La Cina vince sui motori elettrici, il Giappone punta ai biocombustibili
L’alleanza dei costruttori giapponesi per raggiungere la neutralità al carbonio grazie all’utilizzo di combustibili alternativi, a base al 100% biologica, per i motori a combustione interna.
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L’obiettivo è la neutralità al carbonio e non è detto che l’elettrico sia l’unico strumento per raggiungerla. Esistono diverse alternative e differenti tipologie di motorizzazioni green. Ancora, esistono motori tradizionali, alimentati però in modo pulito.
È il caso dei biocombustibili, carburanti sostenibili che stanno assumendo un’importanza sempre maggiore nelle strategie delle case automobilistiche (e motociclistiche) giapponesi.
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LE ALTERNATIVE ALL’ELETTRICO
A iniziare è stata Mazda, da tempo membro del progetto “Your Green Fuel”, che punta a risollevare l’economia di Hiroshima attraverso la catena del valore dei combustibili a emissioni zero. Allo stesso tempo, anche Toyota non si limita ai veicoli elettrici, ma da tempo investe su motorizzazioni alternative, esempio ne è la Mirai a idrogeno (che abbiamo provato al Giro d’Italia 2021).
L’alleanza giapponese
Mazda e Toyota, assieme a Subaru, Kawasaki e Yamaha, hanno stipulato un’alleanza il cui obiettivo è ampliare le opzioni di “produzione, trasporto e utilizzo del carburante” nei motori a combustione interna. A cominciare da quelli che spingono i veicoli partecipanti alla Tre Ore di Okayama dello scorso 13 e 14 novembre, scelti come banco di prova del team orientale.
Si passerà poi alle due ruote, con i brand motociclisti dell’alleanza impegnati a sviluppare motori a idrogeno sui motocicli da competizione. Per concludere con le gare cui Toyota parteciperà con vetture alimentate da idrogeno compresso.
https://youtu.be/-dn-TdWxNiY
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