Cos’è il “Drogometro” e perché non viene ancora utilizzato come l’alcol test
Il drogometro riesce a misurare in 8 minuti, da un campione di saliva, la presenza di sette famiglie di stupefacenti. Tuttavia, il suo utilizzo ai fini della sicurezza stradale non è ancora diffuso come l'etilometro.
In questo articolo
Il “drogometro” o Alere DDS2 è un apparecchio che consente di misurare in tempo reale, come l’alcoltest, se il guidatore ha assunto sostanze stupefacenti. Funziona tramite un prelievo di saliva e ha dimensioni molto contenute, tanto da poter stare in una valigetta.
Sette le famiglie di droghe rintracciabili:
- anfetamine
- cocaina
- metadone
- metanfetamine
- oppiacei
- THC (“tetraidrocannabinolo”, la sostanza psicoattiva contenuta nella marijuana)
- benzodiazepine (classe di psicofarmaci impiegata, ad esempio, per la cura dell’ansia)
COME FUNZIONA IL DROGOMETRO
In dotazione alla Polizia Stradale dal 2015, permette di rivelare in soli otto minuti se un guidatore è sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
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Se il campione di saliva prelevato rileva la presenza di una qualsiasi di queste sostanze al di sopra del valore soglia indicato direttamente dall’azienda produttrice del dispositivo (l’articolo 187 del Codice della Strada non fornisce indicazioni in tal senso), si procede ad acquisire altri due campioni di saliva che vengono sigillati e inviati a Roma al Centro di Ricerche di laboratorio e Tossicologia forense.
LA DIFFERENZA CON L’ALCOLTEST
Qui sta la vera differenza: mentre l’accertamento con l’etilometro effettuato dagli agenti della Polizia Stradale è in ogni caso legittimo e ha pieno valore probatorio, invece il drogometro è un test di primo livello.
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COME AVVIENE UN CONTROLLO ANTI DROGA
Attualmente i controlli antidroga per la prevenzione dell’incidentalità stradale prevedono che la Polizia Stradale possa effettuare un test di primo livello sui conducenti, utilizzando strumenti precursori, per accertare la positività alle sostanze stupefacenti (che però non hanno valore legale).
Solo in alcuni casi sono presenti laboratori mobili per l’effettuazione degli esami di secondo livello, aventi quindi valore legale, sui campioni di saliva prelevati a chi è stato sottoposto al test antidroga.
Altrimenti, il personale sanitario della Polizia di Stato invia i prelievi di campioni salivari al laboratorio di tossicologia forense della Polizia di Stato a Roma, per gli esami di laboratorio di secondo livello, aventi valore medico-legale. Solo dopo l’esito, che richiede 7-10 giorni, sarà possibile perseguire i conducenti che guidavano sotto effetto di stupefacenti.
COSA SUCCEDE SE SI RIFIUTA DI FARE IL TEST
Se il conducente fermato per controlli rifiuta di fare il test antidroga o l’alcoltest, il Codice della Strada prevede:
- la sospensione della patente di guida per un periodo da sei mesi a due anni;
- la confisca del veicolo (se il veicolo è di proprietà)
Sono sanzioni confermata dalla Corte di Cassazione.
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Il drogometro è, in ogni caso, un passo in avanti importante nella lotta all’incidentalità, che dovrebbe aiutare a ridurre l’ingente tributo versato ogni anno nel nostro Paese in termini sia di vite umane e sia di costi sociali.
La possibilità, per le pattuglie stradali, di combinare controllo del tasso alcolemico (grazie all’etilometro) e presenza nel sistema circolatorio di sostanze proibite rappresenta da questo punto di vista un importante deterrente, a favore della sicurezza stradale.
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