Noleggi sempre più lunghi: pro e contro
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Perché restituire un veicolo affidabile, efficiente e del quale ho già le chiavi, per rischiare di restare senza vettura, ricevere il mio ordine in ritardo e magari vedermi consegnata una vettura senza alcuni degli optional richiesti? Questo negli ultimi anni ha provocato un prolungamento dei contratti di noleggio, ma ciò cosa comporta?
In questo articolo
Il NLT è cambiato, a rilevarlo anche i numeri dell’ultimo Barometro Arval: nell’ultimo anno è divenuto centrale il tema della gestione dei tempi di consegna dei nuovi mezzi, una situazione che perdura da diversi mesi. Ciò ha avuto un impatto considerevole sulla gestione delle Company Car Policy e Car List aziendali: 2 aziende su 3 hanno rivisto del tutto o almeno in parte il loro approccio, arrivando a mettere in discussione e addirittura abbandonare (18%) le Policy in essere fino a quel momento. Al centro di questo cambiamento anche la durata dei contratti.
Il tradizionale ciclo di tre anni/100 mila chilometri non è più così scontato. Molti Fleet Manager, dati alla mano, si sono accorti infatti che non è necessariamente il termine più conveniente o operativamente efficace per le loro esigenze: perché restituire un veicolo affidabile, efficiente e del quale ho già le chiavi, per rischiare di restare senza vettura, ricevere il mio ordine in ritardo e magari vedermi consegnata una vettura senza alcuni degli optional richiesti?
C’è poi il fattore economico, prima legato all’incertezza della ripresa dell’economia post-Covid poi all’inflazione e ai tassi di interesse incerti, negli ultimi due anni ci si è resi conto che un metodo efficace per ridurre la propria spesa annuale è prolungare la vita dei beni.
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Pro e contro di un contratto di noleggio più lungo
I cicli di sostituzione hanno ovviamente un fortissimo impatto sulla gestione della flotta: ridurli offre maggiore flessibilità, consentendo alle flotte di cambiare auto più regolarmente, testare i veicoli elettrici su un ciclo più breve, adottare nuove tecnologie ed essere sempre al passo con gli ultimi standard di sicurezza, portando potenzialmente a un minore consumo di carburante.
Gli svantaggi includono rate del noleggio più elevate, che sono già elevate a causa dell’aumento dei tassi di interesse.
Al contrario, i cicli più lunghi possono ridurre la spesa mensile, consentendo alle flotte di fissare un budget su un periodo più lungo, ma potrebbero avere un impatto negativo sull’affidabilità, sul sentiment di dipenenti e clienti, che devono guidare (e vedere) veicoli più vecchi.
Due dei principali fattori che influiscono sul costo di esercizio di un veicolo – e sono direttamente influenzati dalla durata dei cicli di sostituzione – sono quindi i costi di assistenza, manutenzione e riparazione e il deprezzamento del veicolo. Quest’ultimo più rapido nei primi anni dopo l’immatricolazione, per poi raggiungere un “plateau” con il passare del tempo.
Ancora preferiti i noleggi brevi per le auto elettriche
Secondo Arval il contratto di noleggio ha una durata media di 43 mesi e 90 mila chilometri per le auto, con i veicoli elettrici al di sotto di questa soglia e le vetture diesel che riescono a superare i 100 mila.
Il noleggio breve ha senso per i veicoli elettrici, dando la possibilità ai driver di provare la nuova tecnologia.
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