Ricatto elettrico: vuoi una termica? Devi prendere anche una EV

Sei una flotta e vuoi veicoli a benzina o diesel? Allora devi ordinare anche quale elettrica. Questo quello che le Case auto e i noleggiatori chiedono alle flotte britanniche per riuscire a raggiungere gli obiettivi stabiliti da Londra: 80% di auto e 70% di van a zero emissioni fino al 2030, poi 100% al 2035. La politica ZEV (zero emission vehicle), entrata in vigore quest’anno richiede che da subito il 22% delle auto e il 10% dei furgoni venduti dai produttori siano completamente elettrici.

Di anno in anno poi l’asticella si alza, arrivando appunto all’80% delle nuove auto e il 70% dei nuovi furgoni venduti in Gran Bretagna a zero emissioni entro il 2030, per arrivare al 100% entro il 2035. Obiettivi sfidanti che hanno spinto OEM e noleggiatori a inserire forzatamente veicoli elettrici negli ordini.

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Vendite obbligate: i Fleet Manager britannici sotto ricatto

La notizia è stata riportata da Fleet News at 10 (sotto trovare il webinar in questione). Durante l’incontro Duncan Webb, Fleet Manager di The AA, ha parlato chiaramente delle prime vendite “collegate” con le quali alle flotte viene richiesto di ordinare una certa quota di veicoli elettrici (EV) all’interno di ordini di veicoli ICE (benzina o diesel).

Stesso allarme lanciato da Lorna McAtear, Fleet Manager di National Grid: alcuni produttori hanno dato la possibilità di acquistare furgoni termici solo a fronte di un 10% completamente elettrico all’interno dello stesso ordine. E in questo caso il problema può essere ancora più grande: “Quando si tratta di furgoni, questi devono essere veicoli operativamente efficienti”, ha sottolineato McAtear.

Più EV, più sconti

Gaynor McNicholas, direttore delle relazioni con i clienti di Zenith, ha aggiunto che ai gestori sarebbero anche stati offerti sconti su ordini contenenti un maggior numero di BEV. 

La mancanza di infrastrutture di ricarica rende però difficile la vita a flotte costrette ad adottare veicoli elettrici: “Noi prendiamo in considerazione quale veicolo si adatta meglio alle nostre esigenze operative senza influire sulle prestazioni“. Cambiare fornitore e scegliere un altro noleggiatore? “Spostarsi altrove per la fornitura potrebbe avere implicazioni in termini di prestazioni e produttività“.

L’Association of Fleet Professionals (AFP), l’associazione britannica che supporta le flotte, teme che la pratica stia diventando sempre più diffusa. Il presidente di AFP Paul Hollick ha spiegato: “Il problema è che alcune flotte semplicemente non hanno posto per i furgoni elettrici all’interno della loro attività. Per capacità di carico e autonomia di ricarica non esiste un profilo operativo per il quale il furgone elettrico possa essere utilizzato, e non c’è un’infrastruttura di ricarica adeguata”.

Cosa resta da fare? In alcuni caso, non sostituire i veicoli diesel esistenti e continuare a utilizzarli più a lungo. “Affidandosi a furgoni vecchi, che avrebbero davvero bisogno di essere sostituiti, si rischia di incorrere problemi di affidabilità, con implicazioni in termini di gestione dei rischi e ambientali“, spiega Hollick a Fleet News at 10. E ha aggiunto: “Comprendiamo perfettamente il motivo per cui i produttori devono introdurre quote di ordini di questo tipo: è in gran parte il risultato della legislazione. Il problema è che ci sono flotte per le quali i furgoni elettrici di fatto non funzionano. Sono necessari progressi considerevoli sia nelle capacità dei furgoni elettrici che nelle relative infrastrutture di ricarica di supporto”.

La risposta delle Case auto

Ford ha annunciato che potrebbe limitare le vendite di veicoli ICE nel Regno Unito per raggiungere gli obiettivi BEV del governo, costringendo un aumento dei prezzi. Anche Stellantis ha avvertito che potrebbe limitare le vendite in risposta al mandato ZEV.