La sicurezza nella Car Policy. Ne parliamo con Massimiliano Piazza (Baker Hughes) | Fleet Talks ep.33
Una grande multinazionale con 60mila dipendenti e 10.500 veicoli in tutto il mondo. Due le linee guide che guidano Baker Hughes e il suo fleet management: attenzione maniacale alla sicurezza e sostenibilità. Ne abbiamo parlato con Massimiliano Piazza, Region Fleet Manager Europe & Russia CIS di Baker Hughes.
FLEET TALKS ep. 33 – LA SICUREZZA NELLA CAR POLICY
BAKER HUGHES
Nata nel luglio 2017 dalla fusione tra General Electric Oil & Gas e Baker Hughes, opera nel settore dell’oil & gas. Opera in più di 120 paesi con 60.000 dipendenti, nel 2019 ha registrato un fatturato di 23.8 miliardi di dollari e gestisce 10.500 veicoli in tutto il mondo. Baker Hughes ha un doppio quartier generale è a Houston e Londra e una delle principali Product Line ha il proprio quartier generale a Firenze.
Baker Hughes conta in Italia oltre 5.000 dipendenti su sette siti produttivi: Firenze, Massa, Bari, Vibo Valentia, Talamona (SO), Casavatore (Napoli) e Cepagatti (Pescara). In Italia, Baker Hughes opera principalmente attraverso Nuovo Pignone (Firenze) che rappresenta per il gruppo un’eccellenza per competenze ingegneristiche e capacità manifatturiera, nonché un punto di riferimento mondiale per le turbomacchine e le applicazioni dell’Industria 4.0.
LAND TRASPORTATION SAFETY POLICY
Il Gruppo Baker Hughes ha come obiettivo principale la sicurezza e la salute di tutti i 60.000 dipendenti, ed è per questo che, on top a tutte le Policy interne, esiste una Land Trasportation Safety Policy che definisce la sicurezza per tutto quello che riguarda la mobilità: dalle autovetture, ai grandi truck, dai driver dell’azienda agli autisti delle società che prestano servizi di trasporto da e per i nostri stabilimenti sparsi per il mondo.
LA SICUREZZA ALL’INTERNO DELLA CAR POLICY
Tutto questo si traduce in un’attenzione estrema alla sicurezza applicata alla car policy. Spiega Massimiliano Piazza: “In car list ho solo veicoli 5 stelle EuroNCAP, al massimo 4, ma in tal caso devo giustificare la mia scelta. Su tutte le auto aziendali, anche quelle in fringe benefit, c’è l’obbligo della black box, pur escludendo la geolocalizzazione per ragioni di privacy.
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Scelgo le versioni business più accessoriate in termini di Adas, anche perché abbiamo un fornitore di servizi assicurativi centrale e siamo in autoassicurazione per furto incendio e guasto. Un incidente per noi è un danno diretto. È sempre previsto il kit di Sicurezza a bordo (estintore, coperta ignifuga, cassetta pronto soccorso). Per policy è vietato l’utilizzo del telefono a bordo, anche in vivavoce”.
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