Moda e motori: le più celebri collaborazioni griffate

Storia delle più celebri collaborazioni tra fashion designer e costruttori di automobili, perché moda e motori hanno in comune molto più di quel che si pensi.
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Estro, lusso e originalità: sono i pilastri del fashion, e anche quelli dell’automotive. Moda e motori hanno in comune molto più di quel che si creda e non è un caso che i designer siano spessi appassionati delle quattro ruote, al punto da progettare vere e proprie automobili.
Era il caso di Pierre Cardin, che ci ha lasciato poco tempo fa, dopo aver rivoluzionato il prêt-à-porter e aver disegnato ben due modelli di auto: una futuristica versione della Simca 1100 e la curiosa Stash Cardin. Tra i primi, ma di certo non l’unico caso di felice unione tra moda e motori.
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LE AUTO GRIFFATE
In un certo senso, le automobili possono essere considerate accessori da sfoggiare, meglio ancora se griffati. La storia è ricca di vetture ornate e personalizzate dalle grandi firme della moda. Da Versace a Gucci, sono numerosi i designer che hanno trasformato gamme di pregiate automobili, rigorosamente in limited edition.
La Mercedes di Armani
Il più sobrio ed elegante degli stilisti Made in Italy non poteva che scegliere la raffinata sobrietà che da sempre contraddistingue le auto Mercedes. Così, il re Giorgio nel 2004 collaborò con la casa tedesca a un’edizione limitata della CLK 500.
Sotto le mani del maestro, la cabriolet ha assunto calde tonalità color sabbia, simili all’iconico greige inventato da Armani, tanto nella carrozzeria esterna quanto nell’abitacolo, realizzato in pelle e cuoio pregiati e coordinato alla capote.
La 500 di Gucci
Gucci, invece, ha scelto il Made in Italy, firmando la più italiana della auto: la mitica Fiat 500 che, nel 2011, si arricchì del monogram verde-rosso-verde del brand di alta moda. Fu l’allora art directive Frida Giannini a scegliere i dettagli e gli accessori del modello, caratterizzato dalla doppia “G” sui coprimozzi e da cerchi in lega dal design retrò.
A mostrare il tocco fashion anche i particolari di portachiavi, sedili e cinture di sicurezza, bi-colore e in pelle Frau, con stampa del monogramma Gucci.
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La Lamborghini di Versace
Audace e seducente, Donatella Versace ha scelto di far suo un bolide fuoriclasse, firmando l’edizione 2006 della Lamborghini Murciélago. Un’auto a dir poco lussuosa, caratterizzata da dettagli preziosi e interni disegnati appositamente dai creativi dell’atelier della Medusa.
I sedili, la parte inferiore del cruscotto, le portiere, il tettuccio e la console sono rivestiti di nappa “pieno fiore”, ornata dal tipico motivo a greca della casa. All’esterno, invece, spiccano i cerchi neri Hermera, disegnati con finiture in carbonio, e il cofano motore con nervature in vetro trasparente.
I CAPI TARGATI
Le case automobilistiche non producono soltanto automobili. Sappiamo che spesso si danno alla gastronomia e che, ancor più spesso, si dedicano alla moda. Il risultato sono collezioni di accessori e abiti perfetti non solo per mettersi al volante.
Lo streetwear di Lamborghini
Dici Lamborghini e pensi ad attici al quindicesimo piano, non certo ai marciapiedi. Eppure è proprio con un brand di “moda da strada” che la Casa ha scelto di collaborare. Perché oggi il vero lusso è quello indossato dai rapper e dai loro seguaci.
Così, presto potremo indossare felpe enormi, berretti con la visiera e sneaker enormi e coloratissime, perché Lamborghini ha da poco firmato un accordo per una linea di moda in collaborazione con Supreme, il marchio preferito da Fedez & Co.
Il Re:Style di Hyundai
Il 2020 è stato l’anno della svolta green dell’automotive, e le numerosissime gamme a batteria lanciate quest’anno ne sono la prova. Hyundai, però, ha scelto di fare di più e, oltre a elettrificare le proprie vetture, ha trovato un modo stiloso per riciclare gli scarti della produzione.
Lo scorso anno è stata lanciata Re:Style 2020, collezione di moda promossa da Hyundai e disegnata da sei stilisti emergenti. La collezione, che comprende borse, gioielli, tute e gilet, è stata interamente realizzata utilizzando materiali provenienti dai processi produttivi e dalla rottamazione dei veicoli.
I MOTORI IN PASSERELLA
Auto in pista e anche in passerella. Le settimane della moda degli ultimi anni hanno visto sfilare tute da piloti e caschi haute couture, protagonisti di collezioni nate dalla collaborazione tra i designer del fashion e i protagonisti dell’automotive.
Tommy Hilfiger e Lewis Hamilton
Il brand sponsor del team Mercedes non poteva che scegliere come testimonial il pluripremiato campione del mondo Lewis Hamilton. È con l’enfant prodige del volante che, nel 2018, il brand di moda ha scelto di lanciare una capsule collection dal nome TOMMYNOW “DRIVE”.
E la collaborazione è proseguita alla sfilata che presetò la collezione primavera-estate di quell’anno, presentata a Milano in una location da bordo pista e composta da capi sportivi e grintosi, rigorosamente colorati a scacchi bianchi e neri.
Modelli su ruote
Tra i primi ci fu Marc Jacobs che, nel 2014 a New York, abbinò a classici tailleur sartoriali stivali da motocross e dettagli in tessuti tecnici. L’anno dopo, Marcelo Burlon al Pitti Uomo fece sfilare i propri modelli accanto a centauri seduti a bordo di rombanti moto da corsa.
Ancora, nel 2016 Vetements utilizzò pelle dai colori sgargianti e stivali oversize, mentre due anni dopo Iceberg sostituì i caschi integrali alle borse nelle mani delle modelle. Supreme, infine, ha collaborato con Fox Racing a una capsule collection che comprendeva anche guanti, manopole e maschere.
https://youtu.be/NzLMdmU37jw