Il Giotto dell’automobile: chi è l’ingegnere delle più famose supercar
La storia di Giotto Bizzarrini: l'ingegnere livornese ideatore di alcuni tra i più pionieristici, potenti e affascinanti modelli che hanno fatto grande l'automotive made in italy.
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“Basta dire che ha fatto grande la Ferrari e la Lamborghini, dopo aver contribuito a far crescere l’Alfa Romeo e aver dato vita egli stesso a una fabbrica che ha prodotto alcune delle più belle e potenti gran turismo italiane”.
Così Eugenio Giani, il presidente della Regione Toscana, ha presentato Giotto Bizzarrini, l’ingegnere, progettista, designer e imprenditore che ha contribuito a creare il mito dell’auto made in Italy. A lui è stata dedicata una mostra a Livorno, sua città natale, mentre è in lavorazione un libro che ripercorra la sua storia.
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GIOTTO BIZZARRINI, L’ARTISTA DELL’AUTO
Per cominciare, tutte le auto di Giotto:
L’avventurosa giovinezza
Che Giotto Bizzarrini fosse un amante dell’adrenalina fu chiaro fin da subito. Nato a Livorno nel 1926 da una famiglia di ricchi proprietari terrieri, passo gli anni della guerra a prelevare la polvere da sparo dalle mine, per uccidere i pesci da mangiare per cena.
La capacità di “reinventare” lo porta nel 1953 a laurearsi in ingegneria a Pisa nel 1953, con una tesi che raccontava la trasformazione di un’innocua Fiat Topolino in una potentissima coupé rossa equipaggiata di telaio tubolare e motore vitaminizzato a 28 cv.
La stellare gavetta
La sua carriera nell’automotive inizia nel 1954 nelle scuderie Alfa Romeo, dove lavora come progettista e collaudatore, risolvendo alcuni dei più rognosi difetti dei modelli del Biscione. Le sue capacità di problem solving lo fanno notare da casa Ferrari, che lo aggiunge in squadra nel 1957.
Per il cavallino rampante, Giotto Bizzarrini progetta capolavori della meccanica e del design come la 250 Testa Rossa, 250 SWB e 250 California. A lui si deve anche la Ferrari 250 GTO, una delle sportive più vincenti di tutti i tempi, nata per contrastare la temibile Jaguar E Type. È di questi anni la pionieristica adozione della coda tronca nelle vetture da competizione.
La messa in proprio
Negli anni successivi, i rapporti con Enzo Ferrari e l’azienda si incrinano. Così Bizzarrini, assieme ad altri sette dirigenti, si dimette per entrare a far parte della Automobili Turismo e Sport Spa. Avventura che per Giotto durerà appena pochi mesi.
Nel 1961 l’ingegnere torna a Livorno, dove fonda la Autostar. L’attività è duplice: si montano i freni Amadori Campagnolo sulle vetture Alfa Romeo e Volkswagen – cui vengono fornite anche consulenze ingegneristiche, e si progettano nuovi modelli e motori. Ad esempio, il nuovo V12 commissionato da Ferruccio Lamborghini, che raggiunge i 358 Cv al regime di 9.800 giri.
È chiesta dall’industriale Piero Lombardo, invece, la Iso A3/C, bolide da competizione basata sulla coupé GT 300 disegnata da Giugiaro per Bertone. Nel 1965 fa il suo debutto la Grifo GT con motore V8 Chevrolet e, poco tempo dopo, la 5300 GT Strada.
Ma non basterebbero dieci pagine per elencare tutti i modelli ideati da o con il contributo di Giotto Bizzarrini, ecco allora una pratica tabella che mette nero su bianco il genio del Giotto dell’automotive:
BRAND | MODELLO |
Alfa Romeo | Giulietta Berlina |
AMC | AMX/3 |
ASA | 1000 GT |
ASA | 1000 GTC |
ATS | 2500 GT |
Bizzarrini | Fiat 500 “Macchinetta Coupé” |
Bizzarrini | 5300 GT Strada |
Bizzarrini | 1900 GT Europa |
Bizzarrini | P538S |
Bizzarrini | Manta |
Bizzarrini | BZ-2001 |
Bizzarrini | Kjara |
Ferrari | 250 GT 2+2 |
Ferrari | 250 GT SWB |
Ferrari | 250 GTO |
Ferrari | 250 Testa Rossa |
Iso Rivolta | Grifo |
Iso Rivolta | Grifo A3/C |
Iso Rivolta | Varedo |
Lamborghini | 350 GTV |
Picchio | Barchetta |
Scuderia Serenissima | Ferrari 250 GT Breadvan |
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