Angelini: ibrido, l’arma in più nella gestione del parco auto
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É il green l’arma in più di Angelini in ottica di gestione parco auto. Si fa un gran parlare di auto ibride e elettriche (come abbiamo visto nella nostra survey di qualche mese fa), ma l’azienda farmaceutica con sede a Roma sta valutando attentamente la situazione per andare oltre le operazioni di marketing, dritto alla sostanza.
Ne abbiamo parlato con Alessandro Ciccarelli, che da due anni a questa parte gestisce gli acquisti per le quattro aziende del Gruppo, con l’incarico di head of Corporate Procurement.
LA CAR POLICY
La gestione del parco auto dell’azienda farmaceutica è piuttosto complessa: 800 veicoli in Italia e altrettanti sparsi nelle varie sedi europee. La car policy è suddivisa in cinque fasce: commerciali, responsabili di zona, manager, dirigenti e direttore o amministratore delegato. Per ciascuna fascia sono disponibili diverse tipologie di vetture.
La car policy viene aggiornata ogni semestre per star dietro ai cambiamenti velocissimi del mercato. “Da qualche anno – sottolinea Ciccarelli – la nostra selezione non è rivolta solo alle società di renting, ma anche ai car producer, che scegliamo ogni tre anni. In questo modo riusciamo a ottimizzare i costi e a ottenere un servizio più efficiente”.
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LA STRATEGIA IBRIDA
Abbassare la media di consumi ed emissioni, in ottica di gestione parco auto, è un obiettivo strategico per qualsiasi azienda. Non fa eccezione Angelini, che individua nella scelta di motorizzazioni ecosostenibili, ibrido in particolare, l’unica possibile chiave di volta.
“Proprio in questo periodo – rivela il manager- sto calcolando il Total Cost of Ownership dell’operazione. Bene o male, i canoni stanno diventando quasi uguali a quelli delle auto tradizionali, quindi si spende il 10-15% in più. Poi però è lasciato alla coscienza del singolo driver utilizzare bene la vettura ibrida, in modo da abbattere i consumi e le emissioni di CO2, generando un vantaggio economico e ambientale”.