Test Drive Skoda Enyaq iV, l’elettrica a 360 gradi
Prima elettrica del marchio ceco, Skoda Enyaq iV è innovativa in tutto ma all'insegna del motto "Simply Clever": un prezzo accessibile, per la categoria, tanto spazio per passeggeri e bagagli, e un'autonomia di 520 km che permette lunghi spostamenti, anche grazie all'ecosistema Skoda che riguarda infrastrutture di ricarica per abitazioni e aziende.
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Come dice il badge “iV”, la Skoda Enyaq è la prima vettura che nasce solo elettrica del marchio ceco: si basa infatti sulla nuova piattaforma MEB del gruppo Volkswagen, pensata per le auto a batterie, ma si distingue non poco dalle cugine tedesche e catalane.
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Una vettura il cui design fa subito pensare a Skoda, pur con una sua nuova identità ma sempre con la filosofia alla base del progetto, che vede unire praticità, spazio, affidabilità, a un prezzo comunque contenuto, per la categoria. Un SUV tipicamente Skoda per via dell’immancabile -Q che fa sa suffisso al nome.
Sono tanti gli ingredienti che rendono la Enyaq un’elettrica non solo da città, ma per tutti gli usi, e compresi i lunghi spostamenti: dimensioni, aerodinamica, sostenibilità dei materiali, tecnologia e un nuovo, fondamentale, ecosistema Skoda, che va oltre l’auto.
Approfondisci: Tutto sulla nuova Skoda Enyaq iV.
SKODA ENYAQ: TANTO DESIGN, TANTA AERODINAMICA
Skoda è il marchio che pensa a offrire pacchetti completi a buon mercato, e del gruppo di Wolfsburg è quello che pensa di più a proporre auto pratiche e spaziose. “Simply Clever” (“semplicemente intelligente”) è del resto il suo motto, e la Enyaq non fa eccezione.
Rispetto a tutte le elettriche di nuova generazione basate su piattaforma MEB è di sicuro quella più grande: imponente anche nell’aspetto, la Enyaq è lunga 4,6 metri, larga 1,8 e alta 1,6, ma è il passo a fare la differenza: 2,7 metri, grazie al cofano corto, che assicurano tanta abitabilità.
TUTTO PUR DI ABBASSARE IL CX AERODINAMICO
Il design Skoda si riconosce sia all’anteriore che al posteriore. Davanti tutto è dominato dalla griglia, che risalta anche di profilo, e che contribuisce ad aumentare visivamente sia la larghezza che l’altezza del frontale.
Non bisogna pensare che un aspetto così massiccio tolga efficienza, perché qui nulla è stato trascurato: oltre alla griglia, c’è anche una grossa presa d’aria centrale, che permette di abbassare il cx aerodinamico.
L’aerodinamica è, del resto, uno dei punti chiave della Enyaq che, complice il design, permette di avere un coefficiente di resistenza davvero basso: 0,257. Complice la trazione posteriore, che tra l’altro aumenta la stabilità in alcuni contesti (per esempio in curva); e complice ovviamente il motore elettrico, la Enyaq fila molto veloce, fendendo l’aria.
Se è massiccia davanti, è slanciata di profilo, e questo nonostante sia un SUV. L’aerodinamicità è ancora garantita dalla linea del tetto, che scende in basso, e dai grandi cerchi aero, oltre che dalla forma degli specchietti retrovisori molto allungati e sottili.
Il posteriore, anch’esso tipicamente Skoda, è caratterizzato da fari piccoli, squadrati e separati dal logo a caratteri distanziati presente da qualche anno sulle ultime vetture dell’azienda ceca.
Oltre al design, comunque, non scordiamoci che la Enyaq vuole essere un’auto prima di tutto pratica e intelligente: il bagagliaio ha una capacità minima di 585 litri, sempre grazie alla piattaforma MEB e al motore elettrico, che permettono di ottimizzare gli spazi. Il che significa che, abbassando completamente gli schienali dei sedili posteriori, persino chi è alto più di 1 metro e 90 può starci comodamente sdraiato.
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FONTE DI VITA
Skoda è un marchio boemo, ma il nome di questo SUV è di origine irlandese: “Enya” significa infatti “fonte di vita” nella lingua dell’isola britannica, e deriva a sua volta da “Eithne”, parola gaelica-irlandese traducibile con “essenza”, “spirito”, o “principio”. Un nome piuttosto azzeccato, per una vettura che vuole essere sostenibile al 100%.
La Enyaq è la vettura che segna il suo definitivo ingresso nel mondo della mobilità elettrica, e lo fa in grande stile. Per questo, gli interni sono fatti con materiali di scarto, o utilizzano fonti naturali. La pelle dei sedili è trattata con un estratto di foglie d’ulivo, mentre i tessuti sono composti al 60% di poliestere riciclato e al 40% di lana vergine.
La plancia è infatti rivestita degli stessi materiali sostenibili dei sedili, mentre a livello di tecnologia tutto è focalizzato dall’enorme display centrale, che permette di ridurre il cruscotto di dimensioni, e di “infossarlo” nella plancia per mantenerlo sempre visibile.
Tecnologia all’avanguardia vuol dire anche che la Enyaq è la prima Skoda con head-up display a realtà aumentata, e proiettato direttamente sul parabrezza per una maggiore sicurezza e visibilità. L’AR consente di proiettare non solo velocità, navigazione, e segnaletica, ma di proiettarle anche in profondità e in modo tridimensionale, per far percepire meglio al conducente la distanza e le proporzioni.
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SKODA ENYAQ: NIENTE ANSIA CON 520 KM DI AUTONOMIA
A rendere la Enyaq una viaggiatrice nata è anche, e soprattutto, la sua autonomia di 520 km, che la avvicina alle auto termiche. Questo significa che è un’auto elettrica tra le più abbordabili, particolarmente adatta anche ai driver.
Non siamo più a un punto dove il lavoro per l’autonomia deve essere fatto dai carmaker, ma se davvero il numero di colonnine, anche in autostrada, aumenterà, questa elettrica – che recupera velocemente molti km – non avrà più il cosiddetto problema della cosiddetta ansia da ricarica.
La Enyaq è una vettura a trazione posteriore (ma è prevista anche una versione integrale), che a seconda delle configurazioni è spinta da uno o due motori elettrici. 3 le versioni con singolo motore, tutte da 204 CV, e due quelle bi-motore, da 306 CV e appunto 520 km di autonomia.
Guidandola si riesce ad apprezzare il grande lavoro sull’aerodinamica di cui si è parlato finora, mentre a completare il piacere di guida c’è il motore elettrico, che già di per sé è molto scattante. I numeri non dicono mai tutto, ma qui i 310 N/m di coppia massima sono veritieri e si sentono tutti. La velocità è invece limitata a 160 km/h, secondo una scelta legata alla sicurezza che sempre più player stanno facendo.
La Enyaq ha tutti gli ingredienti per essere la viaggiatrice perfetta, a partire da come si guida: comoda e spaziosa, unisce a questo anche un’ottima visibilità, sia all’anteriore grazie all’ampio parabrezza e alla guida rialzata, sia al posteriore, dove comunque il lunotto non è né troppo inclinato né troppo piccolo.
Anche guidandola a lungo, difficilmente si avrà mal di schiena perché il sedile offre un buon supporto lombare, mentre gli ADAS permettono una guida semi-autonoma che, per quanto richieda sempre attenzione, consente di rilassarsi al volante.
Inutile dire, poi, che qui non c’è rumore: al di là del lavoro fatto sull’insonorizzazione, il motore è elettrico e, quindi, non produce rumore. L’unica cosa che si sente qui è il fruscio dell’aria tagliata dalla forma aerodinamica della Enyaq o, ancora meglio, il suono della nostra musica preferita.
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AFFIDARSI A LAURA
Laura è l’assistente vocale che fa da ponte tra conducente e automobile, ed è presente su tutte le Skoda di ultima generazione. Grazie alla eSIM di serie sulla Enyaq, Laura combina i dati di bordo con quelli online, in modo da essere reattiva e flessibile in ogni situazione.
A Laura, il conducente può chiedere qualsiasi cosa: può attivare o disattivare funzioni del veicoli (banalmente, il clima, oppure impostare un brano, o anche dettare SMS), oppure può chiederle se ci sono colonnine nei dintorni. Tutto si attiva pronunciando “Okay, Laura”, senza pulsanti e senza altre azioni: l’assistente comprende frasi complete, pronunciate con naturalezza, senza meccanismi forzati.
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L’ECOSISTEMA DI SKODA ENYAQ
L’ansia da ricarica, con 520 km su ciclo WLTP, è un problema minore, perché le colonnine si stanno via via diffondendo, anche appena fuori dai cartelli autostradali e a velocità elevate, grazie a player come Ionity, oppure con le ultime colonnine di Enel X, che offrono sempre prese anche Combo 2, che la Enyaq supporta senza problemi, recuperando l’80% della ricarica in mezz’ora, e il 100% in circa una-due ore.
Anche la ricarica a casa non è un problema: se è vero che con l’impianto domestico è lenta, farà piacere sentire che Skoda ha intenzione di creare il suo personale ecosistema dedicato ai modelli elettrici, sia per ricarica domestica che pubblica.
Tra non molto, infatti, il marchio ceco lancerà le sue Wallbox “Skoda iV Charger”, dedicate non solo all’uso privato, ma anche alle aziende che avranno la necessità e la volontà di installarle nei parcheggi della loro sede; o anche di includerle nel Fringe benefit della vettura, installandole, quando possibile, anche nei garage dei loro driver.
La gamma di ricarica Skoda comprende 3 wallbox, con 3 diversi livelli di servizio, compreso, su quelle più accessoriate, il controllo da remoto con l’app ufficiale di Skoda, nonché la fatturazione separata per i diversi utilizzatori, altra caratteristica che potrebbe interessare a un utilizzo aziendale.
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