Loghi auto: indovina cosa significano i simboli delle case automobilistiche!
Cosa significano i loghi delle case automobilistiche? Tutti conosciamo gli stemmi auto più famosi, ma non tutti sono a conoscenza di cosa vogliano dire. Da Alfa Romeo a Volvo, facciamo un viaggio tra i simboli delle automobili, scoprendone delle belle.
In questo articolo
- IMMAGINI LOGHI AUTO, COSA SIGNIFICANO?
- STEMMA ALFA ROMEO: OMAGGIO A MILANO
- LOGO AUDI: I QUATTRO ANELLI
- COSA SIGNIFICA IL LOGO BMW?
- STEMMA CITROEN: IL DOUBLE CHEVRON
- STEMMA CUPRA: FORMA IL CARATTERE
- STEMMA DACIA: MINIMAL ROBUSTO
- STEMMA DS: ELEGANZA FRANCESE
- STEMMA FERRARI: IL CAVALLINO RAMPANTE
- STEMMA FIAT: DA PERGAMENA DI LUSSO A EMBLEMA DEI COLORI
- STEMMA FORD: L'OVALE BLU
- STEMMA HONDA: INTIMITÀ E SICUREZZA
- STEMMA HYUNDAI: ELEGANZA E MODERNITÀ
- STEMMA JAGUAR: DINAMISMO FELINO
- STEMMA KIA: SEMPLICEMENTE GLOBALE
- STEMMA LANCIA: LA PUREZZA DELLE FORME
- STEMMA LEXUS: LUSSO MATEMATICO
- STEMMA MASERATI: IL TRIDENTE
- STEMMA DELLA MERCEDES: LA STELLA
- STEMMA MINI: LA RUOTA ALATA
- STEMMA NISSAN: UN OMAGGIO AL SOL LEVANTE
- STEMMA OPEL: IL FULMINE
- STEMMA PEUGEOT: IL LEONE
- STEMMA PORSCHE: LO SCUDETTO
- STEMMA RENAULT: LA LOSANGA
- STEMMA SEAT: SPORTIVITÀ E DESIGN
- STEMMA ŠKODA: ISPIRAZIONE DAGLI INDIANI D'AMERICA
- STEMMA TOYOTA: LE TRE ELLISSI
- STEMMA VOLKSWAGEN: SEMPLICE, MA EFFICACE, COME L’AUTO DEL POPOLO
- STEMMA VOLVO: FORTE COME IL FERRO
I loghi delle auto sono un aspetto fondamentale per il prodotto e per il produttore: ne determinano infatti la riconoscibilità e, ormai, sono entrati a far parte dell’immaginario popolare degli appassionati. Simboli iconici, come la Losanga di Renault o il Biscione di Alfa, che hanno reso immediatamente riconoscibili le vetture, e nonostante i fisiologici restyling ai quali tutti i simboli delle macchine prima o poi vengono sottoposti, sono rimasti fedeli a se stessi nel corso dei decenni.
Pochi, però, sanno effettivamente cosa significano i simboli delle automobili. Spesso, infatti, la loro realizzazione richiama la storia e le origini di un determinato brand. Ecco perchè vi proponiamo qui una carrellata dei loghi di case automobilistiche più curiosi e sul perchè sono stati elaborati in questo modo. Partiamo, in rigoroso ordine alfabetico, proprio da Alfa Romeo.
IMMAGINI LOGHI AUTO, COSA SIGNIFICANO?
Sfoglia la photogallery sottostante per scoprire come sono cambiati i simboli delle case auto nel corso degli anni:
Ora vediamo, casa per casa, tutti i significati dei marchi delle macchine che vediamo sfrecciare nelle nostre strade tutti i giorni.
STEMMA ALFA ROMEO: OMAGGIO A MILANO
Che significato ha lo stemma di Alfa Romeo? Beh, cominciamo con il dire che questo logo automobilistico richiama la terra che ha dato i natali al brand, ovvero la città e la zona di Milano.
Nella parte sinistra del logo, c’è la croce rossa su sfondo bianco, che è il simbolo del comune meneghino, mentre a destra campeggia il Biscione, che è il simbolo distintivo della famiglia Sforza, che per anni ha dominato il capoluogo lombardo.
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LOGO AUDI: I QUATTRO ANELLI
I famosi quattro anelli di Audi richiamano la nascita del brand tedesco. La Casa è nata, infatti, dalla fusione di quattro aziende (Audi, Horch, DKW e Wanderer), che nel logotipo Audi diventano i quattro anelli intersecati l’uno con l’altro.
Da sottolineare anche che inizialmente questo logo veniva utilizzato solamente per le auto da corsa Audi, stemma che venne usato solamente dal 1985 anche per le vetture stradali che tutti noi conosciamo.
Nel 2017, dopo 23 anni, il primo cambiamento al logo. Un cambiamento molto semplice, visto che Audi partiva già da un logo abbastanza minimalista. Semplicemente, ora gli anelli perdono le 3 dimensioni e la forma metallica, e sono completamente neri.
Nel 2022 un secondo cambiamento, lanciato con la nuova Q8 e-tron. Il logo, dopo il breve periodo “total flat”, assume fisionomia bidimensionale, con finitura in grigio chiaro e cornice nera, per un aspetto più moderno e grafico.
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COSA SIGNIFICA IL LOGO BMW?
Lo stemma BMW riporta un’elica bianca e azzurra. Secondo una versione accreditata da alcuni, è quella di un aeroplano che sfreccia su un cielo azzurro. Non per niente, il significato di BMW è Bayerische Motoren Werke, ossia “fabbrica bavarese dei motori”, il logo a elica potrebbe essere un omaggio all’azienda che all’inizio della propria storia produceva propulsori per gli aerei tedeschi.
Secondo, però, un’altra versione ancora più probabile, il marchio BMW rappresenta semplicemente un omaggio alla terra di origine del brand, ovvero la regione della Baviera. L’azzurro e il bianco a scacchi, infatti, sono i colori della bandiera bavarese.
Di recente, il logo di BMW ha preso lo sfondo nero per uno trasparente, e anche la tonalità di azzurro è diversa, ora più vicina al ceruleo. La scritta, invece, è interamente bianca. Una scelta che servirà per dare al logo colori e motivi diversi, a seconda dello sfondo su cui verrà posizionato.
La prima volta in cui abbiamo visto il nuovo logo della casa automobilistica bavarese è stata in occasione della presentazione della BMW Concept i4, un prototipo elettrico dell’azienda.
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STEMMA CITROEN: IL DOUBLE CHEVRON
Il Double Chevron, per Citroen simbolo di immediata riconoscibilità, richiama le origini della storia del brand. La Casa francese fu fondata nel 1919 da André Citroen, possessore anche di un’industria che produceva ingranaggi bielicoidali.
Lo stemma Citroen, dunque, non è altro che la rappresentazione stilizzata di questi ingranaggi. Un disegno molto semplice, quindi, che contiene una storia ormai entrata nel mito.
Dopo l’ultimo aggiornamento risalente al 2016 in realtà restyling bidimensionale del 2009), a settembre 2022 Citroën presenta il suo nuovo logo, anticipando l’uscita di una concept car che introduca il nuovo corso stilistico della Marca francese. Un ritorno alle origini, in quanto il nuovo logo Citroën reinterpreta in chiave moderna e digitale il primo logo dell’azienda, quello del 1919, in chiave ovviamente matt e modaiola, e con tre basi di colori: neutra (bianco/grigio), Infrarouge e Blue Monte Carlo, quest’ultima in omaggio alla tinta delle sue auto più iconiche, la DS e la 2CV.
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STEMMA CUPRA: FORMA IL CARATTERE
Il logo Cupra, che contraddistingue il brand di auto sportive nato da una costola di Seat, identifica il carattere aggressivo dei propri modelli. È un design un po’ tribale, tanto che ad alcuni ricorda il simbolo degli shadowhunters!
Il triangolo invertito si ispira alle antiche civiltà tribali, alla loro determinazione e al loro coraggio.
Data l’importanza del marchio Cupra per Seat e il gruppo Volkswagen, nonché la community e i fan che in poco tempo la neo azienda è riuscita a creare, il logo va ben oltre l’essere un simbolo.
Si tratta di un vero e proprio emblema, che simboleggia il senso di appartenenza a un vero e proprio clan, come del resto dimostrano le già citate linee ispirate alle civiltà tribali.
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STEMMA DACIA: MINIMAL ROBUSTO
La semplicità fa parte del DNA Dacia, anche nel suo logo. Fino al 2021, il marchio romeno ha visto un logo caratterizzato da uno scudetto con scritta Dacia.
In origine con sfondo blu, scritta bianca e grafica matt, e poi dagli anni Duemila, in occasione del rilancio dell’azienda, completamente cromato e con scritta blu.
Dal 2021, in conformità con la nuova direzione di tutto il Gruppo Renault, come la Losanga anche Dacia vede cambiare il logo e il font del nome, nonché il colore.
Non più il blu, ma un verde kaki che ricorda la prossimità della natura, simbolo della robustezza e concretezza dei suoi modelli. Il nuovo font è moderno e squadrato, altamente minimalista, così come il logo: una “X” data dalla fusione tra la D e la C, che del resto, nella scelta stilistica dei grafici, sono fatte allo stesso modo, ma speculari.
Un minimal scelto per ricordare che Dacia è un’azienda che si concentra sull’essenziale.
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STEMMA DS: ELEGANZA FRANCESE
Il logo di DS Automobiles riprende le iniziali dell’acronimo che dà il nome alla casa, Désirée Spéciale (Desiderata Speciale), intrecciandole in una firma elegante.
Negli ultimi anni l’unica modifica che ha riguardato lo stemma del brand transalpino si è focalizzata sul lettering, reso maggiormente evidente e più moderno.
In generale, comunque, il design del brand nato pochi anni fa vuole essere moderno, elegante e ricercato proprio come le sue vetture: per questo ha forme spigolose, ma anche un andamento sinuoso e la cromatura che, contro tendenza rispetto al minimalismo, crea una sensazione premium.
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STEMMA FERRARI: IL CAVALLINO RAMPANTE
Tra i loghi delle auto più conosciuti, c’è sicuramente il Cavallino Rampante di Ferrari. Anche in questo caso, lo stemma richiama la terra d’origine del brand, ovvero l’Emilia.
Il colore giallo che fa da sfondo al logo è quello che caratterizza la città di Modena, dove ha sede la Casa, mentre il Cavallino è l’insegna dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca, che negli anni Trenta andò ad agghindare come portafortuna le vetture da corsa guidate dal patron Enzo Ferrari.
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STEMMA FIAT: DA PERGAMENA DI LUSSO A EMBLEMA DEI COLORI
Fiat è forse l’azienda che cambia logo più spesso. Anche in questo periodo stiamo assistendo ad un cambio d’immagine, con il nuovo logo semplice e minimal lanciato con il concept Centoventi, e sulla 500 elettrica come prima auto di serie. L’azienda torinese manda in pensione il logo rosso dopo meno di 20 anni.
Fiat, in effetti, ne ha cambiati così tanti che oggi sarebbe difficile riconoscere una vettura Fiat di fine Ottocento, visto che il logo era completamente diverso. In pochi, forse, sanno che Fiat nasce nel 1899 come produttrice di auto di lusso, riservate ad un pubblico elitario. E, per questo motivo, anche il logo usato era particolarmente importante.
Nello specifico, il primo logo del Lingotto era una pergamena d’ottone, con scritta Fabbrica Italiana Automobili Torino. Poche ed estremamente curate erano le prime vetture di Fiat, per cui anche il logo non era di fabbrica, ma creato da artigiani e con il letterina inciso a mano. Un logo che oggi apparirebbe subito esagerato, ma era invece molto in linea con la moda del periodo (l’inizio della Belle Epòque).
La pergamena in ottone, molto pesante ed elaborata, durò fino al 1904, quando fu sostituita da un nuovo logo allineato con le mode dello stile Liberty. La base era rettangolare, a parte il lato superiore a forma di arco, e su una base blu era inciso in oro il nome Fiat, circondato da rami d’ulivo. Un probabile riferimento alla Bibbia, e alla citazione Fiat Lux (“Sia fatta Luce” in latino).
Pochi mesi dopo, comunque, fu presentata una nuova versione, stavolta su sfondo ovale, sempre blu, ma con forme più lineari. Questo logo ebbe molto successo, e durò fino al 1921. In quell’anno, infatti, fu presentata la nuova Fiat Balilla, la prima ad avere logo circolare con nome incastonato il centro. Ovvero, il logo “padre” di tutti quelli attuali fino ai giorni nostri.
Con la Centoventi, si diceva, Fiat, anch’essa proiettata in un’epoca dove auto, smartphone e altri tipi di strumenti digitali sono interconnessi, ha deciso di abbandonare ogni tipo di sfondo, in favore della sola scritta Fiat, ora più grande e ben visibile. Paradossalmente, però, è anche un ritorno al passato, considerando che assomiglia al logo usato fino agli anni Cinquanta.
Il nuovo logo ha già visto la sua comparsa, oltre che sulla nuova 500 elettrica, sul restyling della Tipo (anche se solo nella parte anteriore), e su tutti i nuovi modelli. Nel 2023 un altro restyling: le lettere si colorano, e ritornano le quattro linee diagonali, ma stavolta in chiave matt.
Il nuovo logo per ora compare solo nei video pubblicitari e sul sito, e arriva dopo la dichiarazione di Fiat di voler omaggiare l’Italia con tinte vivaci.
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STEMMA FORD: L’OVALE BLU
Il colore del logo Ford, l’ormai iconico Ovale Blu, vuole sottolineare forza, perfezione e grazia. La scritta in bianco invece è un richiamo ai valori di eleganza e purezza ricercati dal Brand.
Un recente aggiornamento, come in tanti altri casi che abbiamo visto e che vedremo, ha tolto tridimensionalità al logo.
Nel 2023, un ulteriore piccolo cambio: in concomitanza con il restyling dell’F-150, il logo mantiene sempre la sua forma classica, ma cambia tonalità di blu, ora più scura, e perde qualsiasi cromatura, anche sulle auto, in favore di più semplici bordi bianchi.
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STEMMA HONDA: INTIMITÀ E SICUREZZA
Honda è una casa particolare, perché a lungo – nei primi venti anni della sua esistenza – sembrava non avere logo. In realtà, basta poco per accorgersi che anche sui primi prodotti del marchio era presente una “H” stilizzata.
La H, che oggi distingue il logo, non rimanda solo all’iniziale del nome “Honda”, ma ha anche un significato di intimità e sicurezza, perché il design richiama quello di una poltrona classica.
Questo perché le prime moto prodotte da Honda, che nasce come produttore due ruote, dovevano essere associate al loro comodo sedile, unicum all’epoca nel mercato.
Allo stesso modo, le Honda sono auto sicure, qualitativamente impeccabili e per questo molto comode. Poco è cambiato negli anni: sono rimaste sia la H-poltrona, sia l’ala che significa leggerezza e velocità – sempre in riferimento alle moto, recentemente rese bidimensionali come vuole la moda.
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STEMMA HYUNDAI: ELEGANZA E MODERNITÀ
“Hyundai”, in coreano, significa “Era Moderna”, e la forma a ovale del logo, che incastona l’H iniziale, simboleggia l’espansione globale dell’azienda: due significati molto coerenti con un marchio le cui vetture sono tra le più tecnologicamente avanzate del mercato, e che in pochi anni ha conquistato tutto il mondo.
Il logo è stato introdotto nel 1991, dopo che ha sostituito il precedente (una X in un ovale), e oggi è cambiato solo nel colore, il tipico blu Hyundai, e per la grafica bidimensionale. La H del logo, realizzata in quel modo, simboleggia due persone che si stringono la mano, ovvero l’azienda e il cliente.
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STEMMA JAGUAR: DINAMISMO FELINO
Decisamente curiosa e interessante è la storia di Jaguar e del suo logo. L’azienda inglese nacque nel 1922 come “Swallow Sidecar Company”, e come logo aveva la sigla “SS”.
Nel 1945, per ovvi motivi, il logo fu sostituito con il giaguaro, e l’azienda decise di proseguire la sua storia solo come Jaguar, nome comparso negli anni precedenti su alcuni modelli.
Una scelta, comunque, non casuale: non solo perché non rimandava più all’unità paramilitare del Terzo Reich, ma anche perchè indicava la sportività, velocità e aggressività stilistica delle sue vetture, presente ancora oggi.
Il logo, del resto, non è cambiato, ma si è sempre diviso tra il giaguaro slanciato, e il muso del felino in uno stemma circolare, posto solitamente all’anteriore delle vetture del marchio.
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STEMMA KIA: SEMPLICEMENTE GLOBALE
Uno dei loghi che da sempre è stato caratterizzato per il suo minimalismo è sicuramente quello di KIA. Semplice, del resto, come il suo nome: in coreano, infatti, “Ki” significa “uscire fuori”, in riferimento al posizionamento globale del marchio. “A”, invece, sta per “Asia”, il continente dove si trova la Corea del Sud e che quindi ha dato i natali al marchio.
L’azienda coreana, una delle più apprezzate a livello globale, ha sempre optato, infatti, per un font stilizzato all’interno di un’ovale, il tutto coronato dal colore rosso – altro simbolo delle vetture della casa.
Nella seconda metà del 2020, l’azienda ha annunciato un cambio radicale non solo del suo logo, ma anche del suo motto. Il nuovo logo, entrato ufficialmente in vigore all’inizio del 2021 in seguito a una fastosa cerimonia corredata di giochi pirotecnici, elimina l’ovale, lasciando solo la scritta “Kia”.
Cambia anche il font, ora più moderno e pensato per simulare la firma a mano. Tuttavia, esteticamente non solo assomiglia a una firma, ma appare anche molto sinuoso e geometrico, elegante nel complesso. Insieme a lui, come detto, cambia anche il motto: Movement that inspires.
Il nuovo motto nasce per riassumere le grandi trasformazioni del marchio, il quale negli ultimi 10-15 anni ha visto un notevole cambiamento estetico e qualitativo delle sue vetture, e un incremento dei profitti; ma sta anche vivendo una fase di trasformazione a livello di motorizzazioni, con una forte spinta verso l’elettrificazione e le auto elettriche.
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STEMMA LANCIA: LA PUREZZA DELLE FORME
Lancia è un marchio che ha cambiato logo ben 7 volte nel corso della sua lunga e tortuosa storia.
Il primo, rimasto in auge dal 1906 al 1911, era una scritta dorata, in corsiva, con la gamba della A finale collegata al ghirigoro della L iniziale.
Nel 1911 il cambiamento apportato dal designer Carlo Biscaretti di Ruffia è evidente, e farà fondamentalmente da base a tutti i successivi. La scritta Lancia rimane dorata, ma predilige un font in stampatello ed è più piccolo su sfondo blu, accompagnato sul lato sinistro da una lancia elegante. Dietro, un elemento circolare che rappresenta un volante diviso da una croce a quattro parti.
Nel 1929 un piccolo restyling, che incastona il logo del 1911 in uno scudetto blu.
Dal 1957 al 1974 fu la volta di un logo più elegante e cromato: si perde l’elemento flat in favore di quello tridimensionale e metallico. Cambia leggermente il logo e si perde ogni riferimento all’oro. Rimane lo sfondo blu, mentre la lancia sulla sinistra assume il colore del metallo.
Dal 1974 al 2007 il logo più lungo della storia, un ritorno alle origini perché guarda a quello introdotto nel 1929. Torna infatti il minimalismo, torna il volante diviso da una croce, così come la lancia blu. Cambia nuovamente il font che ora vede tutte le lettere a pari grandezza.
Dal 2007 al 2022 è la volta del logo creato dallo studio Robilant Associati che ha debuttato al Salone di Ginevra con la Delta. Il volante è stato ristilizzato, in stile cromato e con due punte affilate al posto della croce. Si perde la lancia, così come la bandiera, per un design più pulito.
Infine, il 28 novembre 2022 al Lancia Design Day, viene presentata la scultura Pu+Ra che anticipa le forme stilistiche della rinascita del brand, e con lei l’ultima versione del logo, che guarda nuovamente a quello usato dal 1929 al 1957 ma in chiave più moderna.
Innanzitutto cambia il font, molto più contemporaneo e con caratteri più larghi, così come torna la bandiera che fa da cornice alla scritta, e la lancia, molto più minimal del passato e che copre in altezza tutta la parte sinistra. torna anche l’elemento circolare, privo di croci.
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STEMMA LEXUS: LUSSO MATEMATICO
Lexus è il marchio di lusso di Toyota, presentato ufficialmente il 2 gennaio 1988. Il nome Lexus fu scelto tra 219 nomi suggeriti, tra cui i più blasonati erano “Verone”, Chaparel” e “Alexis”.
In realtà, Alexis era la scelta definitiva, ma qualcuno internamente sentì male, e capì “Lexus”, che piacque di più e al quale fu attribuito il significato di combinazione tra le parole “Lusso” e “Elegance”, visto che lusso ed eleganza sono parte di queste auto.
Un nome semplice e facile da ricordare, come il suo logo, sviluppato da Molly Design e Hunter Communications: una L all’interno di un ovale, che, stando a quanto dice Toyota, è stato realizzato secondo una precisa formula matematica (ma non si sa quale).
STEMMA MASERATI: IL TRIDENTE
Anche per lo stemma Maserati conta la terra d’origine. Il logo del Tridente fu realizzato da Mario Maserati, artista della famiglia che creò l’azienda, e la scelta del soggetto è ricaduta sul tridente della statua di Nettuno, un vero e proprio simbolo di Bologna.
Lo stemma faceva già bella mostra di sé sulla prima vettura prodotta dalle Officine Alfieri Maserati, che si chiamava Tipo 26. Sono passati quasi cento anni, dato che era il 1926.
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STEMMA DELLA MERCEDES: LA STELLA
Tra i loghi delle auto più popolari, c’è la Stella di Mercedes. Le tre punte che caratterizzano lo stemma della Mercedes simboleggiano altrettanti elementi naturali: la terra, l’aria e l’acqua. Il collegamento con il mondo delle quattro ruote non è immediato, ma c’è.
La terra, l’aria e l’acqua sono infatti i tre luoghi simbolici sui quali i motori delle vetture del marchio tedesco possono cimentarsi. Proprio le performance, non a caso, sono tra le caratteristiche portanti delle Mercedes.
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STEMMA MINI: LA RUOTA ALATA
Nata nel 1959 in un periodo in cui le case automobilistiche inglesi erano in forte crisi di vendite per la carenza di carburante (crisi di Suez), la MINI riscosse fin da subito un enorme successo, per via di un design semplice ma appagante, per le forme ultracompatte, e per bassi costi di manutenzione e di rifornimento.
In pochi sanno che il nome MINI è abbreviazione del termine “MINIMUM”, che in latino significa “il più piccolo”. Il nome fu scelto quando MINI non era un’azienda, ma il nome di un’auto prodotta dalla British Motor Corporation, azienda che aveva fuso due marchi: Austin e Morris. Da queste due aziende deriva l’attuale logo MINI.
La prima MINI, infatti, fu lanciata sul mercato sia col marchio Austin che con quello Morris. Il logo di Austin vedeva un volante al vertice, simbolo del controllo; la polvere e le ali come simbolo di velocità; e una ruota frontale, a simbolo del movimento. Il logo Morris, invece, era un cerchio blu e rosso raffigurante un Bue che attraversa il fiume Isis, ovvero il fiume di Oxford.
Il primo, vero logo MINI comparve nel 1969, anno in cui MINI divenne un marchio a sé in seguito alla fusione di British Leyland Motor Corporation con la Jaguar. British Leyland diventerà poi il Gruppo Rover, che nel 1988, per una forte crisi, cede tutti i suoi marchi, compreso MINI, prima alla British Aerospace e poi, dal 1994, alla BMW, attuale proprietaria del marchio.
Il logo MINI, in tutte le sue versioni, richiama soprattutto quello della defunta Austin. Infatti è una ruota alata, con al centro la scritta MINI. Nel 2015, l’azienda inglese è stata tra le prime a cambiare radicalmente il suo logo. Rimane il concept della ruota alata, ma ora è privo di sfondo e molto meno elaborato nelle linee.
Anche il font è stato cambiato con uno nuovo, che l’azienda ha chiamato MINI Serif. Il cambiamento si deve alla scelta di MINI per evidenziare la sua nuova era improntata all’elettrico.
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STEMMA NISSAN: UN OMAGGIO AL SOL LEVANTE
Il nome Nissan compare per la prima volta nel 1934, quando sostituisce il marchio Datsun in seguito all’acquisizione dell’azienda da parte della Jidosha Seizo Compan. Il nome Nissan è un omaggio al Giappone, chiamato spesso anche da noi Terra del Sol Levante: e, infatti, “Ni” significa “sole” mentre “(s)san” significa “nascita”.
Il primo logo di Nissan aveva le stesse forme di quello attuale, ma due colorazioni diverse. Il rettangolo, blu, contenente il nome del marchio, si trovava sopra un cerchio dipinto di rosso, che simboleggia il sole nascente. La scelta è stata fatta come omaggio e rispetto per il Giappone.
Ma era, originariamente, anche un riferimento alla parola Datsun, primo nome di Nissan. “Dat” era l’abbreviazione dei tre investitori – Den, Aoyama e Takuchi – mentre “Sun” è la parola inglese per “Sole”.
Nissan è stata una delle prime aziende a modificare il suo logo in veste flat, per adattarla al digitale, sempre più parte delle vetture e, quindi, anche al negativo (bianco su sfondo nero). Il nuovo logo, totalmente bidimensionale, è estremamente minima. Si perde il rettangolo, mentre il “sole” sullo sfondo è come se si fosse aperto, in quanto è ora costituito da due semicerchi che poi si allargano, in ricordo del precedente rettangolo.
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STEMMA OPEL: IL FULMINE
Il Fulmine, ovvero lo stemma Opel, trae origine dalla storia del marchio tedesco. Come sappiamo, il logo ritrae un cerchio sormontato da un fulmine. Che, in tedesco, si dice Blitz.
E Blitz è proprio il nome del primo modello di bicicletta uscito dalla fabbrica della Opel. Da allora, di strada ne è stata percorsa molta, ma il Fulmine è rimasto il simbolo della Casa. Così come nel caso di Citroen, anche per Opel il significato del nome va trovato nelle origini. L’azienda è stata fondata nel 1862 da Adam Opel, originariamente una fabbrica di macchine per cucire.
Di recente, anche Opel ha modificato in chiave matt il suo logo, prima presentato su sfondo Neon Open Yellow, colore indicativo del brand. Ma a giugno 2023 un altro cambio, questa volta più sostanzioso: il Blitz si sdoppia al centro e si fa più grande e centrale, mentre il giallo lascia al posto a colori tra il bianco e il blu, tipici delle rappresentazioni grafiche del fulmine.
Il nuovo logo, il cui debutto è previsto al Salone di Monaco 2023, anticipa una “sorpresa”, forse una nuova concept car. Sarà utilizzato su tutte le auto prodotte a partire dal 2024.
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STEMMA PEUGEOT: IL LEONE
Il logo del Leone, simbolo di Peugeot, è stato celebrato anche all’ultimo Salone di Ginevra. Ha origini antichissime. Lo stemma si ispira infatti alla regione Franche-Comté.
Secondo le pagine della storia transalpina, fu progettato da un gioielliere, Justin Blazer di Montbéliard nel lontanissimo 1847, al quale venne richiesto di progettare il miglior marchio possibile che fosse di buon gusto, che potesse durare nel tempo per i prodotti Peugeot.
Il Leone è stato scelto perché espressione delle tre caratteristiche dei prodotti Peugeot che, inizialmente, non erano auto ma attrezzi composti da seghe e lame:
- La flessibilità della spina dorsale viene paragonata a quella della lama;
- La velocità della lama nel taglio viene assimilata alla corsa dell’animale;
- I denti rappresentano la resistenza dei prodotti.
Dopo due anni, viene aggiunta l’originale sagoma del leone, raffigurato di profilo come a voler indicare un cammino preciso, differentemente dal leone araldico della Franca Contea che è in posa rampante.
Nel 1925 la posa del leone è meno statica e più dinamica: prima con zampa protesa, e poi in posa rampante. Dal 1948, invece, il Leone appare in piedi sulle zampe posteriori.
Il 25 febbraio 2021, Peugeot ha presentato il suo nuovo logo, completamente diverso rispetto al passato: il classico leone di profilo è ora sostituito da un più elegante, e minimalista, stemma con una maestosa testa di leone, sopra al quale campeggia la scritta Peugeot con nuovo font.
Il logo rinnovato arriva dopo 10 anni di profondi stravolgimenti del marchio francese, che ha rinnovato stile, tecnologie, ed si è fuso con Fiat, dando inizio al gruppo Stellantis.
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STEMMA PORSCHE: LO SCUDETTO
“Nuovo” logo anche per Porsche, in realtà leggero restyling di giugno 2023 del design introdotto 15 anni fa. Il logo di Porsche rimane comunque il classico scudetto, con bronzo, nero e rosso e con il cavallo rampante ispirato al simbolo della città tedesca.
La novità è un’impronta leggermente più minimalista, l’aggiunta di una decorazione a nido d’ape nelle sezioni rosse e una nuova finitura in metallo volta ad aumentare la sensazione di pregio del logo. Compare anche la scritta Stuttgart sopra il cavallino, assente nell’ultima versione.
Il nuovo logo sarà già disponibile sulle Porsche in vendita dalla fine del 2023, ma dovrebbe debuttare anche su una nuova concept car di cui, però, ancora non si sa nulla.
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STEMMA RENAULT: LA LOSANGA
Un altro dei loghi delle auto più conosciuti è la Losanga di Renault. Qual è il significato di Losanga? Si tratta di una forma geometrica simile a un rombo. Quest’ultimo, infatti, identifica le vetture della Casa francese fin dal lontano 1925.
Scelto per la sua semplicità, si è evoluto poi nel tempo, fino ad arrivare all’attuale losanga, introdotta nei primi anni Settanta. L’epoca, per intenderci, della mitica Renault4.
Nel 2021, durante la presentazione del piano industriale “Renaulution“, Renault ha svelato la sua nuova losanga, in bella mostra dietro al CEO Luca de Meo, e sulla calandra della concept car Renault 5 Prototype. Sin da quel momento, il nuovo logo si è diffuso, anche senza grandi annunci: lo abbiamo visto sulla nuova pubblicità della Renault Zoe, e poi anche sui social network.
Niente annunci, niente eventi, per un lancio discreto ma efficace. Il nuovo logo va a sostituire la losanga lanciata del 1992: un logo moderno, flat e minimal, come vogliono e richiedono i tempi, e che però richiama anche il logo degli anni Settanta, anch’esso bidimensionale e costituito di tante linee sottili, anche se diverso nell’impostazione.
“Al passo con i tempi e assolutamente moderna, con questo restyling la losanga incarna perfettamente l’era della “Nouvelle vague” in cui è entrata Renault“
commenta Gilles Vidal, Direttore del Design di Renault.
Il nuovo logo si presenta, quindi, essenziale, privo di firma e di tipogramma, e pensato per “vivere in movimento“. Il nuovo trattamento flat ne facilita l’animazione sui supporti video o digitali, e anche sulla sequenza di benvenuto dei veicoli. Sarà infatti progressivamente su tutti i veicoli Renault, e sarà parte delle carrozzerie sulle auto lanciate dal prossimo anno, con l’obiettivo di arrivare al 2024 con tutta la gamma dotata del nuovo emblema.
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STEMMA SEAT: SPORTIVITÀ E DESIGN
La storia di Seat e del suo logo vanno di pari passo con quella di Fiat, almeno fino agli anni Ottanta: l’azienda spagnola, infatti, nasce come partecipata di Fiat e ne importava i modelli in Spagna.
Non a caso, nel primo logo, compariva anche la scritta “Licencia Fiat”, in quanto la sua gamma era costituita da vetture del Lingotto rimarchiate.
Negli anni a seguire il logo Seat rimane simile a quello Fiat: prima circolare, con parte rossa al centro e nome Seat caratterizzato dal font simile a quello Fiat (con la A stondata), e poi – sempre come Fiat – in 4 blocchi quadrati, ognuno contenente una lettera.
Dal 1982, anno in cui Seat viene acquisita dal gruppo Volkswagen, nasce la S stilizzata con 5 linee diagonali al posto della parte centrale: prima blu, poi cromata, ma dallo stesso significato di velocità, dinamismo e sviluppo tecnico.
STEMMA ŠKODA: ISPIRAZIONE DAGLI INDIANI D’AMERICA
Le prime vetture di Škoda erano vendute coi marchi “Škoda Hispano-Suiza” e “Laurin & Klement – Škoda”, il cui logo era una targhetta ellittica contenente il nome “Škoda al centro”. Nel 1922 nasce la prima versione del logo attuale, ovvero l’unione di un copricapo e di una freccia ispirati a quelli degli indiani d’America, e che hanno dato luogo alla “freccia alata”.
Tale logo fu realizzato da un operaio di cui non si sa nulla, dopo che l’azienda, nel 19922, indisse un concorso aperto ai dipendenti per trovare un nuovo simbolo, e fu scelto tra 300 proposte.
Inizialmente con copricapo indiano “a 5 penne”, nel 1926 fu ristilizzato in versione a “3 penne”, che è rimasta fino ad oggi.
Quando Škoda fu comprata da Volkswagen, il suo logo fu sottoposto ad un lungo studio grafico fino ad arrivare alla versione moderna, nata nel 1993 e rimasta identica fino al 2011, anno in cui fu presentato il logo rimasto in uso fino al 31 agosto 2022.
In quella data, infatti, l’azienda ha presentato la Vision 7S, vettura con cui debutta una nuova versione del logo Skoda. Rimane la freccia alata ma, adattandosi ai tempi,è ora bidimensionale, più minimal. Perde il nero del contorno pur rimanendo all’interno di un cerchio, e cambia anche la tonalità di verde, così come il font del nome “Skoda”, più moderno e digital.
STEMMA TOYOTA: LE TRE ELLISSI
Il logotipo Toyota è caratterizzato da tre ellissi. Nato nel 1989, è stato adottato dalle vetture del marchio giapponese come stemma Toyota ufficiale a partire dal 1991. Un logo, quindi, relativamente recente, anche se ricco di significati evocativi.
Le tre ellissi del simbolo Toyota, infatti, vanno a formare la lettera “T” e sono pensate per evocare la relazione tra la Casa e il suo cliente. L’ovale che racchiude il tutto, invece, è il simbolo della tecnologia del brand.
Il logo Toyota a cui eravamo abituati è durato per circa 40 anni, in quanto la principale casa automobilistica del Giappone lo ha introdotto negli anni Ottanta. Rispetto ad altri marchi, qui il cambiamento è più semplice: il logo perde la scritta Toyota in rosso, e la tridimensionalità in favore di un logo più matt. Le 3 ellissi, inoltre, ora sono di colore nero.
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STEMMA VOLKSWAGEN: SEMPLICE, MA EFFICACE, COME L’AUTO DEL POPOLO
Il significato del nome Volkswagen è noto a tutti: Volk “Popolo” (la “S” è genitivo sassone, come in inglese) e “Wagen” (“automobile”), e quindi “L’auto del popolo”. Vetture, volute niente meno che da Adolf Hitler in persona, che dovevano essere semplici ma pratiche, per costare poco ed essere accessibili a (quasi) tutti i tedeschi.
Per questo anche il logo è sempre rimasto molto semplice: in ogni sua edizione, infatti, ha avuto le lettere “V” (Volks) e “W” (Wagen) come protagoniste, incastonate all’interno di un cerchio. L’idea di inserirle una sopra l’altra, creando così un’armoniosa forma geometrica, si deve all’ingegnere tedesco Reimspiess, colui che ha progettato anche il motore del Maggiolino.
In tutta la sua storia, fino ad oggi, il logo della principale casa automobilistica tedesca ha avuto come colori il blu e l’argento. Di fatto, pur con le dovute modifiche per adattarsi ai tempi, il logo è sempre rimasto lo stesso. Anche oggi, il concept del logo è quello originale, ma ora perde l’argento e, nella versione “base”, è semplicemente in blu.
Questo perché, a partire dalla nuova Volkswagen ID.3. il logo stesso è diventato espressione della tecnologia del marchio, con tecnologia LED a illuminarlo insieme ai gruppi ottici delle vetture. Un logo pensato ora per essere fresco, piatto e moderno e per la prima volta supportato anche da un logo audio pubblicitario.
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STEMMA VOLVO: FORTE COME IL FERRO
Chiudiamo con un altro logo molto popolare, quello di Volvo. Pochi lo sanno, ma la forma geometrica che circonda il nome della Casa è l’antico simbolo del ferro. Non è un caso.
La resistenza e la sicurezza, infatti, sono da sempre due caratteristiche portanti delle vetture del Costruttore svedese. Lo stemma Volvo, quindi, racchiude in una sola immagine la filosofia del brand. Nel 2021 il logo è stato sottoposto ad un pesante restyling, che ne mantiene gli elementi principali (ovvero il simbolo del ferro), ma in chiave più minimal ed eliminando completamente la barra orrizzontale.
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