Patente moto: come ottenerla e quali sono le tipologie
La patente per la moto è un ambito complesso, perché differentemente dalla patente per l’auto comprende diverse categorie. Ecco quali sono, cosa si può guidare con ognuna di esse e come fare per ottenerle.
In questo articolo
La patente di guida per la moto si caratterizza per numerose categorie, che consentono di guidare mezzi diversi e sono legate all’età del candidato. Quello della patente moto, in altre parole, è un mondo complesso.
In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza, spiegando quali sono le diverse patenti, come si possono ottenere e, non ultimo, quali moto e scooter si possono guidare con la classica patente B automobilistica.
LE TIPOLOGIE DI PATENTE MOTO
Cominciamo col dire che le moto si possono guidare con cinque tipologie di patente:
- AM (patentino)
- A1
- A2
- A3 o A
- B
Ora approfondiamo ogni singola tipologia, specificando cosa si può guidare e a che età si possono ottenere.
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Patente AM
La patente AM è il vecchio patentino, ovvero la classica patente per il motorino. La differenza con il passato? Adesso c’è un esame teorico (in precedenza bastava un attestato) e una prova pratica. Si può prendere a 14 anni e consente la guida dei ciclomotori di cilindrata non superiore a 50 cc. I cosiddetti “cinquantini”.
Questa licenza consente di guidare anche i veicoli a tre ruote fino a 50 cc e i quadricicli leggeri con massa inferiore a 425 kg e cilindrata massima, anche qui, di 50 cc. Come ottenerla? Come accennato c’è un esame teorico, un quiz di 30 domande, e una prova di un mezzo con il variatore automatico. Una volta presa la patente, occorre fare attenzione ad un dettaglio: per trasportare un passeggero occorre aver compiuto 16 anni.
Patente A1
La patente moto A1, invece, si può prendere dai 16 anni e permette di guidare i motocicli fino a 125 cc, con potenza massima di 11 kW (15 kW nel caso dei tricicli). Si può anche trasportare un passeggero a bordo.
Per prenderla serve superare un esame di teoria (i quiz sono uguali a quelli delle altre due patenti A) e la prova pratica. Come vedremo, l’esame teorico vale anche per le altre due patenti per la moto, che, per essere prese da chi ha la patente A1, quindi, necessitano soltanto di una prova pratica di una moto di cilindrata superiore.
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Patente A2
La patente moto A2 si può prendere invece a partire da 18 anni. Con essa, è possibile guidare i motocicli aventi la potenza massima di 35 kW, pari a circa 48 Cv.
Per ottenerla occorre superare la stessa prova teorica della patente A1 e sostenere l’esame a bordo di una moto di almeno 400 cc, con potenza tra 25 e 35 kW.
Patente A
Eccoci ora al livello più alto. La patente A, nota anche come A3, ottenibile a partire dai 20 anni se si è già in possesso di patente A2 da due anni e dai 24 anni per tutti gli altri. Permette di guidare moto di qualunque cilindrata e potenza.
L’esame teorico è lo stesso delle precedenti due (quindi viene tenuto buono, se già sostenuto in passato), mentre l’esame pratico consiste nella guida di un motociclo di almeno 600 cc di cilindrata, con potenza di almeno 40 kW e cambio manuale.
Patente B
Poniamo il caso di non avere la patente della moto, ma di possedere quella più tradizionale della macchina (scopri quanto è potente la nostra patente). Quali moto posso guidare? Sintetizzando, gli stessi veicoli a due ruote della patente A1, compresi naturalmente anche quelli della patente AM.
Ci sono però delle eccezioni: chi ha ottenuto la patente B prima del 1986 , può guidare tutte le moto (in Italia e all’estero), mentre chi l’ha ottenuta tra il 1986 e il 25 aprile 1988 può mettersi al manubrio di tutte le moto, ma sono nel territorio italiano.
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PATENTE MOTO: I COSTI
Per dare un’idea dei costi della patente della moto, possiamo dire che la A in autoscuola richiede una spesa superiore ai 900 euro, mentre se si consegue la patente moto da privatista il costo è di circa 250 euro. Leggermente inferiori i costi delle altre due patenti A1 e A2.
La più conveniente è certamente la patente AM, che ha un costo tra i 200 e i 250 euro in autoscuola e tra i 100 e i 150 euro per i privatisti.
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