Alfa Romeo Milano cambia nome: Junior per rasserenare il clima
La produzione in Polonia del suv Alfa Romeo era nota da tempo, così come la scelta del nome. Le accuse del Mimit ad Alfa di violare le norme sull'italian sounding dei prodotti portano alla decisione di cambiare in Junior il nome del Milano
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31 marzo 2023, Jean Philippe Imparato si reca in vista a Tychy, sito produttivo Stellantis, eredità di una rete di stabilimenti produttivi in uso da FCA. Lì nasce l’Avenger da pochi mesi, lì verrà prodotto il suv urbano Alfa Romeo. È il dove.
14 dicembre 2023, Alfa Romeo ufficializza il nome Milano per il suo b-suv, il primo modello del marchio a essere anche elettrico. Smentisce le ricostruzioni di stampa susseguitesi fino ad allora: Brennero, forse Junior. Chissà. Finanche un contest annunciato il 7 giugno 2023 tra i follower social per giocare a immaginare quale sarebbe stato il nome del progetto. Contest non decisivo, poiché si limitava a essere un “What will be the name of our new Alf Romeo? Take a guess (provate a indovinare; ndr) in the comment below”. È il cosa, la materia formale del contendere. Vista la scansione temporale degli eventi, forse tutta la vicenda successiva avrebbe potuto risolversi per tempo e diversamente.
A game-changing #SportyUrbanVehicle is on the horizon. What will be the name of our new Alfa Romeo? Take a guess in the comments below 👇🏻 #AlfaRomeo pic.twitter.com/xVGEgS12UL
— Alfa Romeo (@alfa_romeo) June 7, 2023
ALFA ROMEO MILANO DIVENTA JUNIOR
15 aprile 2024. Alfa Romeo Milano, fresca di presentazione, di opinioni contrastanti, di polemiche e di dichiarazioni a distanza tra Carlos Tavares e il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, annuncia il cambio di nome. Andrà sul mercato come Alfa Romeo Junior.
Scopri l’Alfa Romeo Junior nel dettaglio
La casa di Arese compie un passo indietro dopo le valutazioni sollevate dal Mimit, considerazioni sulla legittimità o meno, in ragione di una legge sull’italian sounding, di chiamare Alfa Romeo Milano un’automobile (il prodotto) che non è assemblata in Italia ma fa riferimento esplicito all’italianità, ed è frutto di sinergie di gruppo con un corposo apporto tecnico proveniente dall’ala “francese”.
Arriva poco dopo le 18:00 la nota ufficiale di Alfa Romeo, con la quale annuncia il cambio di nome al b-suv.
LA SCELTA DI DISTENDERE GLI ANIMI
“In una delle settimane più importanti per il futuro di Alfa Romeo, un esponente del governo italiano dichiara che l’utilizzo del nome Milano, scelto dal marchio per chiamare la nuova compatta sportiva appena presentata, è vietato per legge. Il nome Milano, tra i favoriti del pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910. Non è la prima volta che Alfa Romeo chiede il parere del pubblico per scegliere il nome di una vettura. Successe già nel 1966 con la Spider 1600: in quel caso il nome scelto dal pubblico era stato Duetto.
Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Alfa Romeo Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”.
Al di là del nome, con Junior che è stato impiegato spesso da Alfa Romeo quale allestimento sportiveggiante, fino alle 145 e 146 degli anni Novanta, poi la MiTo, nel passato glorioso con la Giulia GT Junior, conta registrare il braccio di ferro in atto. Il confronto tra governo e Gruppo Stellantis è in atto da mesi, ruota intorno ai volumi produttivi da garantire in Italia, dapprima il target del milione di veicoli prodotti, poi riposizionato a 1,3-1,4 milioni all’anno con l’apporto di un altro costruttore da convincere a investire in Italia. Posizione del governo, quella di coinvolgere altri attori per tutelare i livelli di produzione e i posti di lavoro, sulla quale non sono mancate le parole di Carlos Tavares: liberi di coinvolgere altri brand, ma potrebbero esserci delle conseguenze. Così la sintesi del concetto espresso dall’a.d. a Mirafiori e poi a Milano.
IMPARATO, NESSUN OBBLIGO A CAMBIARE
“Siamo perfettamente consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del marchio. È una grande responsabilità ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. La scelta del nuovo nome Alfa Romeo Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall’inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico”, ha commentato l’a.d. Jean-Philippe Imparato. “Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti. Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica. L’attenzione riservata in questi giorni alla nostra nuova compatta sportiva è qualcosa di unico, con un numero di accessi al configuratore online senza precedenti, che ha provocato il crash del sito web per alcune ore”.
La forma è tutelata, Alfa Romeo non impiegherà il nome Milano e l’italian sounding verrà rispettato. La sostanza resta. Il b-suv è pronto a entrare in produzione a Tychy, dove senza giri di parole, l’a.d. Tavares, ha quantificato le differenze finanziarie in ballo: produrre il modello in Italia, secondo il manager portoghese avrebbe inciso sul prezzo di listino con un aggravio di 10 mila euro, mettendo in discussione la stessa redditività nel produrre il modello da parte di Alfa Romeo.