La ricarica wireless per auto elettriche potrebbe curare la range anxiety
La ricarica wireless per auto elettriche, versione potenziata di quella già utilizzata sugli smartphone, potrebbe essere la cura all'ansia da autonomia. Ma, al momento, sembra riservata ai soli mezzi pubblici.
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La range anxiety è una paura dal nome anglosassone ma dagli effetti universali. Si tratta del timore di restare appiedati perché il veicolo che si sta guidando potrebbe non avere un’autonomia sufficiente a raggiungere la sua destinazione (per star tranquilli, ecco le auto con più autonomia).
La range anxiety rappresenta, oggi, uno dei più grandi ostacoli alla diffusione su larga scala delle auto elettriche. Non sorprende dunque che gli sforzi dell’automotive si stiano concentrando sul cercare metodi di ricarica più rapidi e semplici rispetto alle tradizionali colonnine. Ad esempio, la ricarica wireless per auto.
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RICARICA WIRELESS PER AUTO: COME FUNZIONA
La ricarica wireless per auto non è altro che una versione potenziata di quella utilizzata per gli smartphone. Sistema basato sull’induzione magnetica risonante in grado di trasferire energia. Al momento, sono due le modalità in studio.
La ricarica induttiva
La ricarica a induzione magnetica sfrutta lo scambio energetico tra due pad, uno posizionato a terra e uno sotto il veicolo. Il pad di ricarica (quello a terra) è grande circa un metro quadrato, quello di ricezione (sul veicolo) è invece racchiuso in un piccolo dispositivo. La ricarica può avvenire a 3,3 kW, 6,6 kW o 20 kW di velocità. L’infrastruttura si compone, oltre che del pad montato come optional sul veicolo, di una stazione di ricarica a induzione. Per ricaricarsi la vettura dovrebbe avere la batteria posizionata sotto il sedile.
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La ricarica in movimento
La ricarica wireless in movimento è un’alternativa a quella fissa, basata sullo stesso principio. L’idea è quella di installare bobine di ricarica pochi centimetri sotto l’asfalto che, attraverso campi magnetici ad altissima frequenza, potrebbero essere in grado di ricaricare le vetture mentre ci circolano sopra. Per far sì che il sistema funzioni, è necessario che i mezzi siano modificati con sistemi compatibili.
A CHE PUNTO SIAMO CON LA RICARICA WIRELESS PER AUTO
Gli studi a riguardo – dalla Cina al Nord Europa fino al Politecnico di Torino – sono numerosi. Quando, però, la ricarica wireless diventerà qualcosa commercializzabile e, quindi, accessibile a tutti? Non lo si può dire con certezza, ma di certo uno sviluppo più strutturato è vicino. Lo è grazie alla SAE International, ente di normazione nel campo dell’industria automobilistica e aerospaziale, che ha diramato gli standard SAE J2954 e SAE J2846/7.
Gli standard, ottenuti a seguito di un dialogo con le Case e le società tecnologiche, ha messo a punto le norme per regolare uno scambio di energia in grado di ricaricare fino a 11 kW, con un’efficienza del 94% e una distanza tra piastra e veicolo fino a 25 cm. Lo stesso sistema può essere applicato a infrastrutture autonome, pensate per auto in grado di autoparcheggiarsi e caricarsi.
I bus di Milano e i taxi inglesi
A Milano sono appena stati installati i primi chargher hi-tech di Atm. Postazioni ad alto contenuto tecnologico che, attraverso un comando wi-fi, connettono il pantografo al bus posizionato sotto, ricaricando il mezzo in circa 8 minuti. Ogni charger ha una potenza parti a 200 kW e può ricarica più di un autobus durante il giorno, garantendo a tutti un’autonomia di 200 km, la distanza media percorsa in un giorno. Entro la fine del 2021, i sistemi di ricarica rapida presente in città saranno 14.
Al trasporto pubblico sono rivolte anche le infrastrutture di ricarica wireless del Regno Unito, dove è prevista l’installazione di 10 basi di wireless charge destinate ai taxi elettrici presso la stazione ferroviaria di Nottingham.
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L’esperimento Electron Wireless
Alla ricarica wireless in movimento si sta dedicando da tempo la società israeliana Electron Wireless, che punta a rivoluzionare il mondo della trazione elettrica a partire dalle strade. Nei prossimi mesi sono previsti i primi test ufficiali a Tel Aviv, con l’installazione di piastre di ricarica sotto l’asfalto di un tratto stradale di 2 km, sui cui transiterà un autobus elettrico in grado di ricaricarsi in viaggio.
Da Tel Aviv a Gotland in Svezia, sede della prima Smartroad al mondo capace di ricaricare furgoni e bus elettrici in movimento. Il tratto speciale di asfalto collega l’aeroporto dell’isola di Gotland alla città di Visby, è lungo 4,1 km, di cui 1,2 dotati di sistema di ricarica per veicoli elettrici. Il sistema è costato 11 milioni di euro, finanziati dalla Swedish Transport Administration e da investitori privati.
DAI MEZZI PUBBLICI AI VEICOLI PRIVATI?
Tutti i progetti fin qui elencati coinvolgono, per lo più, mezzi pubblici e veicoli pensati. Le vetture private, non hanno ancora la possibilità di accedere alla ricarica wireless. Le infrastrutture, in questo caso, non bastano. Per usufruire della carica senza fili le vetture dovranno essere omologate e dotate dell’apposito pad.
La palla passa dunque alle case automobilistiche che, dal canto loro, ci pensano e ci stanno pensando già da un po’. In prima linea c’è Hyundai Motor Group che, dal 2022, equipaggerà tutti i veicoli prodotti dal brand Genesis con un adattatore per la carica a induzione. Bmw Uk ci aveva provato già nel 2018, rinunciando presto perché le batterie non sopportavano la tecnologia. Renault e Volkswagen, invece, hanno iniziato le sperimentazioni.
https://youtu.be/cpFiZkriBaA