Prezzi dei carburanti in rialzo, petrolio ai massimi con la ripresa
Il mercato delle commodities registra l'ascesa costante del petrolio, dallo scorso novembre. La produzione OPEC si espande a ritmo controllato fino a luglio, i prezzi sono ai massimi dal 2018
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Nel momento più buio della prima ondata della pandemia, il prezzo del petrolio WTI andò in negativo. Era il 20 aprile 2020. Oggi, la corsa al rialzo delle materie prime è costante, con il petrolio Brent – estratto nei giacimenti del Mare del Nord – e il WTI statunitense entrambi sui massimi degli ultimi 3 anni.
QUANTO “COSTA” IL PETROLIO
Le quotazioni posizionano il Brent oltre i 71 dollari nella giornata odierna e il WTI oltre i 69 dollari. Come si traducono questi valori in prezzo dei carburanti alla pompa? In rialzi, secondo gli ultimi rilevamenti di Quotidiano Energia sulla rete italiana. E sono incrementi di prezzo che non hanno ancora assorbito il rialzo recente del prezzo del petrolio. Il tutto si traduce in maggiore spesa carburante, per famiglie e per il settore della logistica in particolare, nel trasporto merci su gomma.
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Alla pompa, la benzina prezza 1,60 euro al litro in modalità self-service, il diesel 1,46 euro al litro. Sono i prezzi medi registrati sulla rete italiana, per un prezzo “servito” rispettivamente di 1,743 euro/litro e 1.608 euro/litro.
I TAGLI ALLA PRODUZIONE E LA RIPARTENZA
Come si è arrivati a tale scenario? Serve partire dai tagli alla produzione operati durante la pandemia, per una domanda necessariamente ridottasi con i periodi di lockdown. Prima del febbraio 2020, il petrolio quotava 66,3 dollari al barile, Brent del 2 gennaio 2020, mentre il precedente massimo era dell’aprile 2019 a 74,3 dollari al barile, arrivando agli 86,1 dollari del 3 ottobre 2018.
Questo lo scenario in condizioni di consumi e richiesta sul mercato “ordinaria”. La pandemia ha riposizionato il prezzo del petrolio, che si è mantenuto su quotazioni particolarmente basse fino al 2 novembre del 2020, quando il Brent quotava 36,9 dollari.
OPEC CONFERMA I PIANI
È il punto dal quale è iniziata la scalata verso gi 71,5 dollari odierni. Una condizione creatasi per la ripresa delle attività industriali, la domanda di petrolio ripartita alla quale, tuttavia, non è corrisposto un ritorno ai livelli di produzione, da parte dell’OPEC Plus, normali.
I paesi produttori riuniti nell’OPEC Plus ha confermato, la scorsa settimana, il piano di incremento dell’estrazione di petrolio già delineato fino al mese di luglio, quando si arriverà a estrarre 2,1 milioni di barili (159 lt il singolo barile) al giorno.
Un’offerta che, secondo i principali petrolieri russi, dovrà essere ulteriormente supportata in estate, incrementando ancora la produzione per sostenere la maggior domanda che si prospetta, a partire dalle compagnie aeree.