I monopattini elettrici: nuova mobilità anti-traffico nelle grandi città del mondo
Nelle grandi città di tutto il mondo hanno fatto la loro comparsa i monopattini elettrici in sharing. Sembravano un gioco, ma si sono rivelati un alleato prezioso contro il traffico. Ora bisogna capire come regolamentare la loro circolazione.
In questo articolo
La micromobilità elettrica è un trend mondiale. In Italia la diffusione dei monopattini elettrici (chiamati anche e-scooter e kick scooter) è iniziata da qualche mese, in altri Paesi fanno già parte del paesaggio urbano. Il problema comune è capire appieno come regolamentare l’utilizzo di questi nuovi mezzi.
La micromobilità elettrica è un’alternativa semplice e a zero emissioni per i brevi spostamenti in città e serve anche a coprire il cosiddetto “ultimo miglio”, cioè la parte finale di un viaggio effettuato in auto o con il trasporto pubblico, magari per entrare nelle aree a traffico limitato.
Leggi anche: Micromobilità elettrica, le regole del Ministero per la sperimentazione
MONOPATTINI ELETTRICI IN SHARING
Sono simili a giocattoli per bambini, ma possono aiutare a risolvere i problemi di congestionamento del traffico nelle grandi città. I servizi di condivisione dei monopattini elettrici funzionano in maniera del tutto simile al car sharing più diffuso. Sono a flusso libero (“Free Floating”): il mezzo, cioè, non deve essere riconsegnato in postazioni fisse.
Come funzionano
Attraverso una app e grazie al Gps, gli utenti possono localizzare l’e-scooter più vicino, scansionare il relativo QR code e sbloccarlo. Per partire basta una prima spinta, poi si attiva il motore elettrico. Normalmente si accelera premendo con il pollice una piccola leva sul manubrio.
Alla fine del percorso, il pagamento avviene automaticamente, attraverso la app che è collegata alla carta di credito dell’utente. In media i costi sono più bassi di quelli di un biglietto dell’autobus o della metropolitana.
La ricarica
L’autonomia degli e-scooter è di circa 20 chilometri, con una velocità massima intorno ai 20 km/h. L’uso del casco non è obbligatorio, ma raccomandato. La ricarica elettrica viene solitamente effettuata di notte, quando i mezzi non sono disponibili per il noleggio.
GLI E-SCOOTER NEL MONDO
IN ITALIA
In Italia la situazione per ora è molto sperimentale. Il Ministero dei Trasporti ha emanato il decreto attuativo che regolamenta l’utilizzo di dispositivi per la micromobilità, finora assenti dal Codice della Strada, ma sono i Comuni a dovere produrre le delibere per autorizzare la circolazione.
La domanda c’è ed è forte: la crescita della sharing economy sta facendo aumentare rapidamente la quantità di questi mezzi a due ruote sulle strade, specie nelle grandi città dove il car sharing è ormai affermato. Una per tutte: Milano. Il problema, però, la scarsa regolamentazione che rende l’utilizzo di questi mezzi potenzialmente pericolosi se usati in modo improprio, soprattutto per i pedoni. Per questo il Comune di Milano ha ritirato tutti i monopattini elettrici, in attesa di nuovi bandi e nuove regole per la circolazione.
Nelle prossime schede vediamo com’è la situazione nel resto d’Europa