Primo Contatto Opel Grandland GSe, la concretezza elevata a 300 CV
Il primo SUV del marchio con badge GSe, e il più potente della gamma: è Opel Grandland GSe, i cui 300 CV ibridi li abbiamo provati sulle strade della val Seriana
In questo articolo
Presentato in anteprima al salone di Bruxelles 2023, Opel Grandland GSe è il terzo e attualmente ultimo modello della rinata gamma sportiva made in Russelsheim, composta anche da Astra GSe e Astra Sportstourer GSe.
Un nome che riporta in vita il brand GSE, e che però cambia nome: se per la Commodore GSe degli anni Sessanta e la Monza GSe degli anni Ottanta il significato era Grand Sport Einspritzung (“Iniezione”), oggi diventa Grand Sport Electric, in riferimento alle potenti propulsioni elettrificate necessarie per rimanere nei parametri europei. Ecco come è andata la nostra prova nazionale.
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OPEL GRANDLAND GSE, UN DESIGN PERSONALIZZATO
Non ci sono grandi spoiler o enormi prese d’aria, ma modifiche semplici in linea con la filosofia “Bold & Pure” di tutte le attuali Opel.
A distinguere esteticamente la Grandland GSe sono insomma dettagli semplici, come la doppia colorazione che vede un nero lucido su tetto, spoiler, cofano e specchietti e che abbassa visivamente l’auto, così come i cerchi da 19” “Monza” in nero lucido con contrasti argento bianco.
Il nero ritorna anche sulle prese d’aria del paraurti, sul logo e sulla scritta Grandland, e ovviamente sull’Opel Vizor, il nuovo tratto distintivo del brand che integra i gruppi ottici ispirati alla Manta degli anni Settanta, naturalmente con tecnologia Intellux LED per il massimo della sicurezza.
Andando sotto ciò che si vede, il telaio è più robusto rispetto alla Grandland standard, il primo intervento tecnico voluto ad aumentare la sportività del modello – ne parliamo sotto.
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GLI INTERNI
Anche gli interni vedono piccole ma sostanziali modifiche. A cominciare dai sedili con design sportivo e rivestiti in Alcantara, con il logo “GSe” cucito sullo schienale. Non è solo questa la loro particolarità: sono certificati AGR, l’ente tedesco indipendente che serve a garantire l’ergonomia della seduta.
Non sono soffici, anzi possono sembrare un po’ rigidi – e lo sono. Ma sono pensati per chi viaggia tanto, perché a differenza delle poltrone dove si “sprofonda” questa taratura evita il mal di schiena anche dopo numerosi km percorsi.
Il resto dell’abitacolo è identico alla Grandland tradizionale, se non con qualche miglioria nelle finiture. Il volante è tagliato in basso, altro segno di sportività, e ci sono diversi alloggiamenti con prese USB, mentre sul tunnel il selettore di marcia e il Drive Mode. Due gli schermi: il primo, opaco, purtroppo a schermata statica. Il secondo, touch, con l’infotainment forse da svecchiare, ma comunque compatibile con CarPlay e Android Auto.
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È PIACEVOLE, NONOSTANTE IL PESO
La Grandland GSe non è un “super SUV”, ma un’auto con una comoda guida alta e sportiva nella guida, specialmente se si attiva la modalità Sport.
Parlando di prestazioni, abbiamo tre motori: un 1.6 turbo benzina da 200 CV e due motori elettrici, uno per asse, che portano la potenza complessiva a 300 CV. Ad alimentare la parte elettrica una batteria da 14,2 kWh, che assicura un’autonomia di 66 km su ciclo WLTP, di più o di meno in base allo stile di guida e comunque sufficienti per un quotidiano in città. Ci mette 2 ore a ricaricarsi con il caricatore di bordo da 7,4 kW (optional), e circa 6 a casa.
Importante la coppia di 520 N/m che permette uno 0-100 in 6,1 secondi, e sembrano anche di meno guidandolo. Il motore lavora molto bene con la parte elettrica, la guida è fluida. Niente sound, intendiamoci, ma GSe punta alla velocità e al piacere di guida, che ci sono.
Gli interventi tecnici, oltre al telaio, riguardano innanzitutto lo sterzo che è stato irrigidito ed è molto più preciso, cosa che ho potuto sperimentare bene nelle splendide curve della Val Seriana. Gli ammortizzatori, infine, hanno tecnologia KONI FSD (Frequency Selective Damping).
L’ammortizzatore ha una variazione meccanica che si adatta a seconda della situazione, con valvole che si aprono o chiudono facendo filtrare l’olio. Se si chiudono, l’assetto è rigido e quindi sportivo. Se si aprono, tutto si ammorbidisce, a vantaggio della guida “normale”, cittadina o autostradale che sia.
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PREZZI
Con consumi dichiarati di 1,2 litri ogni 100 km (questo ovviamente in elettrico) ed emissioni pari a 27-28 g/km di CO2, la sportiva di Opel non disdegna le car policy, magari per togliere uno sfizio a qualche quadro dirigente medio.
La vettura comunque punta più al privato. Non ci sono dati sul noleggio, ma il prezzo parte da 55.000 €.
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