Mobility Hub: l’evoluzione del canale indiretto del noleggio a lungo termine
Il canale indiretto del noleggio a lungo termine si sta evolvendo in maniera radicale. Flessibilità e transizione energetica sono i concetti chiave che guidano il cambiamento: quelli che ieri erano broker e concessionari, oggi stanno diventando veri e propri Mobility Hub
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Con il termine canale indiretto del noleggio a lungo termine si intende l’insieme delle realtà in grado di proporre il renting sul territorio per conto delle società del settore.
Un universo che oggi è sempre più in evoluzione o, se volete, rivoluzione. L’interesse crescente delle piccole e medie imprese, dei professionisti e, nell’ultimo periodo, anche dei privati per il Nlt, infatti, sta cambiando nettamente lo scenario in voga qualche anno fa.
Due sono i trend principali: nuove dinamiche realtà si stanno affacciando sul canale indiretto e quelle che presidiano il mercato da tempo stanno affinando sempre più la loro offerta, diventando veri e propri Mobility Hub.
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MOBILITY HUB: COSA SUCCEDE IN EUROPA
Questo importante cambiamento non riguarda soltanto l’Italia, ma tutto il Continente. “Quello che vediamo – sottolinea Steven Schoefs, editor-in-chief della testata giornalistica Fleet Europe – è che sia il cliente privato che quello aziendale stanno entrando in una nuova era guidata dalla mobilità a zero emissioni, nella quale l’auto è una parte della catena di una mobilità votata sempre più all’utilizzo (al posto della proprietà) e alla condivisione. In questo contesto, i gruppi automobilistici e i concessionari dovranno adattare il proprio modello di business e, per mantenere, il successo, dovranno concentrarsi sempre più sui servizi di mobilità”.
Proprio da qui nasce la filosofia dei Mobility Hub. “Allo stesso tempo – continua Schoefs – vediamo che i player del noleggio mirano ad espandere la propria attività verso nuovi clienti: ad esempio, dipendenti di aziende non idonei all’auto aziendale (il cosiddetto “B2E”) e gli stessi privati. Per entrare in contatto con questi nuovi profili, il canale indiretto (banche, dealer, broker) è sempre più interessante. E vediamo già oggi un numero crescente di partnership tra organizzazioni B2B, concessionarie e broker in tutta Europa”.
COME CAMBIA IL CANALE INDIRETTO DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE?
Per approfondire meglio e nel concreto ciò che sta cambiando nel settore, abbiamo interpellato Massimiliano Generosi, direttore commerciale di EUREKAR – una delle agenzie che hanno interpretato in anticipo questa trasformazione – e Vito Mandina, amministratore delegato di Autoteam 9, concessionaria multimarca – rappresenta oltre 20 brand sul territorio veneto – parte del Gruppo Intergea.
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“Si tratta di un’evoluzione necessaria per affrontare il cambiamento del mercato del noleggio e delle auto aziendali” esordisce Generosi. “I concessionari negli ultimi anni hanno dovuto affrontare evoluzioni radicali e farlo alla velocità della luce; i clienti sono cambiati e sono cambiate le esigenze di mobilità” gli fa eco Mandina.
Come si diventa un Mobility Hub
Come fare per diventare un Mobility Hub? Gli esempi sono concreti e, come testimonia l’esempio di EUREKAR, spaziano dalla presenza di una flotta interna di auto per il servizio di noleggio a medio termine, all’attivazione del servizio di noleggio a breve termine in tutta Italia, fino alla promozione di soluzioni per la mobilità cittadina, come il noleggio dei monopattini.
“La pandemia ha accelerato il cambiamento – sottolinea Generosi -: oggi i clienti apprezzano la velocità di risposta e la garanzia di rapportarsi con un unico interlocutore in grado di esaudire tutte le richieste di mobilità”.
“In un Mobility Hub, le parole chiave che devono guidare la strategia sono due: innovazione e digitalizzazione – spiega Mandina – i servizi devono essere sempre più orientati all’esperienza, con pilastri quali la connettività e la condivisione per creare appartenenza, fidelizzazione”. Il dealer o il broker, dunque, sono chiamati a gestire esigenze a 360 gradi: dal test drive per “conoscere l’auto” alla flessibilità dell’accordo contrattuale, dalla manutenzione alle soluzioni di rifornimento per i veicoli elettrici e ibridi plug-in.
Il ruolo strategico del Mobility Hub si interseca infatti con la transizione energetica in corso. “Guidare i clienti verso questo passaggio storico significa stringere partnership con i provider di energia (come abbiamo fatto noi con GEWISS, evway e DKV), per garantire ai clienti anche la ricarica e, allo stesso tempo, avere nel proprio portafoglio una car list di prodotti all’avanguardia che abbini sicurezza, tecnologia ed economicità” specifica Generosi.
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Evoluzioni future
Per quanto riguarda il futuro, conclude Generosi, “crediamo che, in un mercato che sta cambiando radicalmente, la flessibilità dei servizi in termini di prodotto e di durata debba essere sempre più al centro delle strategie di un Mobility Hub”.
Allo stesso tempo, nonostante la crescita del digital, la presenza fisica sul territorio costituirà un altro fattore chiave per una fruizione rapida e soddisfacente dei servizi di mobilità. “I Mobility Hub non possono rimanere isole in mare aperto, ma devono essere connessi tra loro” osserva Mandina. L’evoluzione, dunque, continuerà.
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