Lamborghini: pronti quasi 2 miliardi di euro per le ibride
Lamborghini conferma gli investimenti verso soluzioni di mobilità alternativa. Entro il 2024 la gamma prodotto sarà elettrificata, con proposte ibride plug-in. Per la fine del decennio è invece prevista la prima super sportiva elettrica.
Lamborghini investirà quasi 2 miliardi di euro per costruire entro il 2024 una gamma prodotto ibrida plug-in. Un’esigenza, quella di elettrificare le automobili, che riguarderà sempre più anche i costruttori del lusso e delle super sportive. La Commissione Europea, con il recente e discusso documento Fit For 55, ha previsto lo stop forzato alla produzioni di vetture con motori a combustione entro il 2035 e solo una breve deroga per chi ha una produzione inferiore alle diecimila unità anno.
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Per dare un’idea, Lamborghini nel 2021 (anno record) ha consegnato nel mondo 8.405 veicoli. Un successo trainato dal Suv Urus che sarà, con ogni probabilità, il primo modello a essere elettrificato con una proposta ibrida plug-in. Una soluzione che innanzitutto soddisferà le richieste dei clienti, offrendo loro una soluzione contemporanea e in linea con le aspettative di una mobilità sofisticata e sostenibile.
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La prima elettrica entro il 2030
Non ancora del tutto chiaro il destino per Huracan e Aventador. O meglio: sappiamo già che le due super sportive non sopravvivranno nella loro attuale struttura. Il V10 e il V12 “puri” saranno sostituiti da unità di potenza elettrificata (mantenendo però, assicurano da Lamborghini, lo stesso numero di cilindri). Anche in questo caso la proposta plug-in dovrebbe poter trovare applicazione perché capace di offrire una percorrenza elettrica soddisfacente e al contempo tanta potenza.
Teoricamente questa serie d’investimenti dovrebbe concretizzarsi con il debutto di due nuovi modelli che andranno a sostituire Huracan e Aventador. Indiscrezioni che al momento non trovano conferme. Ciò che è certo, invece, è che entro il 2030 Lamborghini presenterà la sua prima auto elettrica.
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Una sfida epocale per il marchio di Sant’Agata Bolognese perché dovrà riuscire a realizzare un prodotto di nuova generazione (silenzioso..) ma in grado di non compromettere l’identità del marchio. Da sempre legata ad esclusività e altissime prestazioni.
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