Non solo smart-working: i dipendenti vogliono anche una mobilità aziendale più flessibile

Uno studio di Arval mostra come i servizi di mobilità aziendale offerti da un'impresa siano un fattore cruciale nella scelta di un potenziale nuovo dipendente e per attrarre talenti.
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In un mondo del lavoro in continua evoluzione, diviso tra nuovi tipi di impiego e smart-working, la mobilità aziendale è un tema sempre più importante. È proprio su quest’ultimo aspetto che si concentra l’Employee Mobility Survey 2024, studio condotto da Arval in collaborazione con Ipsos, società multinazionale parigina di ricerche di mercato e consulenza.
La ricerca, compiuta nella prima metà di quest’anno su un campione di 2.900 dipendenti in aziende private, ha voluto mettere sotto la lente di ingrandimento la loro percezione e apprezzamento delle soluzioni di mobilità offerte dal loro posto di lavoro, fornendo informazioni sulle loro abitudini e preferenze di pendolarismo.
“Mentre navighiamo in una nuova era di dinamiche aziendali – ha sottolineato Oana Duma, responsabile dell’Osservatorio della mobilità Arval – il sondaggio sulla mobilità dei dipendenti 2024 offre un messaggio chiaro: investire in soluzioni di mobilità è un passo decisivo verso la promozione di una forza lavoro soddisfatta e l’assicurazione di un vantaggio competitivo nell’attrazione dei talenti“.
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Il picco dello smart-working (e del pendolarismo)
L’Employee Mobility Survey 2024 sottolinea come il lavoro a distanza abbia avuto negli ultimi anni un vero e proprio boom. L’osservatorio sulla mobilità aziendale di Arval mostra infatti che il 60% dei dipendenti lavora da remoto almeno un giorno, dato del tutto simile al 2022, anno durante il quale gli effetti del Covid-19 si facevano ancora sentire.
Rispetto a due anni fa, il numero medio di giorni a settimana durante i quali si lavora da remoto è leggermente diminuito: 1,7 giorni nel 2024, -0,2 rispetto al 2022.
A differenza dello smart-working, nell’ultimo periodo è aumentato anche il tempo di pendolarismo. Nonostante le distanze simili, il 42% degli intervistati ha dichiarato che di impiegare più di 30 minuti per coprire il tragitto casa-lavoro il 4% in più rispetto al 2022.
Un aumento che viene in un contesto, l’Europa, nel quale la distanza media non è cambiata materialmente: il 59% dei dipendenti vive a più di 20 km di distanza mentre il restante 41% a più di 20 km. L’unico paese EU in cui sia la distanza (+12%) che il tempo (+11%) di pendolarismo sono aumentati è la Francia.
I viaggi di lavoro sono ancora dominati dall’auto
A livello di viaggi di lavoro, solo il 10% dei dipendenti viaggia per lavoro almeno una volta alla settimana, rispetto al 16% nel 2022.
I paesi dove il business travel è calato particolarmente sono la Francia, dove il 52% dei dipendenti sta facendo viaggi d’affari (una diminuzione dell’8% rispetto al 2022) e il Belgio, con il 43% nel 2024 (anche qui -8% rispetto al 2022).
L’indagine di Arval rivela che mentre l’uso di singole auto per il pendolarismo rimane stabile al 71%, per i viaggi di lavoro anche l’auto è favorita al 70% (47% per le auto singole e 23% per quelle condivise) seguita da treni (32%) e aerei (29%).
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Crescono i servizi di mobilità aziendale alternativa
Nonostante l’uso individuale dell’auto rimane dominante per il pendolarismo, l’utilizzo complessivo dei servizi di mobilità alternativa implementati dalle aziende è aumentato negli ultimi anni. Oggi, quasi l’80% dei dipendenti infatti utilizzano queste opzioni.
Il 65% delle aziende offre almeno un’opzione alternativa, in crescita di +6% rispetto al 2022. Germania (74%), Francia (70%) e Paesi Bassi (85%) hanno raggiunto (o quasi) il Belgio (84%), mentre Spagna e Italia sono ancora indietro, ferme rispettivamente al 46% e 48%.
Questo aumento delle offerte aziendali sembra essere legato alla soddisfazione dei dipendenti. Il 50% dei lavoratori sono infatti soddisfatti dell’offerta di mobilità proposta dalla loro azienda, un aumento dell’11% rispetto al 2022 (dal 45%).
Questi risultati provengono principalmente dalla Francia (54%, aumento di 12 punti rispetto al 2022), dal Belgio (63%, aumento di 12 punti rispetto al 2022) e dai Paesi Bassi (74%, aumento di 11 punti rispetto al 2022), dove i miglioramenti rispetto al 2022 sono stati più significativi.
Il 55% dei dipendenti prevede che le aziende miglioreranno le loro offerte di mobilità entro i prossimi cinque anni, con dipendenti francesi e olandesi che mostrano forti livelli di fiducia, che superano il 64%.
Le soluzioni di mobilità aziendale influenzano la scelta dei dipendenti
L’Employee Mobility Survey di Arval ha evidenziato anche l’importanza delle soluzioni di mobilità aziendale nel processo decisionale per le persone in cerca di lavoro.
Il 62% dei dipendenti considera importanti le offerte di mobilità nella scelta di un’azienda. Sembra proprio che una serie di mobility strategies efficaci possano essere una leva efficace per attirare nuovi talenti e migliorare la soddisfazione dei lavoratori.
Questo settore influisce anche nelle dimissioni. Secondo lo studio, le soluzioni di mobilità aziendale sono un criterio importante per il 72% delle persone che intendono lasciare il lavoro nei prossimi 6 mesi.
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