Le case auto al Fleet Motor Day 2025: l’impatto della nuova fiscalità
“Se avessimo avuto modo di lavorare più a contatto, insieme, saremmo probabilmente usciti con una proposta migliore", ci raccontano le Case auto intervistate durante l'undicesima edizione di Fleet Motor Day. Ma, soprattutto, abbiamo parlato di strategie, vendite e nuove opportunità (una volta che saranno stati fugati tutti i dubbi sulla nuova legge).
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Confusione e incertezza. Certo, anche qualche opportunità, ma non prima che i Fleet Manager avranno sbrogliato i dubbi sulla nuova fiscalità e non prima che il Governo avrà chiarito i punti deboli di una riforma inaspettata per tutti, Case auto comprese.
Nessun coinvolgimento, ma ora bisogna gestire le novità
Certamente, però, le aziende avrebbero voluto essere coinvolte in questo processo. Ne abbiamo parlato all’ultimo tavolo del Workshop, nella giornata dell’8 Aprile, con 3 numeri 1: Fabrizio Faltoni, Presidente e AD di Ford Italia; Antonella Bruno, Managing Director di Stellantis Italia; e Kevin Chang, CEO di Omoda&Jaecoo Italia. In copertina all’articolo potete vedere le interviste.
“Se avessimo avuto modo di lavorare più a contatto, insieme, saremmo probabilmente usciti con una proposta migliore rispetto a quella che è stata introdotta i primi di gennaio, e che ha congelato una parte del mercato dedicato alle aziende. E quando dico migliore, mi riferisco al fatto che anche con la nuova struttura sono state penalizzate le motorizzazioni full hybrid, primo passaggio all’elettrificazione. E questo vuol dire che la legge non va incontro a un percorso di elettrificazione facile” dichiara Faltoni, senza troppi giri di parole.

Quello che emerge, è che per incentivare l’elettrificazione non serve solo agevolare gli utilizzatori come è stato fatto (seppur solo con alcune motorizzazioni), ma bisogna guardare in primis proprio alle aziende. Ad ogni modo, tutte le aziende hanno già avviato, da anni, una strategia di elettrificazione completa, che include continui investimenti su tutto, compreso il PHEV.
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Opportunità (forse) sì, ma quando?
Durante la due giorni di Fleet Motor Day infatti non potevamo non parlarne con le case, chiedendo loro cosa cambierà per le loro strategie e cosa si aspettano dal futuro. Molti ci hanno parlato di incertezza: “La fiscalità sui fringe benefit ha creato un clima di confusione – ci spiega Davide Adami, Responsabile Flotte Audi Italia nell’intervista sotto – È chiaro che siamo tutti in attesa di mettere la parola fine dal punto di vista della dettato normativo, in modo da avere chiarezza in questa fase“.
Servono chiarimenti, sì, anche secondo Riccardo Magnani, Direttore Flotte & Remarketing Ford Italia: “L’impatto di queste nuove normative c’è stato e ci sarà ovviamente. Innanzitutto è importante che ci sia un chiarimento sul periodo di transizione tra la vecchia e la nuova normativa“.
Alberto Esposito, Fleet & Remarketing Manager Mazda Motor Italia, ha sottolineato anche come “La nuova normativa, ponendo l’accento sul tipo di motorizzazione piuttosto che sul reale impatto della CO2, va un po’ in contrapposizione con quel principio di neutralità tecnologica che ci saremmo aspettati, andando a colpire tutti i motori endotermici, comprese le ibride, e agevolando solo le elettriche e i Plug-In Hybrid“.
Dello stesso avviso Alberto Cestaro, Responsabile Flotte Skoda Italia, che fa il confronto con le flotte europee: “La legge ci ha trovati tutti un po sorpresi, ha lasciato un po’ uno spazio all’incertezza. E, anche, un po’ forse a una incompletezza dell’intera riforma, che forse avrebbe necessitato un coerente adeguamento ad altri paesi europei dove la fiscalità aziendale di fatto lavora sulla detraibilità dell’Iva e la deducibilità dei costi in misura maggiore rispetto a quella che abbiamo in Italia oggi“.
L’impatto positivo (soprattutto se sei “nuovo”)
Pare che a sentirsi più fiduciosi siano, soprattutto, i “nuovi” player del settore, nati in molti casi (quasi) completamente elettrificati. “La gamma di vetture BYD è costituita esclusivamente da motorizzazioni elettrificate, per questo motivo è innegabile che il nuovo regime fiscale del 2025 per noi è una grandissima opportunità, è sicuramente un un’innovazione che ci supporterà nella penetrazione del mercato B2B“, sottolinea Roberto Pazzini, Head of Corporate Sales & Used Cars Italy BYD Italia.
Fanno eco il Direttore Sviluppo Rete & Fleet Omoda&Jaecco Italy Giuseppe Graziuso (“È per noi un momento estremamente “eccitante” e siamo molto contenti poter offrire ai consumatori, alle aziende, al comparto Fleet, tecnologie di questo tipo che godono anche di benefici fiscali – spiega Graziuso – capendo chiaramente che però questo genera una serie di difficoltà sia alle aziende sia comunque alla parte di realizzatori che oggi si trovano in un momento di cambiamento”) e Filippo Semeraro, Responsabile Flotte Cupra Italia, che sottolinea: “È un’opportunità perché Cupra ha tutta la gamma elettrificata e tutti i nuovi modelli che abbia lanciato sul mercato negli ultimi mesi hanno tutti a disposizione un Plug-In di nuova generazione che consente grandi autonomie in elettrico e ricarica più veloce“.
Sulla stessa riga Giovanni Buscemi, Head of Sales Polestar Italia, secondo cui la nuova fiscalità “ha accelerato la richiesta, e anche la curiosità, verso il mondo elettrico che noi rappresentiamo per le flotte aziendale come punto di riferimento nell’ambito premium”. Un trend simile a quello del portfolio clienti di Gabriele Costantino, Head of Fleet Hyundai Italia: “Ha sicuramente avuto un impatto importante sulle nostre aziende clienti, che hanno incominciato a valutare le nuove motorizzazioni“.
Ma positivo anche per chi, storicamente, ha puntato sulle tecnologie elettrificate come Toyota, Dario Pergolotti Antiochia, che del brand giapponese è Fleet & General Manager, parla di un “impatto estremamente positivo, in quanto la nostra strategia era già stata programmata per essere una multi-tecnologica, quindi per offrire un po tutte le tecnologie a disposizione“.
C’è chi poi delle nuove pieghe della fiscalità (soprattutto per le motorizzazioni con un’ibridazione che non sosteneva abbastanza le emissioni) vede già i risultati. Riccardo Chiesa, Responsabile B2B e Usato Maserati Italia, spiega: “Sicuramente per Maserati, nel brevissimo termine, abbiamo riscontrato un effetto paradossalmente positivo: sulla motorizzazione mild hybrid, l’aliquota fiscale è andata migliorando con un effetto positivo sul fringe benefit per l’utilizzatore per l’utilizzatore finale”.
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I nuovi Plug-In e il TCO
In molti ci hanno anche parlato di questi “nuovi” Plug-In: molte Case hanno sviluppato tecnologie più efficienti, che a fronte di un peso maggiorato della vettura (a causa della stessa batteria) riescono a performare bene anche in termico.
Ovviamente, la ricarica per un’ibrido alla spina deve restare un punto saldo, ma sicuramente gli avanzamenti tecnologici sapranno rispondere alle aziende che, oggi, temono l’impennata dei costi, spiega Brando Colombo, Sales & Fleet Manager SAIC Motor Italy, “La nuova regolamentazione Fringe benefit per noi ha avuto di fatto un impatto positivo, ma c’è un vantaggio del contenimento del TCO per i driver che, con la nostra tecnologia, possono viaggiare in elettrico avendo un consumo di carburante comunque contenuto, hanno un beneficio anche dal punto di vista di gestione dei costi per l’azienda“.
Non ci resta che attendere
Le Case devono sperare di aver centrato il “giusto mix”, come spiega Fabio Mazzeo, Fleet & Business Director Stellantis: “Quello che abbiamo visto in questi primi mesi dell’anno è un il rinvio delle scelte di molte grandi aziende per gli ordini. Vediamo un cambiamento nel mix delle motorizzazioni, con uno spostamento verso quelle elettrificate. In un contesto come questo le Case che vinceranno saranno quelle che saranno in grado di offrire una offerta di prodotto che vada a coprire tutte le necessità e tutte le fasce di tassazione“.
A tutti gli altri, Fleet Manager e driver, non resta che attendere le conseguenze (e magari qualche deroga ed emendamento) di queste decisioni, che al momento sono ancora fumose: “Ad oggi non abbiamo ancora delle evidenze oggettive in quanto, anche se i benefit per gli utilizzatori finali dallo scegliere una Plug-in o un elettrico sono sicuramente importanti, la tendenza è ancora un po di attesa all’interno del settore“, chiarisce Paolo Lembo Fleet, Used Cars & Network Strategy Director Renault Group Italia.
Si spera nel futuro, che sia vantaggioso: “L’impatto dovrebbe essere del tutto positivo una volta che si chiariranno in maniera definitiva le norme e l’applicabilità”, conclude Alessandro Costantino, Responsabile Usato & Flotte Volkswagen Italia.
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