Produzione auto in Italia, l’opzione Chery guadagna quota

Tra i colloqui del governo con diversi costruttori automobilistici, sembra essere l’opzione Chery quella sulla quale si ripongono maggiori speranze di un impegno
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Si fa strada la carta Chery tra le cinque metaforicamente in mano al governo italiano, nel tentativo di attrarre un secondo costruttore di auto per realizzare quell’ambizione del milione e 300 mila veicoli prodotti negli stabilimenti del Belpaese.
Dopo i contatti con Tesla, dopo un interesse Byd tutto da leggere in prospettiva – essendo la priorità del marchio l’avvio delle operazioni in Ungheria e lo sviluppo della presenza in Europa, prima di raddoppiare la produzione -, ecco che fonti accreditate indicano all’agenzia Reuters come sia Chery il costruttore sul quale si punta maggiormente per sviluppare una presenza produttiva in Italia.
CHERY PRODURRÀ IN ITALIA?
Il Gruppo cinese era già emerso nelle scorse settimane nella rosa dei nomi con i quali il governo stava intrattenendo discussioni. Chery che nel portafoglio di brand ha Omoda e Jaecoo, entrambi in fase di debutto sui diversi mercati europei nel corso del 2024, specialmente Omoda con le due versioni del suv 5: C5 termico ed E5 elettrico.
Auto elettriche sì, ma non solo, anche termiche e ibride plug-in per la proposta che arriverà sul mercato. Chery che è partner di lungo corso di DR Automobiles nell’offerta di prodotto che dalla Cina arriva in Molise.
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UNA SFIDA ITALIA-SPAGNA
Sullo scenario delineato dalla Reuters, le parole del direttore operativo Chery per l’area europea, Jochen Tueting: “Stiamo esplorando diverse possibilità in tutta Europa, alla ricerca dell’installazione potenziale di una produzione locale per il futuro. Stiamo intrattenendo discussioni in varie località sparse in Europa in questa fase”. Italia e Spagna parrebbero contendersi l’impegno industriale di Chery, alla quale si affiancano le discussioni con Great Wall Motor e Saic, altri costruttori a completare le carte con le quali si confronta il governo.
Dal secondo costruttore di auto le aspettative sono di superare l’ambizioso target del milione di veicoli prodotti, discusso con Stellantis ma distante oltre 200 mila unità rispetto alla produzione del Gruppo nel 2023. Al costruttore che si impegnerà a produrre in Italia si chiedono volumi da 300 mila veicoli l’anno, entro il 2030 che sembra essere l’orizzonte per superare quota un milione, per l’ultima volta toccata dalla produzione italiana nel 2017, e raggiungere 1,3 milioni.
BYD AL 5% PRIMA DI PRODURRE IN UNGHERIA
Uno scenario sul quale vanno registrate, a margine, le prospettive Byd e le ambizioni coltivate ancor prima di inaugurare la produzione in Ungheria. Sarà il passo iniziale per crescere in Europa, dove l’obiettivo è di iniziare a produrre con in tasca già una quota di mercato sull’elettrico del 5%.
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