L’Europa viaggia con treni sempre più veloci
In Europa c'è tanto spazio per i treni: il Vecchio Continente, con quasi 10.000 km di rete, è il primo al mondo per rapporto tra superficie e lunghezza della rete AV. Una rete in continua espansione, anche grazie alla volontà delle Nazioni di privilegiare i viaggi su rotaie, come la Francia che ad aprile 2021 ha iniziato l'iter di emanazione di una legge che vieterà i voli interni se sostituibili con viaggi in treno di 2 ore e mezza o inferiori.
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A che punto siamo con l’alta velocità in Europa? A Un punto positivo, e questo nonostante le diverse proteste che, soprattutto in Italia, non mancano: una linea oltre i 250 km/h in forte espansione, che sta collegando sempre di più i vari Paesi europei, e che vede l’Italia nella top 5 dei Paesi più avanzati in questo senso.
L’obiettivo è quello di rendere l’Europa più unita prima di tutto a livello infrastrutturale, ma anche quello di promuovere il trasporto su rotaia, come alternativa sostenibile all’aereo.
I progetti non mancano: dalla Torino-Lione, cruccio italiano ma che dovrebbe aver avuto un definitivo via libera e che servirà a completare il collegamento ad alta velocità tra Milano e Parigi; fino all’ancor più grande progetto di Stuttgart 21, la nuova stazione ad alta velocità di Stoccarda, che sarà completata nel 2024 per collegare l’Europa occidentale con quella orientale.
Oltre a, ovviamente, la volontà di portare i treni hyperloop anche nel Vecchio Continente. I nuovi progetti per il miglioramento delle infrastrutture sono permessi anche dal 5G, una tecnologia che non riguarda più solamente il campo informatico, ma permette un migliore e più veloce sviluppo delle infrastrutture, che d’altro canto saranno sempre di più connesse tra di loro.
A CHE PUNTO È L’ALTA VELOCITÀ IN EUROPA?
Con alta velocità ci riferiamo a quanto stabilito dalla normativa europea in accordo con l’UIC, ovvero linee che permettono di raggiungere velocità pari o superiori a 250 km/h.
Nel caso italiano, sono i treni denominati “Frecciarossa” e “Frecciargento” di Trenitalia, e Italo di NTV, e si distinguono dagli altri treni che viaggiano su linee convenzionali, ovvero tra i 160 e i 220 km/h.
Tornando a noi, in Europa la linea ferroviaria ad alta velocità è piuttosto sviluppata (circa 10.000 km), e anzi il Vecchio Continente è in testa per quanto riguarda il rapporto tra superficie totale e lunghezza della linea.
Per fare un paragone, gli Stati Uniti sono molto indietro, con poco più di 700 km di linee AV dalla scarsa sicurezza.
Domina la Spagna, che nel 2010 ha superato la Francia, e che gode di una linea AV di ben 3756 km. La Francia è seconda, con 2814 km di linea AV.
Seguono la Germania (1843 km) e l’Italia (1095 km), mentre nella top 10 sono inclusi anche Belgio, Svizzera, Paesi Bassi, Regno Unito, Danimarca e Austria, che chiude i paesi più virtuosi con appena 48 km.
La Spagna in prima posizione non deve stupire: la monarchia borbonica, infatti, da decenni è impegnata nell’espansione e nel miglioramento delle sue infrastrutture ferroviarie, e gode quindi di un ottimo trasporto su rotaie.
Anche l’Italia è in ottima posizione, e rispetto ad altre classifiche, come quella riguardante le infrastrutture per le auto elettriche, non sfigura, specie se paragonata a un Paese come il Regno Unito, che a (quasi) parità di dimensioni ha appena 343 km di linea AV, quella verso la Manica e quindi verso la Francia.
Altri Paesi, per esempio, sono totalmente privi di linee ad alta velocità, per diversi fattori.
Possono essere dovuti alla morfologia del territorio, come nel caso della Svezia, nella quale è però in costruzione una linea AV che colleghi le città di Stoccolma, Göteborg e Malmö a Copenhagen (Danimarca) e quindi al continente europeo.
Anche in Finlandia non ci sono linee AV, a causa delle rigide temperature, e lo stesso vale per la Norvegia, che deve fare i conti con un territorio particolarmente aspro, tra monti e fiordi.
Altre motivazioni sono dovute, più semplicemente, alla mancanza di fondi statali.
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LA VELOCITÀ MASSIMA
Come detto, l’alta velocità è stabilita in Europa da una precisa normativa, che detta anche la velocità minima (250 km/h). Non ci sono, invece, imposizioni per quanto riguarda la velocità massima.
La maggior parte dei Paesi europei ha adottato una velocità massima di 300 km/h, ad eccezione della Spagna, che ha optato per 310 km/h; e della Francia, i cui treni più veloci possono arrivare a 320 km/h.
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UNA RETE IN CONTINUA ESPANSIONE
Ad eccezione del Regno Unito, che arranca con litigi interni e degrado delle infrastrutture per quanto riguarda il trasporto su rotaia ad alte velocità, il resto d’Europa corre, letteralmente, verso un allargamento della rete.
Tutti i maggiori Paesi europei, infatti, sono sempre pronti alla costruzione di nuove linee da più di 300 km/h, con l’obiettivo ovvio di interconnettere maggiormente le capitali e le metropoli dei diversi Paesi.
Un’espansione che va avanti da quasi mezzo secolo, 50 anni in cui il treno ha iniziato a fare concorrenza ai voli interni.
Pensiamo anche solo alla situazione italiana: se un tempo Milano-Roma era percorsa per lo più in aereo, oggi invece è possibile arrivare dalla Capitale economica a quella politica in poco più di 3 ore con i convogli diretti.
Il viaggio AV è iniziato alla fine degli anni Cinquanta, quando il Capitole e il Mistral delle Sncf francesi riuscirono a collegare Parigi a Lione e Marsiglia grazie a una locomotiva particolarmente potente.
Nel 1981 Alstom ha lanciato il TGV, mantenendo sempre la Francia come apripista, e dopo di loro sono arrivati anche spagnoli, italiani e tedeschi.
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I PROGETTI PER IL FUTURO
Numerosi sono i progetti di espansione della rete AV, in tutta Europa. A cominciare dall’Italia, che ha in programma diverse nuove linee AV: la Milano-Venezia, la Milano-Genova e la Napoli-Bari.
Altri progetti riguardano collegamenti tra i vari paesi europei. Rimanendo in Italia, per esempio, c’è il noto cantiere Torino-Lione, che una volta completato permetterà di collegare in alta velocità Milano e Parigi.
Sempre da Milano, sono in cantiere progetti per collegare il capoluogo lombardo a Berna e soprattutto a Basilea. Infrastrutture che, una volta completate, renderanno la metropoli uno degli snodi più importanti del Continente.
Altri progetti riguardano collegamenti tra Madrid e Lisbona, e tra Parigi, Bordeaux e Toulouse, una tratta che permetterebbe poi di collegare le città francesi a quella spagnola di San Sebastian.
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LA FRANCIA PRIVILEGIA IL TRENO
La Francia è già sulla strada verso i viaggi in treno, e ha apertamente dichiarato la sua preferenza ai viaggi su rotaie. Il 10 Aprile, 2021, infatti, l’Assemblea Nazionale francese ha approvato una legge che impone alle compagnie aeree l’abolizione dei voli interni che collegano le città, se sostituibili da viaggi in treno con durata inferiore a 2 ore e mezza.
Una legge che va a toccare diverse tratte, come la Parigi-Nantes, o la Lione-Bordeaux. La legge, che non manca di critiche, è in realtà un compromesso in quanto il disegno originale prevedeva che l’abolizione di voli interni qualora sostituibili da viaggi in treno con durata di 4 ore.
Il cambiamento è stato richiesto da vari enti, tra cui alcune regioni e anche la stessa AirFrance, ovviamente particolarmente interessata alla questione, e prima colpita da questa legge, oltre che dalla pandemia. La stessa Air France, nel 2020, aveva accettato di ridurre del 40% i suoi voli domestici in Francia entro la fine del 2021, in cambio di sovvenzioni statali per 7 miliardi di euro.
La legge, che nel momento in cui scriviamo deve essere ancora approvata dal Senato per entrare effettivamente in vigore, è parte del più grande progetto di leggi sul clima, che vuole ridurre le emissioni di CO2 del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.
La legge, come detto, è stata fortemente criticata da politici di tutte le parti, i quali sostengono che questo piano avrà un costo umano enorme in quanto provocherà disoccupazione in un settore, quello dell’aviazione, che sta vivendo la peggiore crisi della sua storia.
Le critiche, curiosamente, vengono anche dai Verdi, che hanno contestato il governo per aver ridotto le 4 ore originarie a 2 e mezza, sostenendo che questa durata non servirà a molto nella riduzione delle emissioni.
STUTTGART 21
Di tutti questi lavori, quello più importante è però rappresentato da Stuttgart 21. Un vero e proprio stravolgimento della stazione di Stoccarda, metropoli industriale della Germania meridionale, che sarà completato nel 2024.
Un vero e proprio capolavoro di ingegneria, che ha trasformato la stazione da capolinea a transito, e che ha come obiettivo quello di collegare Parigi (ma anche Londra) a Praga, e a Bucarest.
Stuttgart 21 è un progetto parte della linea ferroviaria AV Stuttgart-Ulm, e oltre al rifacimento di quella di Stoccarda, prevede la realizzazione di altre 5 nuove stazioni, 120 km di nuove linee ferroviarie e due nuovi quartieri.
La nuova stazione, progettata da Ingenhoven Architects, sarà sotterranea, e coperta da un tetto acustico dall’architettura particolarmente complessa, che vede 28 colonne a forma di calice sostenere un tetto fatto di diversi vetri, sopra il quale sorgerà un parco.
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LE FONTI ENERGETICHE
Non è tutto così “pulito”. Si è detto che l’Europa spinge sul treno come alternativa sostenibile all’aereo per i trasporti interni. Ad eccezione della Francia, che sfrutta l’energia nucleare (e quindi a 0 emissioni), molta dell’elettricità usata per i convogli proviene ancora dal carbone.
Ma ci sono prospettive di miglioramento: tutti i Paesi europei, infatti, usano sempre di più energia pulita, da fonti rinnovabili, per alimentare l’alta velocità.
Segno che il Vecchio Continente, all’obiettivo “carbon neutral”, ci tiene davvero.