Test Drive Hyundai Ioniq 5 2023: si viaggia lontano in gran comodità
Nuova batteria da 77,4 kWh per 500 km di autonomia nella versione a singolo motore, e scatto di potenza a 325 CV per la versione a doppio motore: la Ioniq 5 approccia al 2023 in modo da far parlare ancora di lei, e ridurre le pause ricarica.
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Iniziamo il nuovo anno con la prova della Hyundai Ioniq 5 2023, aggiornamento dell’elettrica del brand coreano che ora si dota della più capiente batteria da 77,4 kWh, disponibile anche sulla Ioniq 6 in arrivo, ma anche nella sua compagna di piattaforma Kia EV6.
Si tratta di un piccolo ma importante cambiamento tecnico, che nella versione a singolo motore posteriore da 225 CV permette di raggiungere un’autonomia WLTP di 500 km. La prova però verte sulla versione a due motori elettrici e trazione integrale, anch’essa interessata da un upgrade che porta la potenza da 305 a 325 CV, sempre con batteria da 77,4 kWh e autonomia WLTP di 481 km.
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HYUNDAI IONIQ 5: MI È DIFFICILE PARLARNE MALE
Non ho mai nascosto il mio forte apprezzamento per questa vettura, che mi è piaciuta fin da quando la provai a Valencia, nell’estate del 2021. È un’auto che si guida benissimo: l’incredibile spazio interno, la fattura dei sedili, l’insonorizzazione, la precisione dello sterzo e la reattività di acceleratore e dei comandi, oltre alla completezza degli ADAS, fanno sì che non si possa chiedere di meglio.
Certo, il peso di 2,1 tonnellate si sente e non poco, e l’ottimizzazione aerodinamica è inferiore rispetto a Ioniq 6, ma poco importa. Ogni volta che ci salgo sono contento, e provo un grande piacere di guida.
La modalità che si utilizza di più è inevitabilmente la Eco, che sfrutta solo il motore posteriore con un notevole risparmio dei consumi (la mia media, fortemente influenzata dall’autostrada, è di 23,4 kWh / 100 km, in città si scende sotto 20).
In questa modalità, la pur buona accelerazione è frenata proprio perché si usa solo metà della potenza, e il secondo motore entra solo quando abbiamo bisogno di maggiore potenza, come nelle immissioni autostradali.
In Sport ci si diverte invece molto di più, e soprattutto si riesce ad apprezzare un’auto certo impegnativa, ma comunque dinamica e prestante, con un effetto in accelerazione che lascia comunque impressionati.
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L’AUTONOMIA È MIGLIORATA?
L’incremento dell’autonomia in effetti si nota. Con lei sono andati fino a Rimini e il suo entroterra, facendo poco meno di 800 km. In autostrada, a 130 km/h, percorre tra i 300 e i 320 km, mentre in città rispettando i limiti – o anzi, stando sotto, visto che a Milano causa traffico non si va molto forte – riesce tranquillamente ad arrivare ai 420 o 450, un po’ meno quando si abbassano le temperature.
Un dato secondo me ottimo, e che sulla versione a singolo motore, che consuma meno, può fare molto meglio ed è per questo la più indicata in ambito aziendale, se pensiamo poi alla velocità di ricarica.
La Ioniq 5 è infatti una delle ancora poche elettriche con sistema di tensione a 800 Volt, e ancora un unicum tra i marchi generalisti, in grado quindi di supportare potenze di ricarica fino a 300 kW. Parliamo quindi di tempi di ricarica 10-80% di meno di 20 minuti, e di 5 minuti per recuperare più di 100 km.
Nel mio caso, si tratta della classica pausa di 15-20 minuti su quella tratta, che di solito faccio a Secchia Ovest, da quando sono bambino (il percorso Milano-Rimini è una costante nella mia vita), e che oggi ancor più sono invitato a fare visto che in questa area di servizio, così come in quella dall’altro lato, ci sono le colonnine Free To X. Queste, in generale, stanno aumentando, con una media di 3 nuove attivazioni al mese.
OTTIMA TECNOLOGIA, MA L’INFOTAINMENT È DA SVECCHIARE
Anche gli ADAS funzionano bene su Ioniq 5. Cito su tutti il sempre ottimo HDA, Highway Driving Assist, che unisce navigatore a Cruise Control Adattivo e riconoscimento della segnaletica sia orizzontale che verticale: il sistema adatta automaticamente la velocità quando ci sono le curve autostradali, quando il limite cambia, e quando ci sono ostacoli, senza farlo necessariamente in automatico ma chiedendoci il permesso.
Tra l’altro, si attiva con un semplice click, perché una volta premuto sul pulsante il sistema lo adatta automaticamente al segnale stradale rilevato.
Bene anche l’infotainment, abbastanza fluido ma forse andrebbe un po’ svecchiato nella grafica, e in particolar modo nella compatibilità con Apple CarPlay e Androi Auto, ancora solo via cavo. Un peccato, soprattutto perché l’unica USB che permette la smartphone replication si trova molto in basso, in una posizione un po’ scomoda.
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CAMPIONESSA DI SPAZIO E PRATICITÀ
Il design sia interno che esterno di Ioniq 5 è sempre quello, il bel mix tra vintage e moderno, con ispirazione alla Hyundai Pony di Giugiaro, che già conosciamo.
Rimane quindi molto bella da vedere, ma soprattutto una campionessa di spazio. Tra il tunnel centrale che si sposta in avanti e indietro, e che include una grande quantità di vani porta oggetti; i sedili anteriori che si possono sdraiare; le numerose prese USB più la shucko da 2,3 kW; e infine il divano posteriore che si inclina e sposta, la Ioniq è fondamentalmente una “casa mobile”, che in 4,6 metri offre possibilità di configurazione pressoché infinite.
Completa poi l’assai ottimo impianto audio Bose, che rende molto piacevole l’ascolto della musica.
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PREZZI
Hyundai Ioniq 5 parte da 47.550 € per l’allestimento Progress con singolo motore da 225 CV e batteria da 58 kWh con un’autonomia di 384 km. Per la batteria da 77,4 kWh sullo stesso allestimento si parte invece da 51.550 €.
La nostra versione Evolution parte invece da 58.950 € per la versione a singolo motore da 225 CV (quella che mi sento di consigliare), e da 62.450 € per quella a doppio motore della prova, entrambe con batteria da 77,4 kWh.
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