BMW: la strada verso l’idrogeno è lunga (ma possibile)
Siamo stati alla presentazione della iX5 Hydrogen, un vero e porprio prototipo sperimentale che potrebbe aprire una futura produzione in serie di auto a idrogeno marchiate BMW.
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Una flotta di 100 veicoli, inviati in tutto il mondo, per dimostrare che anche l’idrogeno può essere una strada che la mobilità del futuro è in grado di percorrere. È questo l’obiettivo degli Hydrogen Days, evento andato in scena a tra il 9 e il 12 ottobre tra i suggestivi scorci della Laguna Veneta, con il quale BMW ha deciso di presentare la sua futura strategia di mobilità ad idrogeno.
Un piano rappresentato dalla BMW iX5 Hydrogen, uno Sports Activity Vehicle sperimentale, mosso da un motore alimentato da celle a combustibile a idrogeno.
Noi di Fleet Magazine siamo saliti a bordo di uno di questi veri e propri prototipi, guidandolo lungo le strade della pianura veneta. Ecco come è andata.
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Come si guida una BMW a idrogeno?
Una volta saliti a bordo il feeling di guida è stato sin da subito come quello di un’auto EV. L’auto è del tutto identica alla quarta generazione della BMW X5, attualmente in produzione, anche se il modello che abbiamo avuto in prova non propone l’ultimo restyling di inizio 2023.
Oltre alle grafiche e ai dettagli azzurro metallizzati sparsi qua e là lungo tutta la carrozzeria e l’abitacolo, a fare la differenza tra questa versione sperimentale e un veicolo standard è quello che batte sotto al cofano. La iX5 Hydrogen è infatti mossa da un motore elettrico posteriore da 400 cv che però non viene ricaricato come una normale vettura “alla spina” ma da un sistema di propulsione di celle a combustibile a idrogeno sviluppato da Toyota.
Le particelle di H2 necessarie per il funzionamento del veicolo vengono immagazzinate in due serbatoi ad alta pressione (700 bar) realizzati in plastica rinforzata con fibra di carbonio. Un materiale resistentissimo agli urti e creato per evitare, in caso di incidenti, la pericolosa fuoriuscita del materiale, altamente infiammabile.
I due serbatoio possono contenere fino a sei chili di idrogeno, sufficienti per garantire alla BMW iX5 Hydrogen un’autonomia di 504 km in ciclo WLTP. L’idrogeno, passando attraverso le celle, si lega all’ossigeno, trasformandosi in acqua. Un processo che permette a questa vettura di emettere una quantità di emissioni pari a zero. L’unico materiale prodotto dalla iX5 Hydrogen è infatti uno “sbuffo” di vapore acqueo che ogni tanto esce dalla parte inferiore del mezzo.
Il risultato di tutto questo è un mezzo che, nonostante si lasci guidare in maniera estremamente placida (l’intero test drive si è infatti svolto in completa serenità), dispone di prestazioni davvero notevoli. Nonostante pesi più di due tonnellate, la BMW iX5 Hydrogen accelera da 0-100 km/h in meno di 6 secondi, taccando una velocità massima autolimitata di 185 km/h.
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Una ricarica più veloce (ma anche più costosa) di una normale elettrica
Durante il percorso abbiamo avuto modo di vedere in prima persona anche le operazioni di ricarica di un mezzo a idrogeno. Pochi chilometri dopo la partenza la carovana si è infatti fermata presso la Eni Station di Mestre. Si tratta dell’unico punto in Italia, assieme a un altro centro a Bolzano, nel quale è possibile fare il “pieno” a un veicolo a idrogeno.
La stazione, non è ancora omologata per la distribuzione di H2 a privati. Ad ogni modo gli addetti del centro, oltre. mostrarci le brevi tempistiche di ricarica (per riempire il serbatoio di una BMW iX5 Hydrogen ci sono voluti meno di 5 minuti) ci hanno riferito anche un’altro dettaglio che ha fatto storcere il naso a non poche persone: il costo.
I tecnici ci hanno infatti riferito che il prezzo indicativo dell’idrogeno al chilo si aggira attorno ai 15,00 euro. Questi significa che per fare il pieno a una iX5 Hydrogen sono necessari ben 90,00 euro per percorrere poco più di 500 km. Due dati che, una volta messi in relazione, non fanno apparire questo tipo di alimentazione (ricordiamolo ancora in fase sperimentale da parte di BMW) un’opzione non porprio economica.
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