Obbligo di seggiolini antiabbandono per i bambini: a che punto siamo?
Da oltre due anni sono entrate in vigore sanzioni che puniscono chiunque trasporti in auto bambini con meno di 4 anni senza fare uso dei dispositivi antiabbandono, ma non è servita a bloccare le morti in auto. Questo anche perché la legge non è applicata.
In questo articolo
Da due anni in Italia esiste l’obbligo di dotarsi in auto di seggiolini anti abbandono. Una norma che riguarda 1,8 milioni di bambini in Italia (tutti quelli da 0 a 4 anni) e ancora più autovetture, dato che in famiglia le auto destinate al trasporto dei piccoli spesso sono almeno due.
LA LEGGE “SALVA BAMBINI”
La cosiddetta “Legge salva bambini” (n.117 dell’ottobre 2018, qui per approfondire) era entrata in vigore dall’oggi al domani il 7 novembre 2020, ma dopo le proteste dei consumatori e dei produttori, che non hanno avuto il tempo tecnico per dotarsi di questi strumenti, le sanzioni sono slittate al 6 marzo 2020.
La legge è pensata per contrastare la cosiddetta Forgotten Baby Syndrome (FBS) o “Sindrome del bambino abbandonato”, che definisce il fenomeno in cui i bambini vengono “dimenticati” all’interno di un veicolo parcheggiato.
Nella maggior parte dei casi tali episodi coinvolgono soggetti adulti che hanno funzionalità psichiche e cognitive perfettamente integre. Si tratterebbe di un deficit transitorio della performance di memoria, in particolare della memoria di lavoro (working memory – WM), cioè la capacità di gestire e manipolare temporaneamente le informazioni provenienti dall’ambiente o recuperarle dalla memoria a lungo termine.
La situazione tipica è quella del genitore – stanco, stressato, magari in debito di sonno – che compie le azioni quotidiane in modo meccanico e va a lavorare “dimenticandosi” di portare il figlio a scuola e lasciandolo in auto. Una situazione tanto più pericolosa con l’arrivo dell’estate e gli abitacoli che si surriscaldano rapidamente.
I DISPOSITIVI
I dispositivi antiabbandono possono essere di tre tipi:
- Il dispositivo è già integrato nell’auto e dichiarato conforme dalla Casa produttrice. Al momento sul mercato italiano non c’è nessuna auto dotata di questo strumento, la prima potrebbe essere Hyundai Santa Fe, essendo già omologata col dispositivo anti- abbandono.
- Un seggiolino auto nuovo con già integrato il dispositivo anti abbandono
- Un dispositivo da applicare al seggiolino già in uso. Questo sarà senza dubbio il più utilizzato. Di solito consiste in una sorta di cuscinetto da porre sotto l’imbottitura del seggiolino.
Il dispositivo per ricordare agli adulti della presenza del bambino a bordo auto è composto da un allarme, sonoro e luminoso. In più la maggior parte dei dispositivi sono collegati a una App, scaricabile su più smartphone, cui inviare segnali di allarme. Nei casi di emergenza può anche provvedere a contattare numeri di fiducia.
Nota importante: non è prevista l’omologazione per questi dispositivi anti abbandono. Quindi i consumatori devono fidarsi della dichiarazione di conformità alla legge fornita dall’azienda produttrice.
MA LA LEGGE FUNZIONA?
Dal 1998 ad oggi, in Italia, 11 bambini sono morti perché dimenticati in auto. L’undicesima vittima, la bambina dimenticata in auto dal padre che doveva portarla al nido il 7 giugno a Roma, è la prima da quando è in vigore la legge.
Per evitare queste tragedie, l’Italia è stato il primo Paese europeo, e il secondo al mondo – l’altro è Israele –a dotarsi di una legge apposita.
I numeri dei decessi (1 ogni 2 anni circa) sono fortunatamente troppo esigui per potere valutare se la legge stia avendo un qualche effetto e se ci siano stati realmente bambini “abbandonati” salvati da questo dispositivo.
Quello che si riscontra è che probabilmente la legge non è rispettata: ci sono pochi dati sui dispositivi adottivi e scarsi controlli. Ha contribuito anche il fatto che l’obbligo sia entrato in vigore in tempo di pandemia e lockdown, quando la concentrazione di tutti era rivolta alle problematiche legate al Covid.
Dall’indagine Bluon (produttore del dispositivo Mymi) realizzata l’indomani dell’entrata in vigore della legge, quasi la metà dei genitori (il 49%) giudicava il decreto una risposta concreta sul fronte sicurezza, mentre il 22% non aveva ancora un’opinione a riguardo. In merito alle sanzioni, le risposte si dividono: il 35% ritiene i provvedimenti corretti e sufficienti, rispetto al 23% che li considera esagerati e il 27%, secondo cui non bastano per risolvere il problema.
LE SANZIONI
Cosa prevede la legge? Chi dimentica i dispositivi antiabbandono è soggetto alle stesse sanzioni che si applicano per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza o dei sistemi di ritenuta per i bambini: sanzione pecuniaria da 81 a 326 euro e perdita di 5 punti dalla patente (in caso di recidiva nell’arco di due anni anche la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi).
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Ricordiamo inoltre che, secondo gli ultimi studi Anas, il problema della sicurezza in auto dei bambini è molto serio e non si limita certo ai dispositivi anti abbandono. infatti ben il 49,47% degli italiani non utilizza correttamente i dispositivi di ritenuta per bambini.
IL BONUS
I dispositivi da applicare al seggiolino costano mediamente fra i 40 e i 100 euro. Con l’entrata in vigore della legge era previsto un bonus da 30 euro a bambino, attivo da venerdì 21 febbraio 2020, fino a esaurimento dei fondi.
Al 31 dicembre 2020 risultavano:
- 370 mila registrazioni sulla piattaforma
- 276 mila i buoni emessi
- 8,2 milioni spesi (su 11 milioni di plafond)
- 231.489 buoni effettivamente usati nei negozi, per un importo di euro 6,9 milioni
Solo il 30% delle famiglie aventi diritto al bonus ne aveva fatto richiesta. Per il 2023 non si hanno notizie riguardo al bonus seggiolino anti abbandono. La campagna a tutela dei più piccoli a bordo, si è conclusa il 31 dicembre 2020.
E LE AUTO A NOLEGGIO?
Anche le auto a noleggio dovranno adeguarsi alla normativa. Una prima risposta arriva da UnipolSAI e LeasePlan Italia, che hanno stretto un accordo per assicurare ai conducenti la possibilità di richiedere il dispositivo anti abbandono Qshino, sarà disponibile al momento della consegna del veicolo.
“LeasePlan è da sempre attenta ai temi di sicurezza alla guida e propone questa soluzione per i conducenti che ne hanno necessità insieme a UnipolSai, grande realtà del mercato assicurativo. Qshino è uno strumento di allarme ma non sostituisce la responsabilità del conducente dell’auto a cui costantemente rivolgiamo il nostro appello e diamo il massimo supporto nel ribadire l’importanza di una guida sicura, da tutti i punti di vista”
Alberto Viano Amministratore Delegato di LeasePlan Italia
Il dispositivo scelto si adatta a tutti i modelli di seggiolino auto ed è di facile installazione. Assicura, tramite la registrazione e l’associazione al proprio smartphone, di essere avvisati non appena ci si allontana dall’auto senza il proprio bambino.
BABYBEEP
Tra gli strumenti antiabbandono disponibili sul mercato italiano, troviamo babybeep, il dispositivo anti abbandono made in Italy (a norma di legge e certificato da un ente accreditato a livello internazionale). Lo segnaliamo perché, in un mercato ancora molto acerbo, nasce da una conoscenza maturata sin dal 2013 dalla società barese “Esperienza Made in Italy” (detentrice della maggioranza delle quote di babybeep) sul mercato israeliano, primo Paese al mondo ad approvare una legge che prevede l’obbligo dei dispositivi anti abbandono. In Israele l’azienda italiana ha realizzato un sistema, oggi leader di mercato, per la sicurezza dei bambini a bordo di autobus, scuolabus e vetture.
Il sistema è composto da un cuscinetto universale, da appoggiare sulla seduta di qualsiasi seggiolino, che dialoga tramite tecnologia Bluetooth con lo smartphone del genitore, grazie all’App babybeep.
Babybeep risponde a tutti i requisiti di legge. Il cuscinetto, una volta collocato sul seggiolino, può essere abbinato ad uno o più smartphone. Nel momento in cui il bambino viene posto sul seggiolino, il dispositivo emette un beep sonoro e sull’App appare la notifica “Il bambino è a bordo”. Nel caso in cui il conducente si allontani dall’auto senza portare con sé il bambino, babybeep invia una notifica sul suo telefono. Se il conducente non risponde alla notifica entro 2 minuti, scatta l’allarme tramite l’invio di ai contatti segnalati precedentemente dall’utente in fase di configurazione. Se per qualsiasi motivo si interrompe il collegamento bluetooth tra il dispositivo e il cellulare o se lo smartphone è spento o non presente a bordo dell’auto, il sistema attiva la procedura di allarme per mezzo di un avviso sonoro che ogni 10 secondi ricorda la presenza del piccolo a bordo.
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