L’Italia è il Paese europeo dove muoiono più ciclisti, anche se si va poco in bici
In Italia si muore in bici il doppio che in auto e il numero di ciclisti morti ogni cento milioni di chilometri percorsi è 5,1, il triplo che in Germania.
In questo articolo
In Italia negli ultimi vent’anni le vittime annue della strada sono scese da circa 7.000 nel 2001 a poco meno di 3.000 nel 2021 (dati Istat). Una riduzione complessiva del 59,5% per i morti e del 45,2% per i feriti, ma sono numeri complessivi.
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IN BICI IN ITALIA SI MUORE IL DOPPIO CHE IN AUTO
Per i ciclisti la riduzione della mortalità è stata di molto inferiore (-37,4%), mentre per gli automobilisti la mortalità a causa di incidente stradale è scesa di quasi il 60%.
Dati italiani 2021 | Indice di mortalità | Indice di lesività |
Incidenti in auto | 0,7 | 61,5 |
Incidenti in bici | 1,2 | 94,1 |
Nel 2021 l’indice di mortalità dei ciclisti è stato di 1,2 mentre quello di lesività è stato di 94,1. Per gli incidenti in auto i due valori sono, rispettivamente, pari a 0,7 e 61,5 e ciò vuol dire che, per incidente stradale in bici si muore quasi il doppio che in auto e ci si fa male oltre il 50% delle volte in più.
Si muore di più in città
I numeri Istat nell’ultimo anno di rilevazione ci dicono che, nel 2021, sono 229 i ciclisti morti in incidente stradale e 18.037 i feriti. I ciclisti morti in ambito urbano sono stati 141, cioè il 61,5%.
Le regioni con più ciclisti morti nel 2021 sono state:
- Emilia Romagna (41)
- Lombardia (37)
Rispetto al 2010 il tasso di mortalità dei ciclisti è aumentato in Liguria, Trentino Alto Adige, Umbria, Campania e Sicilia.
IN ITALIA È PIÙ PERICOLOSO ANDARE IN BICI RISPETTO AL RESTO D’EUROPA
Tra il 2011 e il 2020, le morti dei ciclisti in incidenti stradali in Europa (27 Paesi) sono rimaste relativamente costanti tra 1.800 e 2.100 morti ogni anno.
Il 2019-2020 (biennio Covid) ha visto i decessi in calo di circa il dieci per cento, probabilmente per il minore numero di utenti della strada.
I dati del report Path (partenership for active travel and health) sui morti ogni cento milioni di Km percorsi fanno riflettere su quanto è effettivamente pericoloso andare in bicicletta.
Morti ogni cento milioni di Km percorsi in bicicletta:
- Italia 5,1
- Francia 2,9
- Austria e Belgio 2,5
- Irlanda 1.9
- Svizzera e Finlandia 1,6
- Svezia e Germania 1,1
- Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi 0,9
LA BICI: IMPORTANTE PER LA SALUTE E LA TRANSIZIONE ENERGETICA
Fare 30 minuti di camminata a piedi o in bicicletta al giorno è sufficiente per soddisfare il minimo di attività fisica raccomandata dall’OMS e ridurre il rischio di morte prematura di 20-30%.
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Tuttavia ogni giorno nel mondo 1.000 persone vengono uccise sulla strada mentre sono a piedi o in bicicletta. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per persone tra 5 e 30 anni.
Il miglioramento della sicurezza stradale va di pari passo con la protezione della nostra salute e del nostro benessere, oltre che di quello del pianeta. Molte soluzioni, infatti, risolvono entrambi i problemi: per esempio, riducendo la velocità dei veicoli si riduce l’incidenza di incidenti gravi per km percorsi, ma si creano anche spazi in cui le persone si sentono più al sicuro nel muoversi a piedi e in bicicletta ogni giorno.
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Migliorare la sicurezza stradale favorisce anche una transizione giusta, con una mobilità più sostenibile per tutti, indipendentemente da età, sesso, reddito, poiché gli effetti negativi di incidenti stradali incidono in modo sproporzionato su settori emarginati della società.
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