Di chi è la responsabilità per gli incidenti delle auto a guida autonoma?

In futuro i car maker potrebbero decidere di socializzare i rischi della guida autonoma, attraverso un fondo finanziato dagli stessi produttori. Questo per dare maggiore sicurezza agli utilizzatori, e perché le responsabilità ricadono quasi sempre su di loro
In questo articolo
Quando la guida autonoma sarà su strada, come sarà gestita la responsabilità degli incidenti stradali?
Alla domanda rispondono i professori (rispettivamente a Yale e a Bologna) Guido Calabresi ed Enrico Al Mureden, nel loro saggio “Driverless car” (il Mulino).
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GUIDA AUTONOMA E INCIDENTI
La totale implementazione della guida automatizzata di livello 4 e 5 dovrebbe condurre, secondo gli studi più accreditati, a una riduzione del 90% degli incidenti.
Ma come dovrà comportarsi il legislatore con il restante 10% di incidenti con protagonista l’auto a guida autonoma? Due sono le fattispecie:
- Da un lato incidenti causati da difetti del prodotto o della struttura stradale o a comportamenti anomali delle persone (da continuare a disciplinare con le norme esistenti relative alla responsabilità del car maker, del gestore della rete stradale, da quella degli utenti della strada)
- Dall’altro lato incidenti causati da un veicolo conforme (poniamo il caso, ad esempio, di danni al conducente a seguito di una manovra correttamente effettuata)
In questo secondo caso comportarsi? Sollevare i car maker da ogni responsabilità potrebbe non dare fiducia ai consumatori. Un’ipotesi, quindi, è di socializzare i costi degli incidenti causati dall’automazione stradale.
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LA MARKET ENTERPRISE RESPONSABILITY
La market enterprise responsability presuppone l’esistenza di un fondo finanziato dagli stessi produttori da cui attingere per risarcire i danni eventualmente cagionati.
Con questa formula, che consente la ripartizione della responsabilità civile e degli obblighi risarcitori in proporzione alle quote di mercato, ogni car maker darebbe un contributo proporzionale all’entità del rischio introdotto.
Per superare i timori legati alla driverless car è utile un approccio cauto, che eviti che i costi di futuri incidenti possano ricadere sui danneggiati.
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PER IL REGNO UNITO LA RESPONSABILITÀ È SEMPRE DEI PRODUTTORI
Diverso, invece, il caso del Regno Unito. Secondo il piano del governo britannico per lo sviluppo dei veicoli autonomi nel Regno Unito, saranno le case automobilistiche e non i proprietari di auto a guida autonoma a essere legalmente responsabili per eventuali incidenti.
Proprio Re Carlo III, di recente, ha annunciato l’introduzione di una Automated Vehicles Bill mentre delineava l’agenda legislativa del governo per la prossima sessione parlamentare.
La legge conferirà poteri per sanzionare le aziende e garantirà l’immunità da perseguimenti penali per coloro che si trovano a bordo di un veicolo a guida autonoma. Nel Regno Unito, le aziende di veicoli autonomi potrebbero essere perseguite penalmente se i loro veicoli non rispettano gli standard di sicurezza nei casi più gravi.
La proposta di legge proibirà anche la pubblicità ingannevole, consentendo la promozione come veicoli a guida autonoma solo per quelli che soddisfano la soglia di sicurezza.
Non è chiaro se ciò avrà conseguenze per Tesla, al momento unico produttore realmente coinvolto che commercializza la “capacità di guida completamente autonoma” come optional a 6.800 sterline nel Regno Unito, ammettendo però che “non rende il veicolo autonomo”. E lo stesso varrà per Nio, quando e se deciderà di iniziare operazioni commerciali in Regno Unito, e in generale per tutti i produttori coinvolti attivamente nello sviluppo di questa tecnologia.
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GLI USA ANALIZZANO CASO PER CASO
Diverso invece il caso degli Stati Uniti d’America, che tendono ad analizzare caso per caso, anche se comunque la responsabilità pende sempre verso il costruttore. Per esempio, a ottobre 2023 i regolatori californiani hanno ordinato all’unità di veicoli autonomi di General Motors, Cruise, di rimuovere i suoi veicoli dalle strade dello stato, affermando che aveva “mancato di rappresentare correttamente” la sicurezza della tecnologia.
In altri casi, sono stati i conducenti ad andarci di mezzo. Infatti, negli USA sono capitati diversi incidenti negli anni causati dalle auto a guida autonoma, in molti casi dovuti a una disattenzione di chi guida. In tutti i casi, se il produttore riesce a dimostrare che non ci sono stati guasti, ma è stato un errore del conducente che non ha prestato le dovute attenzioni, allora le autorità se la prenderanno direttamente con il proprietario il quale, in base alla gravità dell’incidente, rischia dalle multe fino anche all’arresto.
In tutti i casi, comunque, si vede che si sta creando un dibattito legislativo per la guida autonoma, con l’Europa per ora coinvolta ma non troppo. Al solito, si paga la dispersione legislativa di un’Unione ancora non completa, e con stati come l’Italia, ma anche quelli scandinavi, che non hanno leggi in merito, o sono solo abbozzate, o sono ancora in fase di stesura.
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