Weekend on the Road: stupore, colori e calore della Val Venosta
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Non c’è festività migliore del Natale per evocare come d’incanto abeti innevati e luci in grado di riscaldare persino quell’oscurità che nei mesi più freddi dell’anno ci avvolge come una coperta di ghiaccio.
Weekend on the Road ritorna questa settimana in Alto Adige, coprendo in parte la rotta tracciata in questo stesso periodo del 2016 alla scoperta dei mercatini tematici (“Christkindlmärkte”) più caratteristici dell’area.
Abbiamo infatti deciso di ripartire da Merano (BZ) per visitare insieme con voi una serie di “perle” nascoste che si inerpicano in direzione nord all’interno di questa piccola enclave culturale e linguistica, allungandosi verso il confine con l’Austria.
Nostra compagna di viaggio è stata ancora una volta Alfa Romeo Stelvio, modello che già nel nome rivela un legame intrinseco con l’ambiente montano (il riferimento è ovviamente all’omonimo Passo, il valico italiano più alto in Italia a 2.757 metri).
A convincerci sono state innanzitutto le dimensioni compatte di questo Sport Utility Vehicle (soli 4,6 metri) che ha marcato il debutto della Casa del Biscione nel segmento più competitivo del mercato auto.
Un modello d’attacco, dalle linee che suggeriscono al contempo possanza e leggerezza. Le qualità dinamiche di Alfa Romeo Stelvio, mutuate dalla Giulia, si esprimono al meglio lungo le stradine che collegano tra loro le varie cittadine che toccheremo nel corso del nostro tour.
Il percorso disegnato – relativamente breve (un’ottantina di chilometri) pur consentendo una gamma elevata di deviazioni – è pensato per consentire di saggiare i valori di comfort e guidabilità di questo Suv che già da solo decanta l’eccellenza del “Made in Italy”.
Quasi obbligata la scelta della motorizzazione diesel – il duemiladue quattro cilindri da 210 Cv -. Lo stesso di cui avevamo apprezzato le performance in occasione di un precedente test drive da Saint Moritz a Livigno.
DA MERANO A PASSO RESIA
Siamo pronti per partire. Come detto, la base del Weekend on the Road di questa settimana è Merano, località in provincia di Bolzano. Da qui, passando da Silandro – capoluogo della Val Venosta (valle che deriva il nome dalla popolazione, i Venosti, che la occupava al tempo della conquista romana), faremo tappa dapprima a Sluderno, seguendo il tracciato della SS38, la Strada Statale dello Stelvio.
Il percorso pensato si snoda, come il fiume Adige, in direzione del Passo Resia, nei cui pressi nasce il corso d’acqua che poi va a gettarsi nel Mare Adriatico.
Al di sopra dell’abitato di Sluderno si eleva Castel Coira, maniero medievale tra i meglio conservati dell’Alto Adige. Purtroppo per l’anno 2017 è stato stabilito un calendario di apertura ristretto al periodo 20 marzo-31 ottobre.
Ora però che vi siete lasciati incuriosire, potreste pensare di tornare in zona con l’arrivo della prossima primavera per salire a visitare gli ambienti, ma soprattutto l’Armeria, che rappresenta la raccolta privata più rilevante nel suo genere a livello internazionale.
VIAGGIO A RITROSO NEL TEMPO
Imbocchiamo ora la SS41 e dirigiamoci a Glorenza, il più piccolo nucleo abitato della zona, caratterizzato dalla cinta originale di mura di epoca tardo-cinquecentesca (furono volute dopo la distruzione della località da parte di truppe svizzere).
Percorretene il cammino di ronda, che presenta 350 feritoie da cui affacciarsi per godere del panorama circostante. Tre le porte, sette le torri cuspidate, l’Adige che scorre attraverso la cittadina, lambendo le strutture difensive in pietra.
Una sosta a Glorenza regala un’esperienza di sospensione temporale. Il centro del borgo, inserito nel Club dei Più Belli d’Italia, è caratterizzato da portici, anomalia unica in tutta la Val Venosta.
TRA NATURA E STORIA
Limitrofo a Glorenza è l’abitato di Malles, che presenta una particolarità. Confina infatti con ben due stati esteri, Austria e Svizzera.
Alzate lo sguardo, lo vedete? Il mastio circolare è quel che rimane di un castello un tempo provvisto di una cinta muraria quadrata.
La Torre Fröhlich – come è chiamata – presenta dimensioni ragguardevoli: 32 metri di circonferenza, 33,5 metri di altezza, lo spessore delle mura pari a 2 metri. Una scala interna consente di salirne in cima.
Visitate Malles, con le sue pregevoli architetture religiose romaniche. Una curiosità: tra questa località e Glorenza è situato un avamposto difensivo dotato di bunker, lo Sbarramento.
LA SENTINELLA SOLITARIA
Terminiamo idealmente il nostro tour (dico idealmente, perché quest’area del Belpaese è ricchissima di spunti) continuando sulla SS4o sino a raggiungere il Passo Resia.
Prima di arrivare a lambire questo valico alpino e ritornare quindi sui nostri passi, ci imbatteremo nell’elemento che ha reso particolarmente celebre quest’area a livello turistico. Dalle acque ghiacciate del Lago di Resia (nome anche di uno dei tre paesi del comprensorio, gli altri sono Curon e San Valentino alla Muta), che si sciolgono a partire dai primi tepori, emerge, solitaria, una porzione di campanile.
Si tratta di quanto rimane dell’antico abitato di Curon, che nel 1950 venne distrutto e sommerso da un bacino artificiale, al fine di promuovere la produzione di energia idroelettrica. Si salvò il solo campanile romanico della chiesa, perché posto sotto tutela storico-artistica.
D’inverno, quando è stretto in una morsa di ghiaccio, è possibile raggiungerlo a piedi. Una leggenda del posto parla delle sue campane, che risuonerebbero ancora in alcune buie e fredde sere (in realtà sono state tolte prima che le acque allagassero la zona).