Le due ruote non conoscono crisi: quasi 300mila i veicoli venduti all’anno
Moto, scooter e ciclomotori si confermano centrali per la mobilità. Pur con alcuni problemi di approvvigionamento, che hanno rallentato l’offerta nei mesi più importanti, il numero delle immatricolazioni continua a crescere.
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I dati di mercato diffusi dall’Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) sul 2022 appena trascorso parlano chiaro: 291.661 veicoli venduti, +0,95% (2.700 immatricolazioni in più) rispetto al 2021, che aveva segnato un notevole +21,2% sul 2020.
Il cambiamento indotto dalla pandemia sembra quindi diventato strutturale. A contribuire al successo delle due ruote non è più tanto la necessità di dotarsi di un mezzo sicuro dal punto di vista sanitario (rispetto ai mezzi pubblici o a un’auto condivisa) quanto una ragione di economicità e praticità.
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IN CALO GLI SCOOTER, IN CRESCITA MOTO E MOTORINI
Andando a “spacchettare” i risultati, notiamo che nel 2022 sono cresciute le immatricolazioni di ciclomotori (motorini) e moto, mentre calano gli scooter:
- Immatricolazioni scooter: 143.845 unità (-4,84%)
- Immatricolazioni moto: 126.571 unità (+6,35%)
- Immatricolazioni scooter: 143.845 unità (-4,84%)
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ANCHE LE 2 RUOTE HANNO PROBLEMI DI APPROVVIGIONAMENTO
Non è solo il mercato dell’auto a combattere contro la mancanza di prodotto, anche le due ruote non vendono quanto potrebbero, come ha sottolineato il presidente di ANCMA Paolo Magri:
“Senza alcuni problemi di approvvigionamento, che hanno rallentato l’offerta nei mesi più importanti, soprattutto nel segmento degli scooter, ci troveremmo di fronte a numeri ancora più incoraggianti. Questo conferma che la domanda è comunque molto significativa e quanto il ruolo delle due ruote nella mobilità sia ormai centrale”.
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ARRIVEREMO A QUOTA 300.000 NEL 2023?
Mancano 8.339 targhe per raggiungere la cifra tonda delle 300mila immatricolazioni, potremmo arrivarci nel 2023? Secondo il presidente dell’ANCMA il punto è tutelare l’industria e la sua filiera “continuando a fornire in modo sussidiario gli strumenti più efficaci per fronteggiare il caro energia e quello delle materie prime, che oggi rappresentano un problema centrale per le imprese, soprattutto in relazione alla dimensione prevalente delle nostre aziende”.
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