Primo Contatto Nuovo Toyota C-HR: un enorme passo avanti, con un piccolo dettaglio
Più raffinata nel design e ancora più vicina a una concept car, la nuova Toyota C-HR cresce nella qualità, nelle dimensioni e nella potenza, perdendo al contempo nel peso. E, per la prima volta si fa anche Plug-In Hybrid.
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Non è un caso che il debutto definitivo della Toyota C-HR, vettura che più di tutte nella gamma del brand guarda ai giovani e a chi cerca il design, sia avvenuto proprio sulle belle spiagge di Ibiza, che a novembre sono deserte e le danno il giusto risalto.
Un debutto in grande stile per la seconda generazione di questo modello cruciale per il brand giapponese, che nella sua prima generazione, lanciata nel 2016, ha totalizzato oltre 90.000 unità vendute, di cui 20.000 solo nelle flotte, totalizzando il 10% di share e il 15% del mix Toyota. E che in questa seconda edizione mira da una parte a risolvere alcune delle criticità segnalate proprio dagli utenti, e ad espandere il suo potenziale pubblico, grazie a una nuova tipologia di ibrido e a un aumento generale della potenza in contrasto con i consumi ridotti.
“Oggi, la nuova generazione di C-HR si incastra perfettamente nella strategia e nell’approccio multi tecnologico di Toyota. Il mercato sta andando sempre di più verso una proposta elettrificata, noi abbiamo una vettura sia con la 5.ª generazione dell’ibrido Toyota, ma anche con doppia motorizzazione, e ora anche con il plug in. Oggi la richiesta delle aziende si sta muovendo verso una elettrificazione che guarda anche il mercato alla spina, e quindi anche alle motorizzazioni plug-in. Basti pensare che la quota di mercato del plug-in hybrid in all’interno del segmento C-SUV è del 9%, quindi circa il doppio rispetto alla media del mix medio del mercato. Per questo, saremo in grado di soddisfare con tutta la nostra gamma anche gli altri prodotti con diverse soluzioni sui vari segmenti, ma anche diverse soluzioni di elettrificazione. Si passerà dal full hybrid oggi presente nel segmento B-SUV con Yaris Cross, al C-HR 1.8 e 2.0, alla Corolla Cross e al RAV4, per passare alla motorizzazione plug-in per la stessa RAV4 e al BZ4X, il primo SUV elettrico di casa Toyota, lanciato appena qualche mese fa” ha dichiarato Ennio Liberali, Fleet & Used General Manager Toyota Italia
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TOYOTA C-HR: PERDE PESO E AUMENTA IN DETTAGLI
Il lavoro fatto da tutto il team di progettazione della C-HR ha portato a grandi risultati. La vettura sorge sulla nuova piattaforma TNGA-C, ponendosi quindi come SUV coupé del segmento ancora oggi più richiesto sul mercato europeo e italiano. La piattaforma di nuova concezione, che supporta l’ibrido di quinta generazione, ha permesso anche un ripensamento del layout stesso dell’architettura del modello, con un nuovo posizionamento per le batterie che ha da una parte aumentato la capacità minima del bagagliaio (+11 l sul 1.8, +65 sul 2.0), e dall’altra ha permesso di ridurre il peso di 1,5 kg. Merito anche di nuove scelte in termini di materiali.
A questo si unisce una forma ancora più filante e aerodinamica, grazie al frontale appuntito pensato apposta per ospitare lo stile Hammerhead della zona anteriore, ripreso dalla nuova Prius, che vede la lamiera della carrozzeria espandersi ai lati, “entrando” nei gruppi ottici che sono più sottili e appuntiti, e connessi al paraurti da alcune zone in nero lucido, che formano un complesso coerente ma scenografico.
Al posteriore ritorna la configurazione tridimensionale, ma ancora più d’impatto. Non solo per la forma particolare dello spoiler posteriore, non solo per il lunotto, ma anche perché negli allestimenti più ricchi tutta la zona del retrotreno è in nero lucido a contrasto; e perché i gruppi ottici sono ora un’unica linea LED rossa, su sfondo brunito, che include, tra l’altro, anche il logo Toyota C-HR sempre a LED rosso.
Complesso dei fari che, di lato, si unisce direttamente alle portiere posteriori dal taglio molto particolare.
Altra chicca stilistica, le maniglie delle portiere a filo carrozzeria, che escono quando l’auto si sblocca. Inoltre, è stato migliorato il taglio del finestrino posteriore, ora più grande e largo rispetto al passato proprio per migliorare la luminosità interna al posteriore, oggetto di critiche sulla prima generazione.
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INTERNI ECOCENTRICI
Lo slogan internazionale di lancio per nuova Toyota C-HR è Ecocentric, gioco di parole molto carino che mi sento di riportare. Un approccio ecologico non solo alla motorizzazione efficiente, ma anche per la riduzione di plastica, e l’impiego di quella riciclata per la maggior parte dei materiali dell’interno, che si presenta molto, molto più curato e piacevole rispetto al passato.
“Sicuramente il target che andremo a incontrare” continua Ennio Liberali – “è un cliente, sia privato sia user chooser all’interno di una flotta aziendale, che ama distinguersi, un cliente che è consapevole delle proprie scelte e un cliente che ama il design innovativo, le linee dirompenti della vettura; ma anche un cliente che, anche rispetto al passato vuole distinguersi in termini di sostenibilità. Quindi andando a ricercare prodotti sostenibili, prodotti che sposino al 100% Quella che comunque oggi è la strategia di elettrificazione su cui il mercato dell’automobile si sta muovendo”.
Nonostante ci sia qualche plastica dura soprattutto nelle zone più basse, tutta la parte superiore della plancia è in plastica morbida unita alla pelle e a un tessuto simil-alcantara per i pannelli porta per l’allestimento più ricco Lounge, con ottime sensazioni sia alla vista che al tatto. Al posteriore si apprezza la linea del tetto abbastanza alta, che permette anche ai più slanciati di starci comodamente, sia il citato nuovo taglio del finestrino, che rimuove il senso di claustrofobia insieme al tetto panoramico.
Nuova anche l’impostazione tecnologica. Di serie c’è sempre il cluster digitale da 12,5’’, dall’ottima visibilità nella maggior parte dei contesti, visto che è opaco. Al centro, lo schermo touch è orientato al driver ed è di serie da 8’’, o da 12,5’’ come optional o negli allestimenti superiori. L’infotainment di nuova generazione è pensato per i nativi digitali: molto semplice da usare, è intuitivo e fluido e si abbina senza problemi a CarPlay/Android Auto. Sembra che i produttori, o quantomeno Toyota, siano entrati nell’ottica di una clientela che sempre più preferisce ritrovare le sue app e il suo smartphone proiettato sull’auto, anziché mettersi a imparare un sistema nuovo.
Molto piacevoli anche le luci ambiente fino a 64 colori, ma soprattutto comode visto che non sono state messe solo per estetica. Quelle sul pannello porta hanno una funzione utilissima, soprattutto in un veicolo a visibilità posteriore ridotta come il C-HR, per via del suo design: si illuminano di rosso avvertendo chi apre la portiera se sta passando un pedone o un ciclista, di solito molto difficili da individuare.
E sempre in aiuto alla visibilità, c’è il retrovisore interno generoso nelle dimensioni e quasi privo di bordi, che può essere anche digitale per il massimo della sicurezza.
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COME VA IL 2.0 HYBRID 200 DA 197 CV
Nel mio primo contatto, ho avuto modo di guidare quella che mi aspetto sia una delle motorizzazioni più richieste e apprezzate: la C-HR Hybrid 200, con motore 2.0 da 197 CV a trazione anteriore – ma è disponibile anche a trazione integrale AWD-i. Un incremento di potenza del 7% (+13 CV) rispetto al precedente 2.0, cosa che si apprezza particolarmente e che farà piacere a molti già estimatori del precedente propulsore. Va detto, però, che l’incremento più grande riguarda il 1.8, passato da 122 a 140 CV (+14%), per rendere la guida più dinamica anche a chi, per policy o per consumi ancora più ridotti, sceglierà la motorizzazione d’ingresso.
Tutta la cura dei dettagli di cui ho parlato nei precedenti paragrafi si ritrova e apprezza anche nella dinamica di guida, molto fluida, molto piacevole. In generale, con il volante piuttosto leggero ma mai in modo pericoloso, Toyota C-HR ha un approccio morbido, e si sente la diminuzione di peso, segno che se 1,5 kg possono sembrare pochi, in realtà fanno tutto in termini di piacevolezza di guida. Certo, entra in gioco anche la forma affusolata della vettura, così come l’importante comparto elettrico che aumenta la coppia.
Devo dire che anche l’accelerazione non è male, così come l’insonorizzazione generale, che a velocità fissa fa sentire giusto il rotolamento degli pneumatici, e nemmeno il flusso dell’aria. L’auto, che per l’assemblaggio dà già l’idea di essere solida e robusta, mantiene questa sensazione anche quando si sceglie di guidare un po’ più allegri e soprattutto godermi i 197 CV di potenza che rendono il C-HR Hybrid 200 sicuramente uno dei SUV più interessanti della sua categoria, e anche tra i più potenti tra gli ibridi generalisti di pari segmento.
Non sorprendono i consumi bassi. Sarei anzi rimasto sorpreso del contrario, visto a quanto Toyota ormai ci abitua da 20 anni con il suo ibrido, via via migliorato. E questa quinta generazione. Una guida di circa 3 ore per le strade di Ibiza non è certo indicativa di una panoramica generale, anche perché per quanto misto, il percorso è stato per lo più in splendide strade panoramiche a corsia unica, in parte collinari e quindi più adatte a metterlo alla prova nella guida “lifestyle”, quella che chi ama mettersi al volante apprezza sicuramente di più, come me. Posso dire però, che pur avendo guidato allegro sono rimasto intorno ai 5 litri ogni 100 km, anche di meno, e persino in salita è riuscito a tenersi basso. E stiamo parlando di un 2.0 da quasi 200 CV.
Il prezzo di questi valori ottimi? Il cambio e-CVT. Sì, è sicuramente migliorato rispetto alla precedente versione e molto più silenzioso. Ma certamente la tecnologia è quella, e quindi quando si va a richiedere più potenza, appunto in salita, tende a farsi sentire.
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PREZZI E VERSIONI
La nostra versione è una delle due edizioni di lancio Premiere, quella più elegante (l’altra è la GR Sport, dal taglio più sportivo con assetto leggermente modificato), che quindi include tutto di serie, tra cui cerchi in lega da 19’’, doppia colorazione e tetto panoramico. Le due edizioni di lancio rimarranno a listino per circa un anno. Per averlo, bisogna aggiungere 1.500 € in più alla versione Lounge che, per il 2.0, arriva a 44.200 €.
Il listino parte da 35.700 € per l’allestimento Active con motore 1.8, ma Toyota ha già pensato a un’offerta con Customer benefit di 3.750 € che fa scendere il prezzo a 31.950 €, e propone anche un finanziamento a 229 € al mese con finanziamento più rottamazione usato con Toyota Easy Next, per 48 mesi o 60.000 km.
Al vertice della gamma, a circa 47.500 €, si pone la nuova motorizzazione 2.0 Plug-in Hybrid da ben 223 CV, in allestimento GR Sport. Novità assoluta per il marchio, che grazie alle emissioni di 19 gCO2/km rientra negli incentivi fino a 5000 €, e quindi porta il prezzo a 42.500 €. Più interessante l’offerta di Noleggio a Lungo Termine con Kinto che costa 375 € al mese (IVA esclusa) con anticipo di 4.900 € + IVA per 36 mesi o 30.000 km, e che può comprendere anche l’installazione dell’infrastruttura di ricarica.
“Abbiamo introdotto sul mercato una proposta molto, molto aggressiva, molto competitiva con la nostra captive di noleggio Kinto, con il canone mensile per passare a una green valida solamente di 50€ rispetto alla alla proposta full hybrid. All’interno di questa proposta prevediamo anche che inseriremo un’offerta su cui possiamo sfruttare la collaborazione dei nostri dei nostri fornitori, perché sarà anche possibile comunque inserire un box per chi comunque ha la possibilità di inserirlo all’interno delle aree domestiche, così come andare incontro alle aziende e supportarli nel l’ammodernamento anche delle infrastrutture all’interno delle sedi, affiancandoci ai nostri clienti” – conclude Ennio Liberali.
Approfondisci: Tutti i prezzi della gamma C-HR
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