Fino alla fine del mondo con una Kia Sportage (diesel…)
Un viaggio di oltre 6 mila chilometri con il c-suv coreano, equipaggiato da un 1.6 a gasolio, coadiuvato da una batteria da 48 volt, per 136 Cv. Con ottimi consumi e tanto spazio
In questo articolo
Oltre 6.500 chilometri in tre settimane di viaggio, da Milano sino a Finisterre, in Galizia, che, nell’antichità era considerata la fine del mondo conosciuto. Un percorso che Tiziano Fasolini, fleet manager Nestlé, aveva fatto con una “cugina” elettrica, una Hyundai Ioniq, qualche anno fa – partendo dalla Liguria -, e che noi, invece, (meno coraggiosi? O semplicemente più realistici?) abbiamo fatto con una Kia Sportage 1.6 Diesel Mild hybrid.
Una Kia – ma con una EV6 – che sempre Tiziano, il fleet manager “elettrico”, ha usato lo scorso anno in giro per la Francia. Mentre quest’anno ha scelto l’Austria…ma sempre in elettrico, spostandosi in Svezia e guidando una Polestar. Ma torniamo a noi.
Milano-Galizia e ritorno
Quattro tappe francesi, tre all’andata e una al ritorno, e sei in Spagna, per un viaggio con una Kia Sportage 1.6 diesel mild hybrid che, com’è possibile vedere anche dai dati qui sopra, dal punto di vista dei consumi si è comportata benissimo: 17,3 km di media per un litro di gasolio, malgrado tante percorrenze in autostrada (e parecchia strada anche in montagna), dove, però, gli stringenti limiti di velocità (130 in Francia e 120 in Spagna in autostrada, ma che si abbassano fino a 80 km/h nelle gallerie…) hanno probabilmente aiutato.
Il comportamento di guida
Cambio automatico, Lane assist e Cruise control Adattivo – con frenata automatica – i tre “segreti” per non stancarsi alla guida. Assieme naturalmente a un abitacolo confortevole, partendo dai sedili per arrivare alla climatizzazione e all’infotainment. E a belle strade e, nella stragrande maggioranza dei casi – malgrado fosse agosto – con poco traffico, anche grazie al fatto di aver evitato Liguria e Costa Azzurra. Con il conseguente dribbling delle tante “gare de peage” costiere. Anche se le avremmo passate velocemente, come tutte quelle trovate sia in Francia, sia in Spagna, grazie al Telepass europeo del quale eravamo equipaggiati. Quindi, nonostante i tanti chilometri, poco stress alla guida.
Santo Bagagliaio
Da 526 litri a 1715 con i sedili posteriori abbassati. Una panacea per i mille acquisti fatti durante il viaggio – “Il fly&drive è sicuramente comodo, ma partendo da casa in auto non si hanno poi problemi di shopping…” mi sono sentito dire più volte -. Detto, fatto. Lo shopping intendo. In particolare di prodotti tipici alimentari: tre casse di vini tra Albariño, Tkacolí, Jurançon, Rosé de Languedoc-Roussillon o Côte du Rhône – con un paio di bottiglie di sidro asturiano… – ma anche un Jamón Serrano – uno intero intendo -, formaggi, Oignon del Gard, Pain au chocolat…tutti stivati nel bagagliaio, senza dover ribaltare il divanetto posteriore. Insomma, per questi raid anche il bagagliaio è importante. Eccome se lo è.
Vedi il Progetto speciale: Kia Sportage, Black Passion.
Un brand molto presente
Diciamolo subito. Non abbiamo avuto alcun bisogno di assistenza o extra-manutenzione. Ma di Kia – e di concessionari con relativa assistenza – ne abbiamo viste tante. Sia in Francia, sia in Spagna. Spesso più frequentemente dei brand locali. E lo testimonia anche la foto del parcheggio dell’albergo scelto a San Sebastián/Donosti. Manco fosse stato in test drive Kia.
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