Survey “La Grande Corsa”: la strada dell’elettrificazione è segnata, ma…
La consueta survey di Fleet Magazine, realizzata in collaborazione con l'Osservatorio Top Thousand, chiamata "La Grande Corsa", quest'anno ha intervistato 103 Fleet e Mobility Manager. Molto attenti sull'elettrificazione. Ma con dubbi e ostacoli da affrontare
In questo articolo
Sette anni fa, quando iniziammo a realizzare questa complessa survey, si puntava soprattutto al saving, al downsizing delle unità in flotta, ai navigatori o al vivavoce in auto. Di sostenibilità appena si sussurrava. Ora, per ragioni di accelerazione del cambio climatico e, come risposta, a seguito di – per molti sciagurate – decisioni politiche (che, forse, hanno innestato la retromarcia…), la sostenibilità, e la trasformazione energetica nelle flotte, è in testa alle agende di pressoché tutte le aziende italiane.
Una sensibilità a questi temi – o un obbligo? – che da qualche tempo ci raccontano anche i tanti Fleet & Mobility Manager (103 quest’anno) che hanno risposto alla survey “La Grande Corsa” da noi realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Top Thousand. Fleet manager che gestiscono un parco veicoli che ammonta a 133.466 unità, ovvero il 12,96% del parco circolante aziendale in Italia (appena sopra il milione di unità).
Elettrico, avanti piano
I Fleet & Mobility manager interpellati ci hanno evidenziato come le flotte siano il principale sbocco per le auto – per i veicoli commerciali un po’ meno – elettrificate, in particolar modo per le plug-in, sulle quali, però, si addossano nubi nere per extra-consumi ed emissioni non reali.
Full electric ma, soprattutto, plug-in: aumentano i dubbi. Sicurezza gasolio e full hybrid
Tra le benzina e le diesel alla spina – poche, quest’ultime, ma tutte piuttosto premium, con la Stella sul cofano – le full hybrid e le full electric, si arriva al 26% del totale del parco auto. Con le elettriche pure a superare di poco le 4 mila unità (6% del totale), rispetto alle 2.562 di un anno fa. Una cautela sul puntare decisamente sull’elettrico che si vede anche nelle risposte che ci hanno dato su quante auto elettriche e/o ibride sono state inserite in flotta negli ultimi mesi, con le hybrid al 75,5% e le elettriche al 48%.
Percentuali che crescono se si passa alle intenzioni di inserirne in flotta nel prossimo anno: le ibride ancora le più gettonate, il 76,8% ha detto che le inserirà, contro il 61,2% per le elettriche . Con quest’ultime preferite dallo staff, e le ibride preferite per le auto assegnate.
Auto assegnate 100% alla spina che sono più quelle premium, per il top manager, anche per ragioni di comunicazione a tinte verdi, a due terzi delle scelte, contro le entry level o generaliste, meno gettonate.
Veicoli Commerciali Leggeri: dominio diesel
Sui veicoli commerciali elettrici invece, malgrado il grande attivismo dei costruttori in questo segmento (lo scorso anno molte Case hanno presentato i loro e-van), le percentuali sono, di gran lunga, più basse: solo il 10% dei Fleet manager intervistati ne ha inserito almeno uno negli scorsi 12 mesi, mentre sono il 22,8% quelli intenzionati a introdurli in flotta quest’anno.
Ma l’elettrificazione porta vantaggi
Se ben l’81,3% dei Fleet manager afferma di aver certamente ottenuto vantaggi nell’adozione di vetture ibride e full electric, la maggior parte di questi afferiscono però alla Responsabilità sociale di impresa (58%) o sono in Compliance con i valori aziendali (lo dicono il 53%, in una domanda che prevedeva risposte multiple). Solo il 29% afferma di aver ottenuto risparmi significativi e il 34% di aver avuto agevolazioni alla mobilità dei propri dipendenti, anche se con costi superiori. Insomma più marketing che vantaggi economici reali.
La gestione dell’elettrico
Se dallo scorso anno non si discostano molto le percentuali di coloro che non vedono Incentivi e tassazione agevolata nel fringe benefit importanti leve per passare ad auto alla spina, erano il 70% lo scorso anno, sono cresciuti al 77,3% quest’anno, ciò che cresce è l’adozione da parte delle aziende di App (all’11,5% contro l’8% dello scorso anno) e di Card (41,9% contro il 24,2% del 2022) per la gestione delle ricariche. E “resistono”, anche se in calo, i desiderata di quei dirigenti che non vogliono rinunciare allo status del macchinone aziendale. Naturalmente a combustione interna. Erano al 43,7% quelli che potevano scegliere auto con emissioni superiori ai 160 g/km lo scorso anno, sono il 39,6% quelli che lo possono fare ancora quest’anno.
Giungla ricariche ma le colonnine aziendali aumentano
Crescono le colonnine in azienda per la ricarica: lo scorso anno erano 4.159, sono balzate a 7.654 quest’anno, con molti Fleet & Mobility Manager che hanno piani di installarne di nuove nel corso dell’anno. Ma proprio nella ricarica delle auto elettrificate c’è ancora della confusione. Con molti Fleet manager che confessano che, soprattutto per le plug-in, che molti non ricaricano mai, o quasi mai. E questo lo vedono dalle spese per carburanti, cresciute non solo per l’aumento di benzina e diesel alla pompa.
Si ricorre ancora molto alla ricarica domestica – con ancora tanti problemi a rendicontare questa spesa. Spesso risolta con soluzioni a forfait o con rimborsi in nota spesa –, e quasi un quarto delle aziende non permette la ricarica superfast. Per ovvi motivi di costo. Si preferisce quindi la ricarica in azienda (per il 57% ) mentre si ricorre alle ricariche domestiche dei singoli driver (10%) e agli accordi con delle multiutility, pari al 27% degli interpellati. Che, ricordiamo, gestiscono più possibilità di ricarica per le auto alla spina della loro flotta. Pochi quelli che si sono affidati al proprio noleggiatore (6% delle scelte).
Insomma l’elettrificazione delle flotte è certamente partita. Ma con il freno a mano un po’ tirato. Almeno finché non si farà un po’ di chiarezza su infrastrutture, fiscalità per le ricariche e sul prodotto. Il full electric rimane caro e il plug-in ibrido solleva qualche dubbio sulla sua efficienza.
Il Campione della Survey
La survey “Mobility Transformation”, effettuata tra gennaio e febbraio dalla nostra redazione in collaborazione con l’Osservatorio Top Thousand, ha coinvolto un campione di 103 aziende di ogni dimensione, con un parco totale gestito di 133.466 veicoli, di cui 103.583 a noleggio pari al 78 % della modalità di utilizzo. Diversi i settori merceologici rappresentati: Agricoltura, Assicurazioni, Banche e servizi finanziari, Commercio, Consulenza, Edilizia, Energia, Enti pubblici, Farmaceutica, Food&beverage, GDO, Industria, Informatica, Internet company, Logistica, Media, Moda, Progettazione, Telefonia, Trasporti. La metodologia prescelta per l’indagine è il cosiddetto CATI, acronimo di Computer Assisted Telephone Interviewing, ovvero interviste telefoniche effettuate per sentire direttamente la voce dei Fleet Manager e approfondire meglio temi e opinioni.
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