Dal Polimi allo IED: lo sguardo di Millennials e GenZ allo stile e alla mobilità del futuro
Come sarà la mobilità del futuro, e il design dei mezzi di trasporto? Secondo i giovani di Milano e Torino, sarà focalizzato tutto sulla sostenibilità, sul minimalismo e sulla sicurezza
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È vero che “i giovani d’oggi” si sono staccati dall’auto? No, ma è vero che hanno uno sguardo diverso rispetto ai giovani del passato. C’è sempre meno attenzione al suono e al rombo del motore, e sempre di più all’estetica e alla sostenibilità di propulsione e materiali.
Quello tra case automobilistiche e giovani promesse del design è un legame ancora oggi saldo, e le Università italiane sono una vera e propria fucina di talenti che poi finiscono a lavorare nei grandi nomi.Gli atenei di Torino e Milano sono in prima linea, a partire dal “Master TAD” del Politecnico meneghino che, nella sua edizione 2021, è partito lo scorso 24 Marzo e terminerà a luglio. Nell’attesa di scoprire i progetti di questo 2021, ecco la direzione intrapresa dal settore lo scorso 2020.
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IL DESIGN AUTOMOBILISTICO SECONDO I GIOVANI
I PROGETTI DEL MASTER TAD
Iniziamo proprio dal Master TAD, sigla di “Transportation & Automobile Design” del corso organizzato da POLI.design. Nel 2020, che ha visto naturalmente un “Graduation Day” digitale sul sito di Car Design News, il tema era la mobilità del futuro, e dai progetti presentati si vede che è un tema particolarmente caro alle nuove generazioni.
L’altra novità dell’edizione scorsa è che è stata la prima ad aver rimosso il vincolo di lavorare con un solo gruppo automobilistico, motivo per cui i ragazzi hanno potuto lavorare con diverse realtà del settore automotive.
LAGONDA AURA
Siamo portati a credere che la mobilità del futuro immaginata dai giovani riguardi solo quella urbana, cittadina, fatta di auto piccole e accessibili. In realtà, molta attenzione riguarda anche il settore premium, e le auto di rappresentanza o da flotta destinata alla dirigenza.
La Lagonda AURA – Lagonda è un marchio parte di Aston Martin – è una di queste: una vettura che si rivolge a imprenditori sia uomini che donne. È il progetto del gruppo “Megalopolis”, i cui membri hanno immaginato che nel 2050 il tempo e lo spazio disponibili per le persone in città saranno molto preziosi, per via di una società sempre più frenetica.
Lagonda AURA, filante e lussuosa, viene incontro alle esigenze di chi ha bisogno di un mezzo veloce su cui poter lavorare: infatti, è una vettura a guida completamente autonoma, con due divanetti a disposizione frontale, per poter non solo fare veloci riunioni in movimento, ma anche per socializzare e rilassarsi. È destinata, insomma, persone particolarmente attive, lavorativamente parlando.
Un nuovo concetto di lusso, subito enfatizzato dal design della vettura, che vede fari di grandi dimensione, a sviluppo verticale quelli anteriore, e orizzontale quelli al posteriore, e con una texture LED molto elaborata e raffinata.
I vetri sono oscurati, in modo che dall’esterno la carrozzeria sembri un corpo unico, in quanto il colore dei vetri richiama quello della vettura, la quale del resto vuole isolare completamente l’ambiente interno dal resto del mondo, perché l’AURA è un’auto pensata per conversare e lavorare al riparo da qualsiasi cosa. Gli interni, come detto, hanno due divanetti con un tavolino centrale.
La Lagonda Aura è naturalmente elettrica, e dispone di 4 motori, uno per ruota, spinti da una grossa batteria, posta sotto il pianale, che assicura grande autonomia.
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BMW HYLA
Sempre premium, ma dedicata alla città. Il gruppo di lavoro che ha creato il progetto si chiama “Watercities”, e come dice il nome si è focalizzata principalmente sulle città costiere del 2050, alle prese con aumento demografico e con l’aumento, inevitabile, dei livelli dell’acqua.
Le foto della BMW Hyla, così si chiama la vettura a 3 ruote, sono infatti ambientate ad Amsterdam e Venezia, due metropoli che stringeranno sempre di più il rapporto con la natura. Watercities ha immaginato la nascita di distretti galleggianti moderni, che mantengano l’essenza storica delle città e che però porteranno alla necessità di spostarsi spesso da un distretto all’altro, e dalla terraferma al distretto.
BMW Hyla è infatti un veicolo anfibio monoposto, con 3 ruote molto grandi. Oltre a questo, l’auto – completamente elettrica – è pensata per essere pratica e agile e modulare, per adattarsi a diversi modi d’uso.
Proprio per questo, il design è estremamente minimalista, con un abitacolo stretto in vetro oscurato, in modo da rendere utile la Hyla anche in inverno, la cui estetica si ispira all navette spaziali. L’auto è spinta da due piccoli motori elettrici, con autonomia in grado di coprire gli spostamenti da un distretto all’altro.
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LAND ROVER BULWARK
Nel futuro c’è spazio anche per i veicoli da lavoro, a cui ha pensato il gruppo “Wildlands”, omaggiando Land Rover e, nell’estetica, i modelli Velar ed Evoque. Un veicolo da lavoro, elettrico, pensato per un futuro dove le situazioni climatiche estreme non saranno una rarità.
Il design è di chiara impronta Land Rover, ma il Bulwark è Land Rover anche nella resistenza e nella vocazione offroad, pensato per essere la versione “camioncino modulare” del Defender. È infatti adatto a muoversi in terreni duri, impervi, sulla neve, su terreni desertici, e sul fango causato da piogge torrenziali e tropicali.
Come detto, il Bulwark è un veicolo modulare: può essere un pick-up, ma anche veicolo per vigili del fuoco, protezione civile, squadre di pronto intervento che possono con lui raggiungere ogni luogo, in ogni condizione, a impatto zero.
L’abitacolo del Bulwark è completamente in vetro, per assicurare la massima visibilità. L’anteriore è straniante, con il cofano sottile al centro e più spesso ai lati, e con i fari LED sdoppiati, mentre al posteriore il gruppo ottico richiama gli attuali modelli Land Rover, in particolare la Discovery.
I PROGETTI DELLO IED DI TORINO
Lo sguardo all’estetica e alla mobilità del futuro viene anche da Torino, dove gli studenti laureandi al corso triennale in Transportation Design dell’Istituto Europeo di Design hanno collaborato con Suzuki per la realizzazioni di alcuni progetti. Suzuki ha dato il tema, i ragazzi hanno usato la loro creatività per pensare ad un veicolo che avesse al centro sia l’uomo che la sostenibilità.
Un veicolo che rispecchiasse, però, anche il DNA del marchio: quindi a trazione integrale, ibrido o elettrico, e con tutti gli elementi necessari per la sicurezza, sia attiva sia passiva.
SUZUKI IKIGAI
La prima vettura è, stavolta, una sportiva, ispirata non alle vetture più famose del marchio nipponico, ma alla Suzuki Escudo Piked Peak, che i videogiocatori conoscono perché presente in alcune edizioni di Gran Turismo.
Suzuki Ikigati è stata disegnata da Samuele Errico Piccarini, Francesca Ferdinandi e Salvatoreandrea Piccirillo, e in effetti strizza l’occhio anche al mondo dei videogiochi, negli interni. Questi sono sostenibili nei materiali, e hanno un layout a tre posti – due anteriori e solo uno sul retro.
L’abitacolo ricorda una postazione da gaming, e la plancia è fatta di un unico schermo che percorre tutta la larghezza, dando tutte le informazioni sul veicolo.
Il volante è un joypad, con un display touch al centro che proietta velocità e altre info. Ma l’auto è gaming anche perché offre un’esperienza di in-gaming car: a vettura spenta, plancia e vetro diventano un display dove poter giocare a un videogioco d’avventura, con possibilità di condividere i risultati con la community.
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SUZUKI UMAN
Che la Uman si focalizzi sull’Uomo lo dice anche il nome, che è un gioco di parole tra “You man” e “Human”. Il progetto è di Raffaele Anile, Nicolò Bettinelli, Fiorenzo Fiorentino e Fabrizio Luciano, e si propone come l’erede del Jimny e, ingenerale, della tradizione di piccoli fuoristrada divertenti e senza fronzoli del marchio.
Il design è antropomorfo, e infatti l’anteriore è molto simpatico. I fari sono due cerchi vuoti, a LED, spezzati su sfondo nero nella parte superiore. A LED è anche il logo Suzuki. Il parabrezza è molto ampio e verticale, mentre in generale l’aspetto della vettura è tondeggiante, bombato e molto flat.
Piccola chicca, gli specchietti che sono due videocamere. Il posteriore è invece meno umano e più insolito, con i fari costituiti da 3 linee LED disposte su 3 livelli diversi, in modo irregolare. Gli interni sono invece costituiti da 4 comodi posti, con un abitacolo molto luminoso grazie ai sedili bicromatici.