Ricarica auto elettriche: cosa cambia tra corrente alternata e continua

Ci sono due tipologie differenti di ricarica dell’auto elettrica: corrente alternata e corrente continua: ecco come funzionano e in cosa sono diverse
In questo articolo
Quando si parla di ricarica auto elettriche e ibride plug-in, si fa riferimento a due tipologie principali di rifornimento: corrente alternata (AC) e corrente continua (CC o DC). Sono due diverse tecniche di passaggio dell’energia, che determinano diversi metodi e tempi.
La differenza tra corrente alternata e corrente continua, dunque, non si riferisce soltanto al mondo delle quattro ruote, ma in generale al settore dell’elettricità. Ecco, quindi, la definizione e l’applicazione pratica nel nostro comparto di riferimento.
RICARICA DELLE AUTO ELETTRICHE IN CORRENTE ALTERNATA
La corrente alternata è una tipologia di tensione caratterizzata dall’alternarsi di pulsazioni positive e negative, oltre che dalla presenza di una variabile nel tempo che le consente di mantenere una frequenza costante. L’andamento della corrente, dunque, è sinusoidale.
Aldilà dei tecnicismi, per intenderci, si tratta del tipo di corrente che troviamo nelle case, quindi dietro le normali prese Schuko o la wall-box domestica.
La rete elettrica domestica convenzionale ricarica un EV con una potenza di 230 volt e, quindi, per rifornire la batteria ci vogliono diverse ore (dipende dai modelli, ma una notte può non bastare), mentre le wall-box a corrente alternata di norma arrivano a 22 kW, mentre lo standard AC della ricarica pubblica può arrivare a 43 kW. Una delle caratteristiche della rete di infrastrutture attualmente presente in Italia è quella di essere caratterizzata, nella maggior parte dei casi, da punti di ricarica in corrente alternata.
Leggi Anche: tutte le tipologie di connettori presenti sul mercato
RICARICA DELLE AUTO ELETTRICHE IN CORRENTE CONTINUA
La corrente continua, invece, è una tipologia di tensione caratterizzata da un andamento stabile nel tempo, quindi rappresentabile con una linea retta. Tecnicamente, infatti, il flusso di elettroni si nuove sempre nello stesso verso all’interno del circuito, creando una tensione sempre uguale.
Si tratta del tipo di corrente che troviamo soltanto presso le cosiddette colonnine veloci, fast e ultrafast, che consentono di rifornire un’auto elettrica in tempi molto brevi, in alcuni casi portando l’autonomia da 0 a oltre 100 km in un quarto d’ora o poco più. Le potenze sono superiori ai 50 kW e possono arrivare anche sopra i 150 kW: le ultra-rapide di ultima generazione, ad esempio, arrivano fino a 350 kW. La sigla che identifica la ricarica in corrente continua è CC o DC.
***
CONTINUA A LEGGERE SU FLEETMAGAZINE.COM
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News.
Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.