Le auto elettriche supereranno le termiche nel 2029

Gli ibridi e gli ibridi plug-in sono la tecnologia ponte durante la transizione verso l'elettrico, che sarà completata quando le auto alla spina saranno più accessibili e i meccanismi di tariffazione della CO2 renderanno i combustibili fossili più costosi. Ecco le previsioni di Dataforce.
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Nonostante le incertezze legate al nuovo Parlamento europeo, che potrebbe parzialmente rivedere le sorti future dei motori a combustione nel 2026, i prossimi anni dovrebbero finalmente veder decollare le vendite di auto a batteria. Almeno questo è quello che prevede il Dataforce EU Passenger Car Report 2024, rapporto che combina i dati sulle immatricolazioni di autovetture di 30 paesi europei, fornendo un’analisi approfondita del mercato e delle tendenze.
Dopo lo stop alle vendite indotto dal post-Covid, dalla crisi dei microchip e successivamente la crisi della supply chain, il mercato potrebbe essere pronto a riprendere vigore: ad aumentare fino ad ora però sono state solo le vendite di veicoli con motore a combustione (ICE). Anche a causa della mancanza e del ritardo degli incentivi, in Italia come in altri Paesi Ue che hanno deciso di non rimpinguare gli ecobonus, le vendite dei veicoli elettrici a batteria (BEV) sono rimaste stagnanti.
Il 2025, però, segnala Dataforce potrebbe essere determinante. L’industria automobilistica si appresta a cambiare, anche grazie (o a causa?) degli obiettivi rigorosi sul taglio delle emissioni di CO2, che porteranno a un aumento sostanziale dell’adozione di veicoli ecologici. Nonostante il sentiment dei clienti, ma questo non emerge dal rapporto, non sembra volersi indirizzare verso il solo elettrico, continuando a sperare negli e-fuels.
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Ibrido e Plug-In come ponte per l’elettrico
Il progresso tecnico delle vetture alla spina lo stiamo vivendo, a mancare sono le economie di scala della produzione, in grado di abbassare veramente i prezzi, così come la concorrenza (visto che quella delle auto a basso costo cinesi non sarebbe da considerarsi leale e staremo a vedere se nei prossimi mesi, con l’introduzione dai dazi, persisterà). Secondo le stime del rapporto, la data da segnare sul calendario è il 2029, quando le vendite di BEV supereranno le ICE.
Nel frattempo a compensare le emissioni di CO2 e abituare i drivers alla guida in elettrico, o parzialmente tale, ci sono Ibridi e Ibridi Plug-In, tecnologia ponte durante questa transizione.
Cosa comprano gli europei
A dominare il mercato italiano delle flotte, secondo le stime Dataforce, è il brand di Casa, Fiat. Volkswagen domina invece in 8 paesi europei su 30 e come Gruppo, che comprende oltre alla stessa VW, tra gli altri, anche Skoda e Audi, copre oltre la metà del mercato europeo. Questo successo può essere attribuito al fascino diffuso dei suoi modelli più popolari: Skoda Octavia (che anche nel 2023 detiene la posizione di modello più popolare nel mercato europeo True Fleet, fin dal 2020), Volkswagen Tiguan e Golf.
La forza dei marchi nazionali nei mercati True Fleet dei rispettivi paesi d’origine è in gran parte dovuta alle reti di marketing B2B, che si pongono come barriera all’ingresso per i nuovi brand. Nel mercato dei privati i nuovi marchi non nazionali trovano molto più facile affermarsi: un ottimo esempio è Dacia, che è riuscita a sovraperformare i marchi nazionali nel mercato privato sia in Francia che in Italia nel 2023, anche se con un margine esiguo. Nel 2023 la Dacia Sandero mantiene la sua posizione di modello di PC più popolare tra i clienti privati europei.
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Sempre più SUV
Nel mercato europeo, i SUV rappresentano ormai oltre il 50% delle immatricolazioni di nuove autovetture (PC), con i compatti al 39,9% e gli Sport Utility Vehicle medio/grandi al 13,7%.
Le piccole e compatte mantengono una quota di mercato significativa, ciascuna intorno al 19,5% e i PC grandi all’1,7%, nonostante l’evidente spostamento verso i SUV degli OEM stessi nell’ultimo decennio.
La tendenza degli ultimi cinque anni mostra una chiara preferenza verso i SUV sia nel mercato privato che in quello True Fleet. Dal 42% delle immatricolazioni di PC nel 2019 al 56% nel 2023 nei mercati privati e dal 37% al 52% nei mercati True Fleet, i SUV sono cresciuti a scapito della quota del segmento dei PC medi, compatti e piccoli. Una scelta che in alcuni casi ha suscitato critiche, soprattutto da parte delle amministrazioni locali (è il caso di Parigi) per lo spazio sempre maggiore delle vetture parcheggiate.
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