La strada è una giungla: il 93% di chi si sposta ha paura dei comportamenti altrui
Che si vada in auto, in bici, in moto o a piedi, la convivenza con gli altri utenti della strada è sempre fonte di ansia e tensione. Lo rivela un sondaggio IPSOS per la Fondazione VINCI Autoroutes.
In questo articolo
Il 26% degli automobilisti e il 57% dei motociclisti invade le corsie riservate alle bici, il 72% dei ciclisti circola sui marciapiedi, l’85% dei pedoni attraversa al di fuori degli attraversamenti protetti e il 93% degli utenti della strada ha sempre paura dei comportamenti altrui a rischio.
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È il quadro, poco edificante, che emerge dalla terza edizione dello studio sul “Road-sharing” della Fondazione VINCI Autoroutes, con dati europei e italiani.
COME SI SPOSTANO GLI EUROPEI (E GLI ITALIANI)
In Europa, il mezzo di trasporto principale è l’auto. Tuttavia, per i loro spostamenti quotidiani, gli europei utilizzano anche modalità di spostamento alternative:
- Il 66% si sposta regolarmente a piedi. Sopra la media gli italiani, con il 69%
- Il 22% utilizza regolarmente la bicicletta. Sotto media gli italiani con il 18%
- L’8% utilizza regolarmente un veicolo a due ruote a motore. Dato identico per gli italiani
- Il 4% utilizza un monopattino o un hoverboard. Dato identico per gli italiani
Dato poco sorprendente, la percentuale più elevata di ciclisti abituali è raggiunta dagli olandesi (58%), seguiti a notevole distanza da belgi (28%), polacchi (27%) e tedeschi (26%).
Per quanto riguarda gli spostamenti a piedi, sono gli spagnoli a praticarli di più (78%) e i belgi di meno (50%).
LA PAURA SULLA STRADA
All’interno di uno spazio pubblico congestionato, la compresenza di diverse modalità di spostamento (automobile, due ruote a motore, biciclette e spostamento a piedi) rende complessa e difficile la convivenza tra chi circola.
Il 98% degli automobilisti italiani (93% il dato UE) dichiara di essere preoccupato dai comportamenti a rischio da parte di altri utenti. Molto preoccupati anche i ciclisti abituali, i pedoni e i motociclisti.
La paura dell’aggressività è sottolineata anche da gran parte degli altri utenti: dichiarano, infatti, di provare timore l’84% degli automobilisti (in Italia 86%), l’82% dei motociclisti (Italia 83%) e il 78% dei ciclisti (Italia 85%).
I comportamenti scorretti
La riluttanza alla condivisione della strada e, per alcuni, anche la sensazione di pericolo sono all’origine di una generalizzata mancanza di rispetto degli spazi riservati ad altre categorie di utenti.
La mancanza di spazio, la densità del traffico o semplicemente la ricerca di maggiore sicurezza sono tutti motivi che spingono a invadere gli spazi riservati agli altri utenti della strada, anche a costo di metterli in pericolo.
Ogni tipologia di utente confessa specifici comportamenti scorretti.
L’invasione dei marciapiedi
I marciapiedi sono spazi riservati ai pedoni. Tuttavia, motociclisti e ciclisti hanno una forte tendenza a utilizzarli per parcheggiare (61% dei motociclisti europei; 56% di quelli italiani) o per circolarvi (45% dei motociclisti; 40% in Italia e 72% dei ciclisti abituali; 65% in Italia). Quest’occupazione impropria dello spazio costituisce un pericolo per i pedoni, il 64% dei quali dichiara di essere già stato sfiorato da una bicicletta, un monopattino o un hoverboard mentre camminava su un marciapiede (71%).
Occupare gli spazi destinati ai ciclisti
Le linee di arresto stradale avanzate in prossimità dei semafori sono riservate ai ciclisti per consentire loro di posizionarsi davanti ai veicoli agli incroci semaforici, in modo da vedere ed essere visti meglio. Però il 57% dei motociclisti e il 26% degli automobilisti confessa di occupare comunque questi spazi.
Anche le piste ciclabili sono soggette a uso improprio da parte dei conducenti di veicoli motorizzati a due o più ruote: il 50% dei motociclisti confessa di percorrerle e il 18% degli automobilisti le utilizza per soste o fermate.
Corsie riservate non così riservate
l 32% degli automobilisti (il 35% in Italia) confessa di parcheggiare regolarmente in doppia fila, il 21% di percorrere le corsie riservate agli autobus (18% in Italia), il 14% di utilizzare spazi riservati ai disabili e il 15% di occupare spazi dedicati ai veicoli elettrici. Altro segno di indifferenza verso i ciclisti, il 36% degli automobilisti confessa di aprire la portiera senza controllare che non ve ne siano nelle vicinanze.
L’uso del telefono
Nonostante l‘uso del telefono sia riconosciuto come una delle principali fonti di distrazione e causa di numerosi incidenti, più della metà di automobilisti, motociclisti e pedoni telefona mentre guida o cammina.
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Una brutta abitudine particolarmente diffusa in Italia:
- 66% degli automobilisti (72% in Italia)
- 57% dei pedoni (58% in Italia)
- 50% dei motociclisti abituali (59% in Italia)
- 34% dei ciclisti abituali (38% in Italia)
Il mancato rispetto del semaforo rosso
Passare con il rosso è un’infrazione confessata da numerosi conducenti, ciclisti e pedoni. Nello specifico:
- il 63% degli automobilisti confessa di passare con il semaforo arancione o rosso (55% in Italia);
- il 37% dei ciclisti abituali confessa di farlo anche in situazioni in cui ciò non è autorizzato dalla segnaletica (35% in Italia)
- il 56% dei pedoni confessa di attraversare quando il proprio simbolo è rosso (43% in Italia ) e l’85% di attraversare talvolta al di fuori degli attraversamenti protetti (79% in Italia)
Anche il mancato utilizzo della freccia per sorpassare o cambiare direzione, comportamento che riguarda più di 1 conducente su 2 è indice di individualismo e indifferenza verso gli altri utenti della strada.
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