Auto aziendali, vecchi Fringe benefit salvi in corner: arriva la clausola di salvaguardia al 30 giugno

Dopo tanti tiramolla e vari passaggi parlamentari e commissioni, finalmente i fleet manager (e i loro colleghi driver) possono tirare un sospiro di sollievo
Dopo le, vane, suspense dovuti agli emendamenti alla Legge di Bilancio poi tutti respinti e di quelli nel Decreto Milleproroghe, anch’essi andati persi come lacrime nella pioggia (cit.) il Governo ha, finalmente, un qualche ripensamento almeno introducendo una tanto richiesta a gran voce da tutta la filiera clausola di salvaguardia da parte del presidente della commissione Finanze della camera, Marco Osnato, il quale, con un emendamento (l’ennesimo…ma questa volata andato a buon fine) nel decreto Bollette prevede per i veicoli concessi in uso promiscuo dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2024, nonché per i veicoli ordinati dai datori di lavoro entro il 31 dicembre 2024 e concessi in uso promiscuo dal 1° gennaio 2025 al 30 giugno 2025, l’applicazione dei “vecchi” fringe benefit.
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Clausola di salvaguardia per le Auto aziendali con i vecchi Fringe benefit: sarà corsa alle immatricolazioni?
Già a inizio anno le immatricolazioni del noleggio a lungo termine sono andate bene, onda lunga degli ordini di fine anno che si sperava rientrassero nei “vecchi” Fringe benefit. Ed ora molti sperano in tante immatricolazioni entro il 30 giugno prossimo. Poi invece, come da Legge di Bilancio entrano in gioco i “Nuovi” Fringe benefit. Senza se e senza ma. Anche se questo limite andrebbe rimosso, in quanto il presupposto giuridico per far scattare l’applicazione del regime fiscale meno oneroso sui fringe benefit è legato alla data dell’ordine della vettura che deve essere stato effettuato dai datori di lavoro prima dell’entrata in vigore delle nuove regole e non la data di consegna.
Aniasa ricorda però che, pur essendo ottimista sulla conclusione della vicenda, “l’emendamento dovrà nei prossimi giorni superare il fondamentale vaglio di ammissibilità presso la 10a Commissione Affari Produttivi”.
La cancellazione del 30 giugno, termine indicato nell’emendamento Osnato, inoltre, non andrebbe a pesare sulle coperture già garantite e bollinate dalla Ragioneria in occasione del Milleproroghe stimate sulla base degli ordini effettuate dalle società e pari a 8,3 milioni di euro per l’anno 2025 e 9,5 milioni di euro nel 2026 e 2027, cifra che scenderebbe a e 1,2 milioni di euro per l’anno 2028.
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