Flotte sempre più strategiche per LKQ – Rhiag
Una rete, "a posto", che compie vent'anni per gestire tutte le esigenze dei driver italiani, dai privati alle aziende. Le quali hanno auto più recenti che necessitano maggiori servizi e professionalità per gestirle
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Il mondo flotte è sempre più strategico per il network A posto di Rhiag. Lo sottolinea Frédéric Servajean, Garage Networks and Services Manager di Rhiag in occasione della feste per i suoi “primi 20 anni” organizzata a Garage Italia a Milano. “La nostra missione è quella di permettere al riparatore di restare in questo mondo in grande trasformazione un professionista dell’auto. Deve essere multi brand, multi veicolo, multi età dell’auto, multi cliente… insomma si deve districare tra tante diverse realtà. Che noi, come network, cerchiamo di seguire tutte; con ausili digitali e con tanta formazione” commenta il manager.
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300.000 interventi
Nato 20 anni fa, il network sin da subito – 18 anni fa -, ha iniziato a lavorare con e per le aziende. “Il privato e il driver corporate sono due clienti diversi” spiega Servajean, che precisa: “innanzitutto per le auto che portano in officina; i privati hanno auto più datate, che necessitano interventi più ‘classici’, mentre le auto aziendali sono quasi sempre le più recenti sul mercato, molto tecnologiche. E praticamente tutte quelle elettriche su cui i nostri operatori agiscono. E se i primi puntano molto sul prezzo, i secondi – anche perché non sono loro a pagare – puntano più sul servizio e sulla velocità dell’intervento”.
Interventi arrivati ad essere ben 300.000, che interessano più di 200.000 veicoli. In crescita ogni anno. Ce lo racconta Silvia Trossarelli, Regional Key account manager di LKQ – Rhiag. “Presidiamo questo segmento dal 2005 e oggi contiamo oltre 60 accordi con le società di Breve e di Lungo Termine. Ma ci siamo lanciati anche sulle aziende, visto che l’Italia ha ancora tante Pmi che comprano le loro auto. Che gestiamo con la nostra piattaforma Fleet Portal, realizzata insieme a Pirelli e a Europ Assistance, capace di fare preventivi online, authority e gestione amministrativa”. Soluzione questa integrata con piattaforme delle società di noleggio.
L’importanza di essere “multi”
Servizi che non si limitano alla sola meccanica, ma che spaziano dalla carrozzeria ai pneumatici e a molto altro. “Assieme ai brand Dedicar e Officina n.1 la nostra offerta consta di più di 1.900 officine su tutto il territorio italiano, isole comprese, di cui il 20% multiservice, quindi anche per carrozzeria e pneumatici. 900 di queste sono abilitate a operare su auto elettriche. Abbiamo coinvolto 300 ricambisti e ben 22 service manager, figura che abbiamo introdotta tempo fa. Curiamo poi molto la formazione con LKQ Academy, con cui abbiamo erogato più di 350 di formazione, per la cura del prodotto, ma il nuovo meccanico di fiducia, che non deve esser persa naturalmente, deve anche esser capace di fare lead generation. Perciò abbiamo fatto diverse azioni di co-marketing; ad esempio con Facile.it, con Mediaworld quest’anno, e con Waze che, naturalmente, porta traffico in officina”.
Interventi da remoto
L’ultima novità proposta da Rhiag è il servizio di intervento da remoto grazie a Smart Glasses collegabili con uno dei cinque operatori che la società mette a disposizione dei propri autoriparatori: “un servizio non nuovo in assoluto ma che noi includiamo nella nostra offerta e, importante, con le nostre persone dietro. Perché va bene la tecnologia ma l’essere umano rimane comunque sempre importante” commenta Massimiliano Boffa, Customer Channel director.
Combattere la “sindrome da cofano”
A raccontare questi 20 di innovazione la Regional Heads of Communications di LKQ Rhiag Federica Bertoldi (a sinistra nella foto) e la direttrice commerciale Marzia Castellani (a destra). “Dal 2003 ci troviamo ad affrontare diverse sfide tecnologiche, tanto che si iniziò a parlare della sindrome del cofano…perché non tutti gli autoriparatori sapevano mettere le mani su tutte le auto. Poi con l’emanazione della Legge Ber (che permette di recarsi anche presso officine con marchi differenti senza perdere la garanzia, ndr) il mercato di riparazione si è aperto sempre di più agli indipendenti e quindi noi abbiamo deciso di metterli in Rete“, commenta Bertoldi, a cui fa eco Castellani, che parla del passato, “abbiamo da tempo intrapreso un progetto di integrazione tra tutte le figure riparative della filiera, dal componentistica all’’utente finale passando per Rihag, per il ricambista e l’autoriparatore” per delineare la visione del futuro: “con Garage of the future abbiamo una visione chiara del futuro del gruppo LKQ, partendo da quei mercato, come la Germania e il Regno Unito, dove il mondo dei riparatori ha uno sviluppo più veloce rispetto all’Italia. Più tradizionalista. Ma che può prendere spunto da quanto succede in questi mercati“.
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