Smart car: il nodo della privacy nell’auto connessa
L'auto connessa raccoglie informazioni sul veicolo, sul contesto in cui si trova e sul driver. Ciò ha delle implicazioni anche a livello di privacy. Sebbene i consumatori non sembrino molto preoccupati dal tema, il garante europeo ipotizza che il consenso al trattamento dei dati debba diventare chiaramente obbligatorio.
In questo articolo
La crescita della auto connesse porta con sé anche il tema della privacy, che è in parte connesso anche alla sicurezza. La diffusione di informazioni sensibili, l’utilizzo improprio da parte delle aziende e i possibili attacchi hacker sono i nodi da affrontare nel prossimo futuro.
SMART CAR E PRIVACY
LA CRESCITA DELLE SMART CAR
Dai dati dell’Osservatorio Smart & Connected Car del Politecnico di Milano, sono 16,7 milioni i veicoli connessi in Italia, il 40% delle vetture. I dispositivi più diffusi sono i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative, il 63% del totale (10,5 milioni, +9%), ma la crescita è trainata dalle auto nativamente connesse tramite SIM (2,2 milioni, +47%) o tramite sistemi bluetooth (4 milioni, +33%).
La Smart Car è ormai nota ai consumatori italiani: il 75% ne ha sentito parlare almeno una volta, soprattutto attraverso Internet (37%), pubblicità in TV (35%), giornali e riviste (29%). Più di sei utenti su dieci possiedono almeno una delle funzionalità smart per l’auto. I più usati sono:
- sistemi per facilitare le manovre di parcheggio tramite telecamere e sensori di posizione (37%)
- assistenti vocali (27%)
- sistemi di assistenza alla guida (18%)
- dispositivi per la sicurezza attiva come la frenata automatica in caso di emergenza (18%)
- connettività Wi-Fi in auto (18%)
I DATI TRATTATI
Ma quali dati utilizza un’automobile connessa? Si possono facilmente suddividere in tre categorie:
Dati del driver
Sono i dati di chi guida, tipicamente legati all’infotainment e all’integrazione con lo smartphone, oltre ai dati assicurativi e riguardanti la salute e il benessere del driver.
Dati di contesto
Sono i dati che indicano informazioni come lo stato del traffico o della situazione metereologica, la eCall, la comunicazione car2car.
Dati del veicolo
Sono i dati relativi all’utilizzo della vettura, ai km percorsi, alla pressione gomme, a tutto ciò che riguarda la manutenzione predittiva
IL NODO DELLA PRIVACY
Non tutte le finalità della smart car, se considerate singolarmente, comportano l’utilizzo di dati personali. Ci sono comunque molti casi in cui il rischio di combinazione del dato non personale con quello personale potrebbe rivelare più di quanto non si desideri, ad esempio i dati sulle percorrenze possono portare a identificare il domicilio del driver o le sue abitudini.
Un caso più estremo potrebbe essere quello di un manager che non si curi di cancellare i dati importati dal proprio smartphone sui sistemi di bordo di un’auto a noleggio. Ciò potrebbe esporre dati privati e aziendali a terzi, con tutti i rischi del caso.
Consumatori poco sensibili
Secondo la ricerca dell’Osservatorio Smart & Connected Car, la privacy resta un tema sensibile, ma molto meno di quanto rilevato per altri dispositivi connessi. Il 60% degli intervistati è disponibile a condividere i propri dati di guida in cambio di servizi di valore, come sconti sul premio assicurativo, pronto intervento in caso di incidenti e assistenza. Il 27% è contrario perché teme una diffusione di informazioni sensibili, un utilizzo improprio da parte delle aziende o possibili attacchi hacker.
Fornire l’informativa sulla privacy?
Secondo l’European Data Protection Board, il consenso al trattamento dei dati dovrebbe essere domandato separatamente a tutti i soggetti presenti in auto, tramite lo schermo di bordo.
Inoltre, secondo il garante europeo, il costruttore del veicolo e il fornitore dei servizi devono essere particolarmente attenti a non raccogliere, ad esempio, dati sulla posizione, tranne quando ciò risulti assolutamente necessario ai fini del trattamento.