Con il nuovo governo cosa ne sarà dell’industria automotive tedesca?
L’elevato peso specifico delle Germania in seno alle istituzioni comunitarie fa sì che il nuovo governo tedesco potrà determinare le future scelte della Ue, anche in tema automotive. Gli scenari possibili dopo l’uscita di scena della Merkel.
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Sono diversi gli scenari che si prospettano per l’automotive tedesca, e di conseguenza per quella europea, quando si formerà il nuovo Governo. E quando i partiti dell’alleanza stileranno il programma del prossimo mandato, includendo argomenti come ambienti, industria e automobile.
I negoziati per la formazione di un nuovo governo di coalizione sono iniziati e procedono piuttosto rapidamente, tuttavia, potrebbero non essere risolutivi: in Germania le trattative di Governo possono durare anche per mesi se, così come accaduto alle elezioni di settembre, non ci sono grandi scarti tra le forze politiche.
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Il nuovo governo tedesco
Al momento, la coalizione più probabile è quella inedita che vede l’alleanza tra il Partito Socialdemocratico (SPD) – che ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti – i Verdi e il Partito Liberaldemocratico (FDP). I tre partiti della cosiddetta “coalizione semaforo”, dai rispettivi colori, governano già insieme nello stato Renania-Palatinato, ma fino ad ora non hanno mai raggiunto un accordo a livello federale.
Anche per via di sostanziali differenze programmatiche. Verdi e FDP, tra le altre cose, si trovano profondamente in disaccordo sulla questione climatica. I Verdi puntano a raggiungere la neutralità carbonica già entro il 2041, cessando le attività di estrazione delle miniere di carbone entro il 2030 (otto anni prima dell’attuale limite). FDP, d’altra parte, più che all’ambiente sembra non aver intenzione di inimicarsi la grossa fetta di lavoratori del carbone tedeschi.
LE PROSPETTIVE PER L’AUTOMOTIVE TEDESCA
Con la salita al potere del “semaforo”, il futuro dell’automotive è incerto. Mentre l’FDP rifiuta il full electric e punta sui combustibili sintetici da utilizzare anche nei motori termici, i Verdi chiedono il divieto di vendita di automobili a combustione a partire dal 2030. L’ago della bilancia cadrebbe dunque nelle mani della SPD che, tuttavia, durante la campagna elettorale non si è espresso sul tema. Non si è parlato, cioè, di un veto sui motori endotermici, mentre è chiara l’intenzione di assecondare i sindacati, che tale veto lo rifiutano.
E allora il futuro dei modelli e benzina e diesel, così come richiesto dai produttori in occasione del Salone di Monaco 2021, potrebbe essere deciso dal mercato. La scelta più vicino al pensiero del vincitore relativo SPD che prima delle elezioni aveva dichiarato che “l’industria automobilistica tedesca deve rimanere industria leader”.
I cambiamenti della mobilità
Meno controversa è la possibilità di introdurre il limite di velocità (adesso assente) di 130 km/h sulle autostrade del paese, seppur i liberali sembrano contrari. Quasi certamente non sarà approvata, invece, la richiesta dei Verdi di imporre il limite di 30 km/h nei centri abitati.
Tutti d’accordo, infine, sull’ampliamento dell’infrastruttura di ricarica per le auto elettriche. I cui investimenti saranno allargati anche ad ambiti come car sharing e ricerca nel campo dell’idrogeno, in particolare nel trasporto merci.
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https://youtu.be/wzK6CIrU9hM
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