Citroen SM, 50 anni fa il sogno granturismo con la spinta Maserati
La storia della Citroen SM è di una granturismo che portasse il marchio a occupare un segmento di mercato prestigioso. Grandissimo comfort, prestazioni elevate, così la formula Citroen-Maserati partorì un progetto interessante
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Il desiderio di ampliare gli orizzonti, fare un tuffo tra le grandi di prestigio, una coupé granturismo che portasse Citroen oltre i successi popolari della 2CV e della DS. Questo fu il Progetto S, la voglia di sviluppare un’auto sportiva nelle prestazioni e al tempo stesso confortevole, potendo contare sulle sospensioni idropneumatiche che Paul Magés portò sulla DS.
CITROEN SM
Un percorso più tortuoso di quanto non si pensi portò a Citroen SM, nel 1970 la presentazione al Salone di Ginevra e il lancio sul mercato. Cinquant’anni fa, a conclusione di una fase di sviluppo avviata già sul finire degli anni Cinquanta, partendo dal pianale di Citroen DS.
MOTORE, UN NODO SBLOCCATO DA MASERATI
Se sul piano dell’elevato comfort c’era una solida base tecnica a disposizione, mancava un’alternativa valida, potente, da installare sotto il cofano. Un quadro che si sblocca nel 1968, anno in cui Citroen diventa azionista Maserati. A Modena certo non mancavano i cavalli, il V8 della Quattroporte, un 3 litri, era lì pronto per il trapianto sulla Progetto S. L’ostacolo: la normativa fiscale transalpina e il desiderio Citroen di contenere la cilindrata e rientrare nel limite dei 16 cavalli fiscali.
Fu l’ingegnere Alfieri a curare il progetto di un nuovo sei cilindri a V, dalla cilindrata ridotta a 2.7 litri. Un motore con caratteristiche da V8, su tutte le bancate a 90° anziché ad angolo stretto di 60°, scelta tecnica dettata dai tempi ridotti che vennero dati da Citroen per realizzare il motore della Progetto S.
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Nello stesso anno 1968 venne fuori un propulsore da 170 cavalli, alimentazione a carburatori, collegato alla trazione anteriore.
CITROEN SM, PROGETTO SPORT MASERATI
Quale nome dare all’idea di granturismo Citroen? Alla S di sport, venne aggiunta la M di Maserati, riconoscimento del motore V6. Così, Citroen SM debutta sulla scena nel 1970, con un design come da tradizione del marchio originalissimo e aerodinamico. Fu opera di Robert Opron la carrozzeria con ruote posteriori carenate, frontale pure – per una migliore aerodinamica – su dimensioni da quella che oggi diremmo essere una grande coupé elegante 4 posti: 4,90 metri.
Resterà la più veloce auto di serie a trazione anteriore fino agli inizi degli anni Ottanta con la velocità massima di 220 km/h, innalzata a 228 km/h con il debutto del V6 dotato di iniezione elettronica e 178 cavalli nel 1972.
IL COMFORT TRA SOSPENSIONI, INTERNI, FARI LIVELLANTI
Se della prestazione si prendeva cura Maserati, delle doti proprie di una grande coupé destinata a un turismo nel massimo comfort era Citroen a dare il proprio contributo. Attraverso le sospensioni idropneumatiche e non solo. Con i sedili ampi e comodi (leggi gli interventi introdotti da C3 restyling per migliorare il comfort), un’abitabilità di livello anche per i passeggeri posteriori. Con il sistema di servosterzo idraulico a indurimento variabile in funzione della velocità, che permetteva maggior precisione e stabilità alle velocità elevate, mentre alle basse andature una leggerezza di manovra unica.
Sterzo al quale erano collegati anche i quattro abbaglianti, nel gruppo di fari a sei elementi complessivi. Una soluzione anche qui ripresa dalla DS, il fascio di luce ad angolazione variabile – nonché livellante in altezza -, collegato all’angolo di sterzo per una migliore copertura della strada.
IL TRAMONTO ACCELERATO DALLA CRISI
La storia della Citroen SM è fatta di 12.920 esemplari prodotti, coupé e alcune trasformazioni speciali cabrio, in un arco temporale tra il 1970 e il 1975, tramonto accompagnato dalla crisi petrolifera e dell’austerity che rappresentò la scure sui modelli dalle cilindrate importanti. Dal 2.7 litri V6, evoluto con l’iniezione elettronica nel 1972, Citroen proposte anche una versione 3 litri, appena più potente con 180 cavalli, perlopiù venduta sul mercato statunitense.