Volkswagen 1.5 TSI evo2, le novità in arrivo e il futuro PHEV
Novità mirate a ridurre consumi ed emissioni, quelle in arrivo con il motore 1.5 TSI evo2 Volkswagen. Sarà anche la base dei futuri, nuovi, modelli ibridi plug-in
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Non di solo elettrico vive la realtà del prodotto di serie. Così, accanto ai piani, alle prospettive future, ecco registrare l’evoluzione di motori termici, di uno in particolare.
Volkswagen introdurrà con la gamma T-Roc il nuovo motore 1.5 TSI evo2, in quella che è una strategia mirata a espandere l’applicazione del quattro cilindri turbo benzina, renderlo tecnicamente pronto alle richieste del futuro standard Euro 7 e, non di meno, ritrovarsi con una soluzione da destinare a mercati sui quali l’elettrificazione per decreto dell’industria dell’auto è ben lontana da venire.
MOTORE VOLKSWAGEN 1.5 TSI EVO2
Fa parte della famiglia di motori EA211, introdotta nel 2012 e declinata in molteplici cubature e livelli di potenza, l’1.5 TSI. Vanta applicazioni in casa Volkswagen, Seat, Skoda, fino ad Audi. Si tratta di un motore dotato di disattivazione parziale dei cilindri e funzionamento a Ciclo Miller. E’ impiegato anche quale base per le proposte bifuel a metano del Gruppo, con un livello di potenza di 130 cavalli.
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Tutte specifiche invariate con l’evo2. Cosa cambia, quindi? Migliorano due fronti su tutti: il processo di combustione e il trattamento delle emissioni allo scarico.
LE NOVITÀ SU COMBUSTIONE E TRATTAMENTO INQUINANTI
Detto dell’iniezione diretta di benzina a 350 bar, del turbocompressore a geometria variabile, si scende ancor più nel tecnico quando si discute di migliore processo di combustione.
Volkswagen introduce cilindri rivestiti nelle pareti interne di uno strato al plasma (si tratta di un processo produttivo con applicazione di materiale di riduzione degli attriti, con processo di applicazione ad altissime temperature). Inoltre, il miglioramento della combustione permette un ricorso più ampio alla disattivazione di due dei quattro cilindri. Spegnimento e riattivazione del cilindro numero 2 e 3 avvengono in modo ancor più fluido e, soprattutto, in ragione della migliore combustione si è ampliato il range di utilizzo a basso e medio carico sul propulsore.
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Il secondo campo di intervento riguarda l’aver integrato in un modulo sia il catalizzatore a tre vie che il filtro del particolato. Un “blocco” con minor utilizzo di metalli rari – essenziali per intrappolare e neutralizzare gli inquinanti della combustione – e posizionato più vicino al motore. Questo consente di operare su gas più caldi, con un vantaggio diretto sul trattamento degli stessi.
BASE PER IL NUOVO IBRIDO PLUG-IN
Si partirà da Volkswagen T-Roc per procedere all’introduzione su una varietà di modelli del Gruppo del nuovo 1.5 TSI evo2. Non solo sarà un’applicazione nella sua forma esclusivamente benzina – da monitorare anche lo sviluppo del TGI a metano – ma sarà la base dei prossimi motori ibridi plug-in. Andrà a rimpiazzare, nelle prospettive delineate da Volkswagen, il turbo benzina 1.4 litri in uso oggi, declinato in livelli di potenza di 204 e 245 cavalli nelle applicazioni più gettonate.
Grazie al ricorso all’1.5 TSI evo2 e ai miglioramenti che saranno della componente elettrica, i valori di potenza massima raggiungibili dalle PHEV Volkswagen di prossima uscita toccheranno i 272 cavalli di sistema.
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