7 giorni con Audi A6 Avant: il Test Drive della 40 TDI quattro ultra S tronic
Abbiamo provato la nuova Audi A6 Avant 40 TDI, spinta dal 2.0 turbodiesel mild hybrid da 204 CV, in abbinamento al cambio automatico a doppia frizione a sette marce e all’efficiente trazione integrale con tecnologia ultra. Già dopo le prime accelerazioni, l'auto dimostra di avere un carattere energico, tutt’altro che sottotono rispetto alla massa.
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Sviluppare, perfezionare, personalizzare: sono i verbi della nuova Audi A6 Avant, dal punto di vista del driver. Aderente come un completo Hugo Boss, comoda come una vera station wagon. Il nuovo motore a quattro cilindri 40 TDI sembra un V6 e porta in dote anche l’omologazione ibrida.
La definizione di “modello aspirazionale” per la nuova Audi A6 magari suona male in italiano, ma nel mondo del marketing rende bene l’idea di un prodotto su cui i driver proiettano i propri desideri. Perché fa status, perché rappresenta uno stile di vita ambito: il cliente target ha gusto, è dinamico ma elegante. Riduttivo? Può darsi, ma nel mercato premium Audi possiede senza dubbio anche questa connotazione.
TEST DRIVE NUOVA AUDI A6 AVANT 2019
https://vimeo.com/318497194
ESTERNI E INTERNI DELLA NUOVA AUDI A6 AVANT
Lunedì
È la prima impressione di fronte alla nuova silhouette dell’Audi A6 Avant a farmi venire in mente Hugo Boss, il brand di moda “upper premium”. Germanico. Quella schiettezza delle linee, i tagli attillati, i materiali di qualità in un contesto minimal-tech. Un’eleganza giovane, ma comunque sportiva. Sarà il contrasto tra il grigio chiaro delle lamiere e il nero degli interni con elementi metallici a suggerirmi l’accostamento.
I sedili sportivi S-Line, in pelle e tessuto, gli schermi ad ampia superficie e l’assenza di tasti creano un’atmosfera ricercata. Sulla plancia della nuova Audi A6 Avant 2019 fa bella mostra di sé il touchscreen centrale dell’infotainment inserito in una cornice orizzontale in alluminio spazzolato che costituisce, di fatto, il principale elemento estetico “3D” dell’abitacolo.
Poi c’è lo schermo inferiore – una volta era il pannello del climatizzatore – sul quale si impartiscono comandi senza togliere spazio alle mappe o all’intrattenimento. Il feedback tattile, che i tecnici chiamano aptico, è convincente. Un vero progresso è la scrittura a mano libera delle destinazioni del navigatore: Audi ci lavora da anni, ma dal tracciare la singola lettera sul piccolo pad circolare (precedente MMI Touch) al poter scrivere l’intero indirizzo su uno schermo grande come un tablet (l’attuale MMI Touch Response) la differenza è sostanziale.
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