Il “Pandino 4X4” rinasce “SUV-ino” con il Restomod di Inglorious Basterds Cycle
Da Super-utilitaria a Super-SUV, anche se dalle dimensioni mignon. Il restomod della Fiat Panda ad opera della ferrarese Inglorious Basterds Cycle, che si ispira un po’ alla Lancia Delta e un po’ alla Fiat Campagnola, si prepara ad un successo da loro inatteso.
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Oltre 40 anni di produzione totale, quasi 8 milioni di esemplari declinati in tre serie, la Fiat Panda viene presentata per la prima volta nel 1980, disegnata da Giorgetto Giugiaro, con l’obiettivo di inserirsi tra i modelli 126 e 127; ereditando il motore bicilindrico raffreddato ad aria dalla prima e dalla seconda il quattro cilindri da 903 cm cubi.
C’era una volta la Fiat Panda…
Solo tre anni dopo viene commercializzata la versione a trazione integrale e partono alcuni record: è infatti una delle prime vetture ad essere commercializzata anche con alimentazione elettrica (Panda Elettra del 1990) e la prima citycar ad aggiudicarsi il premio Auto dell’Anno nel 2004 oltre ad arrampicarsi nello stesso anno fino al campo base avanzato dell’Everest a 5.200 metri con il modello 4×4.
Piccola, essenziale ma soprattutto leggera e agile come una gazzella sui terreni più complicati, oltre che orgoglio del “made in Italy” continua ad appassionare, anche oggi, un numero sempre in crescita di fan nelle nazioni più disparate.
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Il progetto Panda Restomod di Inglorious Basterds Cycle
Restauratori ferraresi di auto e moto d’epoca, i ragazzi di Inglorious Basterds Cycle si sono cimentati nella realizzazione di questo restomod (restauro moderno) con l’obiettivo di celebrare l’Iconica Panda Mod. 141.
Da “chiacchierata da Bar”, il progetto ha preso forma ed entusiasmo e si è trasformato inaspettatamente in qualcosa di estremamente serio e definito. Decisamente non più una “chit chat” fra amici, ma un progetto altamente professionale e ben studiato che ha voluto celebrare innanzitutto le caratteristiche più iconiche del famigerato “Pandino”: la sua leggerezza e la sua agilità che gli consentono di raggiungere le destinazioni più impervie, precluse anche ai più moderni e pesanti fuoristrada.
Un po’ di Lancia Delta e un po’ di Fiat Campagnola
Nessuno stravolgimento eccessivo dal punto di vista estetico con fedeltà agli stilemi dell’originale strizzando però l’occhio, attraverso alcuni dettagli stilistici, alla Fiat Campagnola Ar76 e alla Lancia Delta nella sua versione Evoluzione. Quattro ruote muscolose sollevano la Panda Restomod in altezza a 170 cm e la rendono una “baby Suv” a tutti gli effetti oltre a definirne una maggiore stabilità e compattezza.
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Tratti distintivi del “Deltone Nazionale” sono infatti evidenti nei parafanghi laterali, che lo richiamano a prima vista, sebbene siano costruiti plasmando la lamiera a mano in maniera completamente artigianale e da zero; così come il rialzo del cofano al centro e i gruppi ottici a led circolari sempre nella parte anteriore.
La ricerca della stabilità della vettura è raggiunta attraverso un telaio rinforzato in seguito all’inserimento di speciali lamiere nella traversa centrale e nei longheroni insieme alle gomme da 15’’ con la spalla alta, che la sollevano da terra di almeno 35 cm e la rendono a prima vista un fuoristrada a tutti gli effetti.
Robustezza si, ma anche agilità, scatto ed eleganza luxury
Non solo la stabilità ma anche la voglia di celebrare l’agilità della mitica Panda porta a inserire sotto il cofano un motore di concezione Fire 4 cilindri con 75 cv di potenza, ben 25cv in più della sua versione originale.
Il sistema Ibrido poi, grazie al gruppo Kers installato, consente un’estrema fluidità e coppia ai bassi regimi e attraverso la frenata carica le batterie in totale autonomia permettendo alla vettura di essere a prova di varco ZTL.
Al passo coi tempi anche l’abitacolo, decisamente in versione luxury nell’allestimento, che è insonorizzato e coibentato, in modo da diminuire la rumorosità esterna, per non parlare della nuova console di tipo digitale interamente gestita attraverso un Dashboard Touch, che permette di avere tutte le funzioni del veicolo costantemente monitorate e che vanno dal sistema motore alle funzioni luci, clima e quelle che saranno aggiunte poi su richiesta dei vari committenti.
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Un richiamo al passato è poi attraverso la proposta colori che riprende le nuance più in voga: dal classico Silver metallizzato, al giovanile Marina tipico degli anni 90’ per concludere con la colorazione Velvet che richiama l’inconfondibile bordeaux utilizzato sulla Panda 4X4 Sisley.
Quanto dobbiamo attendere? E quanto costa?
I ragazzi della Inglorious Basterds Cycle hanno cominciato a sviluppare il concept attraverso i primi rendering a dicembre 2021. Visto il riscontro decisamente positivo e gli entusiasmi raccolti, hanno spinto sull’acceleratore impostando una timeline molto serrata che porterà a completare la grintosa e muscolosa vettura nella prossima primavera.
Nonostante il prezzo non sia ancora ufficializzato, si parla di circa 50.000 euro per la versione di base, ma sembra che questo comunque non stia fermando gli appassionati che sono pronti, con il telefono in mano, a prenotare la loro Panda Restomod made in Emilia.
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