La nostra prova del Juice Booster 2: comodo, robusto e potente
Juice Booster 2 è un cavo in grado di avere più prese, da quelle domestiche di ogni Paese europeo (Shucko, italiana, francese, inglese) a quelle industriali sia mono che trifase. Per questo, è un cavo adatto sia all'utente privato, che al Mobility Manager.
In questo articolo
Ne abbiamo parlato qualche mese fa, ma finalmente abbiamo avuto modo di provarlo con mano, e in modo approfondito. E già lo dico: Juice Booster 2 è di una comodità inaspettata, e semplifica molto la vita di chi ha un’auto ibrida plug-in e, soprattutto, un’auto elettrica.
Il prezzo parte da 999 euro, ma il nostro EU Set arriva a 1.486 euro a cui si aggiunge la testa con presa domestica italiana. Una cifra indubbiamente importante, ma se consideriamo che supporta fino a 22 kW di potenza, evita di dover andare in giro con tanti cavi, e può fare pure da wallbox, può essere uno di quegli investimenti che fai, e mai te ne penti.
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JUICE BOOSTER 2: TANTA PERSONALIZZAZIONE
Sul Juice Store, lo shop creato appositamente da Juice Technology per ordinare il dispositivo, è possibile vedere una grande possibilità di scelta, in grado di accontentare tutte le esigenze. Il kit a me arrivato è chiamato “EU Set” e comprende:
- Presa Shucko per l’impianto domestico;
- Presa Type2 per la ricarica in AC alle colonnine pubbliche e wallbox;
- Due prese industriali trifase rosse (CEE16 e CEE32);
- In aggiunta al pack, una presa italiana per l’impianto domestico;
Sono presenti anche set più o meno complessi, che arrivano a comprendere tutte (o quasi) le prese disponibili, adatte a chi usa l’auto in lungo e in largo per l’Europa, ma non solo. È anche possibile configurare un Juice Booster a proprio piacimento, includendo le prese che ci servono.
Ad ogni modo, ogni Kit arriva a casa con una valigetta che contiene insieme tutte le “teste”, in aggiunta al cavo, da tenere in ordine nel bagagliaio (o anche sotto il sedile, per maggiore comodità). Anche perché la valigetta ha inserti in velcro, in modo che sia sempre stabile e non viaggi all’interno della vettura.
Comunque non sembra, ma ogni presa può tornare utile. Abito vicino a un cantiere, e ho provato ad approfittare della loro presa. E inoltre, anche se meno rispetto al periodo pre-covid, frequento i teatri dietro le quinte, altro modo che almeno teoricamente potrebbe tornarmi utile per ricaricare la vettura.
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COSTRUZIONE IMPECCABILE
La cosa che più mi è piaciuta è la costruzione, che è davvero impeccabile e dà l’idea della cura con cui è stato progettato, e della ricerca di sicurezza dietro a questo dispositivo. La parte più importante è quella della centralina, un cilindro metallico con protezioni in gomma.
Ho cercato di stressarlo in tutti i modi: l’ho lanciato, l’ho fatto cadere, ci sono passato sopra con la macchina, l’ho sporcato. Si è anche bagnato sotto la pioggia mentre l’auto era in carica in centro, ma lui è rimasto inerte e continua a funzionare senza problemi.
Questo perché è certificato per resistere a masse piuttosto importanti (non lo scalfiggerebbero nemmeno gli autotreni), e perché ha anche la IP67 per resistenza a urti, acqua, e tentativi di furto. L’attacco dove inserire le diverse teste è a prova di “borseggiatore”, tanto che persino io inizialmente non riuscivo a staccarle.
La sicurezza riguarda anche l’attenzione alla corrente. Ci sono diversi LED sul corpo cilindrico:
- Quelli gialli indicano la modalità di ricarica, che si può cambiare con il tasto “Select” sulla sinistra;
- Quelli verdi mostrano l’intensità di ricarica. Il Booster rileva da solo la capacità, ma l’utente può sempre abbassarla tenendo premuto il tasto Select;
- Quali arancioni si accendono a intermittenza, e vogliono dire che l’auto è in carica;
- I LED rossi segnalano i problemi e i guasti. Sono contrassegnati dalle voci “Booster”, “Car” e altre, in modo da dire velocemente da cosa deriva il problema.
In aggiunta, ogni presa dispone a sua volta di LED, che si accende nel caso in cui ci sia un sovraccarico di corrente e la temperatura aumenti.
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JUICE BOOSTER 2: GESTIONE AZIENDALE
Juice Technology punta alle aziende, come dimostra l’app dedicata J+ Pilot (per ora è solo in tedesco e inglese, speriamo arrivi presto anche in italiano). Il software è stato lanciato nella primavera del 2021, e in generale vale per tutti i dispositivi prodotti dalla società svizzera.
Tra l’altro, proprio in questi giorni e fino a dicembre l’attivazione della versione Business è attivabile gratuitamente a vita, e secondo me è meglio approfittarne.
Ad ogni modo, l’app permette non solo di gestire uno o più dispositivi Juice, ma anche le vetture. È infatti in grado di dare una visione d’insieme delle operazioni di ricarica, del comportamento di guida, e dei consumi. Permette anche il controllo delle stazioni di ricarica e, più in generale, la flotta dei veicoli: l’app è continuamente aggiornata per includere più veicoli e funzioni.
L’app rende Juice Booster 2 ancora più efficiente. In generale, avere un solo cavo di ricarica per tutte le tante, troppe prese in giro rende la vita decisamente più comoda, con meno cavi in giro per l’auto, e più ordine e più spazio per i nostri oggetti personali.
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