Guidare all’estero con la tua auto: tutto quello che devi sapere

È possibile guidare all'estero con la propria auto immatricolata in Italia? Sì, nel rispetto delle norme vigenti e delle Convenzioni: ecco quali sono.
In questo articolo
Grazie alla campagna di vaccinazioni, nel 2021 è più facile viaggiare in Europa, nonostante la pandemia in corso. È quindi possibile tornare a guidare all’estero, tenendo sempre conto delle regole da seguire.
Infatti, per utilizzare negli altri Paesi il proprio veicolo immatricolato in Italia, bisogna conoscere alcune regole fondamentali, a partire dal principio generale secondo il quale ogni Stato applica la sua legge anche nei confronti dei cittadini stranieri.
I veicoli con immatricolazione italiana possono liberamente circolare negli altri Stati appartenenti all’Unione Europea, nonché in quelli fuori UE nel rispetto delle Convenzioni Internazionali.
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QUALI SONO LE CONVENZIONI PER GUIDARE ALL’ESTERO?
Due sono le Convenzioni Internazionali, attualmente in vigore, alle quali ha aderito anche il Bel Paese:
- Convenzione di Vienna (8/11/1968 e 1/05/1972), relativa alle norme di comportamento, alla segnaletica stradale e ai documenti.
- Convenzione di New York (4/6/1954), che tratta le disposizioni doganali per i veicoli stradali privati per l’esportazione.
È bene, prima di partire, verificare tutte le condizioni imposte da ogni Stato per l’ingresso e la circolazione all’interno del territorio.
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I DOCUMENTI
Per i Paesi dell’Unione Europea e quelli con cui sono in vigore delle Convenzioni turistiche, è assolutamente necessario avere sempre con sé almeno la carta d’identità valida per l’espatrio.
Negli Stati fuori dall’UE e dalle Convenzioni, invece, serve il Passaporto, sempre in corso di validità. Nei Paesi extraeuropei, anche in auto, è obbligatorio richiedere il Visto, recandosi al Consolato di riferimento (ultimamente si può richiedere anche via e-mail).
Inoltre, nei Paesi extraeuropei serve avere anche la patente di guida internazionale (in UE è valida quella italiana), da esibire insieme a quella nazionale. Tale patente contiene i dati dell’individuo riportati in diverse lingue, quali inglese, francese e russo, e viene rilasciata dall’Autorità nazionale di residenza.
Per richiederla, bisogna rivolgersi agli Uffici della Motorizzazione esibendo la patente nazionale. Alla motorizzazione si può richiedere anche il libretto internazionale.
Questo ciò che serve per richiedere la documentazione:
- Domanda su Mod. TT 2119 (si trova già alla Motorizzazione);
- Fotocopia di un documento d’identità valido;
- Per le società: Dichiarazione sostitutiva di certificazione redatta e firmata dal legale rappresentante;
- Fotocopia carta di circolazione e del Certificato di proprietà;
- Attestazione di versamento di 9,00 euro sul c/c 9001;
- Attestazione di versamento di 29,24 euro sul c/c 4028;
Ricorda che se circoli in uno Stato estero senza i documenti necessari, le autorità locali applicheranno le sanzioni previste, che possono essere diverse a seconda di dove ti trovi. Se vuoi avere informazioni più chiare e certe, puoi sempre consultare il sito dell’ACI.
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LA CARTA VERDE
Per alcuni Stati extraUE che hanno sottoscritto una Convenzione internazionale (ma è bene averla sempre) è obbligatorio il possesso della Carta Verde.
Le Compagnie assicurative, oggi, rilasciano la carta verde solo su richiesta, o sulla propria area utente. Si tratta, comunque, di un documento di colore verde che contiene tutti i dati essenziali della copertura assicurativa, in più lingue; nonché le sigle degli Stati esteri nei quali l’assicurazione è valida.
Per gli altri Stati, invece, bisogna informarsi tramite IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), che darà tutte le informazioni relative ai documenti assicurativi richiesti per la circolazione in ogni Paese straniero.
Servirà poi integrare, agli Uffici di frontiera, la propria copertura assicurativa con una polizza di frontiera, o carta rosa – quest’ultima può essere richiesta solo alla frontiera, e ha durata limitata.
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QUANDO OCCORRE RE-IMMATRICOLARE L’AUTO?
Si ricordi che la circolazione libera ha delle scadenze, anche nei Paesi dell’Unione Europea. In particolare, nei seguenti Paesi è necessario pagare una tassa di circolazione anche se si circola temporaneamente, e occorre scrivere all’ufficio di competenza se si ha intenzione di circolare, anche per turismo, più di un mese:
- Austria;
- Belgio (Fiandre);
- Croazia;
- Danimarca;
- Estonia;
- Finlandia;
- Irlanda;
- Lituania;
- Malta;
- Norvegia;
- Polonia;
- Slovenia;
- Spagna;
- Svezia;
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