Automotive Business Summit 2022, l’evoluzione del noleggio
Ecco cosa è stato detto, riguardo il noleggio, durante Automotive Business Summit 2022 con Nicola De Mattia, CEO Targa Telematics, Alberto Viano, Presidente Aniasa e Riccardo Vitelli, Presidente Osservatorio Top Thousand
In questo articolo
- LE FLOTTE ALL'AUTOMOTIVE BUSINESS SUMMIT 2022
- A CHE PUNTO È IL NOLEGGIO?
- LE AZIENDE E IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE
- PARLIAMO DI DIGITALIZZAZIONE
- C’è un problema di privacy?
- CARENZA DI PRODOTTO E APPROVVIGIONAMENTO VEICOLI
- NOLEGGIO APRIPISTA DELL’ELETTRICO?
- GUIDA AUTONOMA, REALTÀ O FANTASIA?
- Da anni si parla di responsabilità della guida autonoma, di chi è la colpa?
- Abbiamo già dei tempi?
- NUOVO GOVERNO, QUALI LE PRIORITÀ?
L’automotive vale il 20% del Pil e rappresenta 1,2 milioni di occupati tra produzione, filiera e servizi. Ecco perchè Sole 24 Ore ha deciso di dedicare anche quest’anno un momento di riflessione al comparto. Durante Automotive Business Summit 2022 si è parlato di incentivi, elettrificazione e infrastrutture di ricarica, sfida della transizione green e, ovviamente, di flotte.
Proprio al mondo delle flotte aziendali è stato dedicato il talk, moderato dal giornalista di Radio 24 Massimo De Donato, con ospiti Nicola De Mattia, CEO Targa Telematics, Alberto Viano, Presidente Aniasa e Riccardo Vitelli, Presidente Osservatorio Top Thousand, dal titolo “FOCUS FLOTTE AZIENDALI – Possesso o proprietà? Rent, sharing & co: l’evoluzione del settore“.
LE FLOTTE ALL’AUTOMOTIVE BUSINESS SUMMIT 2022
A CHE PUNTO È IL NOLEGGIO?
“Lo sharing ha sofferto, per effetto dello stop alla mobilità del Covid, ma ha recuperato quest’anno con il post Covid. Per il noleggio breve termine quest’anno si chiude come un anno da “record”, con criticità legate alla mancanza di nuovo prodotto, ma si è ritornati a livelli pre 2020, con grande soddisfazione”, sottolinea Alberto Viano, Presidente Aniasa. La scarsa disponibilità di nuovo e la ripresa del turismo ha spinto i prezzi, “ma bisognerà pensare al rinnovo della flotta”.
“Il noleggio a lungo termine ha sofferto meno. Non si è visto un persistente rallentamento dell’economica che avrebbe causato crisi del credito, stiamo lottando con i tempi di consegna del nuovo, ma le flotte crescono e ad ottobre avevamo già il 27% delle immatricolazioni sul mercato nazionale, alla fine dell’anno ci aspettiamo di migliorare i numeri”.
LE AZIENDE E IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE
Dal 2020 ad oggi il mondo del noleggio a lungo termine ha, come sottolinea Riccardo Vitelli, Presidente Osservatorio Top Thousand, dovuto affrontare qualche difficoltà. “Alcuni fornitori del noleggiatori, come le Case auto, si stanno avvicinando ai clienti finali. Le aziende si chiedono se convenga affidarsi ad un noleggiatore o riferire direttamente con aziende petrolifere, costruttori, fornitori di servizi”.
PARLIAMO DI DIGITALIZZAZIONE
Si è parlato di black box, dati e privacy con Nicola De Mattia, CEO Targa Telematics: “L’acquisizione ed elaborazione dati crea un gemello digitale della vettura che abilita processi aziendali votati alla maggior efficienza, proposizione di nuove forme di mobilitò e dà la possibilità di vedere, digitalmente, gli effetti dei cambiamenti organizzativi, senza investimenti eccessivi”.
“I car makers hanno preso una strada decisa a riguardo: tutti i modelli adottano scatola nera connessa a software di acquisizione dati – spiega De Mattia – La costruzione del valore parte dall’acquisizione dati, ma il valore è dato davvero alla possibilità di renderli omogenei e fruibili”.
C’è un problema di privacy?
“In ambito europeo il problema dei dati è normato, grazie a leggia ad hoc”, ricorda il CEO.
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CARENZA DI PRODOTTO E APPROVVIGIONAMENTO VEICOLI
Secondo Alberto Viano, Presidente Aniasa, la carenza di prodotto, per le società di noleggio, è un rischio e un’opportunità. “Massimo De Donato potrà essere deluso dal fatto che la sua vettura arriva in ritardo, ma allo stesso modo è vero che, se la sua azienda ha un contratto con un noleggiatore, lei avrà una vettura da guidare. La mobilità c’è, magari non come lei desiderava nello specifico, o non c’era vettura che desiderava uno specifico. Ma noi ci preoccupiamo di dare mobilità“.
La strategia proposta di Viano è chiara: “Continuare un dialogo con i costruttori, cercare di aprire a nuovi costruttori in modo che si possa un po’ allentare questa tensione su una domanda, su un’offerta che si è contratta e in ultima istanza, cercare di pareggiare il livello di gioco“.
NOLEGGIO APRIPISTA DELL’ELETTRICO?
Riccardo Vitelli, Presidente Osservatorio Top Thousand, ha risposto: “Se pensiamo a qualche anno fa, le grandi flotte avevano grandi obiettivi ma erano senza materia prima. Oggi le auto elettriche ci sono, nonostante tutti i problemi, e per tanto abbiamo un impegno, noi delle grandi flotte: elettrificare quanto più possibile. E lo stiamo facendo“.
Un’auto elettrica ha, però, alcuni vincoli: ha bisogno di una colonnina, uno stallo. “Le grandi flotte sono il volano dell’elettrico, o comunque dei veicoli a basso impatto ambientale“, sottolinea Vitelli. “E meriterebbe un impegno da parte delle istituzioni. In questi anni comprendo l’agevolazione ai privati, ma se vogliamo arrivare a grandi numeri sull’elettrificazione il governo dovrebbe pensare anche a noi“.
GUIDA AUTONOMA, REALTÀ O FANTASIA?
“Le sperimentazioni sono in atto da molto tempo. Quando si parla di guida autonoma ci sono vari stati intermedi per rendere la guida sempre più autonoma e in linea con l’ambiente circostante. La connessione abilita la guida autonoma, è una delle condizioni necessarie affinché si arrivi ad un’adozione massiva – risponde Nicola De Mattia, CEO Targa Telematics – Molti passi andranno fatti in senso normativo, di responsabilità e di condivisione dell’utilizzo. Da un punto di vista macro, parliamo del percorso già avviato da tutto il comparto automotive”.
Da anni si parla di responsabilità della guida autonoma, di chi è la colpa?
Il CEO di Targa Telematics ha sottolineato quali sono i diseallineamenti nell’approccio in Usa, Ue e Asia. “Alcuni a livello normativo semplificano questa automazione, in Europa dobbiamo ancora capire quali sarà il percorso, specie quando si parla di aspetti assicurativi. Uno dei primi paesi è la Gran Bretagna, che però ormai è fuori dall’Europa”.
Abbiamo già dei tempi?
“Difficile, dato che alcuni problemi sono di carattere normativo. Le barriere tecnologiche sono state, o verranno a breve, risolte: consideriamo che gli ADAS sono sistemi sempre più impattanti sulla vita già oggi e questi sono solo step della guida autonoma”, ha ricordato De Mattia.
NUOVO GOVERNO, QUALI LE PRIORITÀ?
Alberto Viano, Presidente Aniasa, ha risposto sottolineando la volontà di “essere realisti, nella nostra agenda non ci sono sussidi o manovre che gravino sul bilancio pubblico, ma semplificazioni. Vogliamo essere riconosciuti come settore con un interesse collettivo”.
“Il nostro settore oggi, oltre che generare oltre 12 miliardi di prodotto interno lordo di fatturato aggregato, ha altre caratteristiche fondamentali: immatricoliamo oltre a 67% delle vetture ibride alla spina, che hanno un costo significativamente più alto perché hanno la doppia trazione completamente elettrica e completamente termica. Quello che vorremmo sarebbe infrastrutturazione, per cui facilitare l’adozione di nuove tecnologie: nel Pnrr ci sono 740 milioni per infrastrutturare“.
Non solo, Viano ricorda che è importante la “parificazione dell’incentivazione e semplificazione“. Ciò che ora si aspetta Aniasa è la spinta del governo (al momento, ricorda, gli incentivi per le aziende sono fermi al 50%): “Potremo puntare a favorire considerevolmente il processo di transizione tecnologica, riportando anche sul mercato dell’usato vetture a bassissima emissione, che hanno un grande valore sociale“, come già spiegava Riccardo Vitelli.
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