Quale sarà il futuro del corporate car sharing? L’opinione dei Fleet Manager
Il corporate car sharing è una soluzione sempre più apprezzata dalle aziende di tutte le dimensioni, ma in questi mesi ha dovuto fare i conti con l’avvento del Covid. Che ha rivoluzionato il servizio. Quali saranno gli sviluppi futuri della formula? Lo abbiamo chiesto ad alcuni Fleet Manager.
In questo articolo
Quale sarà il ruolo del corporate car sharing all’interno della mobilità aziendale post-Covid? Come deve cambiare il servizio per rispondere alle esigenze di sicurezza emerse con l’esplosione della pandemia?
E in questi mesi, il sentiment dei dipendenti nei confronti delle forme di auto condivisa è cambiato? Lo abbiamo chiesto ad alcuni responsabili flotte.
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CORPORATE CAR SHARING: LA CRESCITA CONTINUA
“Rispetto all’ante-Covid non cambia nulla”. E’ chiara la posizione di Claudio Passeri, consigliere dell’Osservatorio Top Thousand (che riunisce i Fleet Manager delle aziende con oltre 1.000 veicoli in parco, in Italia o a livello internazionale) sul futuro del corporate car sharing. La corsa riprenderà presto, in definitiva. “Dal nostro punto di vista chi aveva impostato le attività aziendali in questa direzione non cambierà idea. Certo, il lockdown e la fase successiva dell’emergenza hanno determinato un rallentamento, ma si tornerà nel breve ad una situazione di crescita del car sharing aziendale” continua Passeri.
Anche perché stiamo parlando di una formula moderna, che ingloba nella sua essenza parecchi vantaggi. “Nel corporate car sharing, ad esempio, i veicoli vengono di default tracciati nel dettaglio, un’esigenza che oggi è diventata molto forte – spiega ancora il consigliere dell’Osservatorio Top Thousand – Anzi, direi che è stato proprio il car sharing aziendale a spingere, in questi anni, ad un maggiore monitoraggio delle auto. Dopo il Covid, ovviamente, sono state introdotte invece le pratiche di sanificazione e igienizzazione”.
Sanificazione e igienizzazione avvengono sia attraverso modalità note (ad esempio l’ozono), sia affidandosi agli stessi utilizzatori. “Il kit di igienizzazione permette ai driver di pulire il veicolo dopo ogni cambio guida. Dalla mia esperienza, poi, in questo momento è particolarmente utile adottare un protocollo più rigido di lavaggi dei veicoli in pool o in sharing” sottolinea ancora Passeri.
Sul sentiment dei dipendenti, il manager non ha dubbi. “La situazione varia da una realtà all’altra. Ci sono aziende che, operando nell’ambito dei servizi necessari, hanno dovuto far condividere i veicoli anche durante il lockdown, in altre aziende la precauzione ha prevalso. Di sicuro, però, tutti in questo momento preferiscono utilizzare un’auto aziendale che viene sanificata e tracciata, piuttosto che un mezzo pubblico. Concludendo, lo smart working ha sicuramente rallentato la crescita del corporate car sharing, ma adesso la ripresa è già cominciata” conclude Passeri.
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RIVOLUZIONE SMART WORKING
Mauro Rodella, responsabile della flotta di Alfa Laval, composta da 130 auto, esprime una posizione più cauta nei confronti dello sviluppo del corporate car sharing. Almeno nei prossimi mesi. “L’avvento del Covid ha determinato un nuovo modo di lavorare e ha cambiato la mobilità delle persone. Oggi, rispetto a sei mesi fa, un maggior numero di attività viene gestito in remoto. A causa di questo trend, la richiesta del corporate car sharing è fisiologicamente diminuita. Se in azienda un dipendente guidava l’auto condivisa 5 volte in una settimana, adesso con lo smart working questo numero si è dimezzato, se non di più”.
Quindi, meno richieste, ma più attenzione, ovviamente, per la sanificazione. “Seguendo gli input della casa madre, abbiamo applicato protocolli molto stringenti, sia per quanto concerne gli ambienti sia per quanto riguarda le auto in pool. In particolare, queste operazioni vengono effettuate ad ogni cambio driver attraverso un kit di sanificazione, oppure con una procedura certificata, utilizzando la metodologia di sanificazione con Nube fredda con Cloro Attivo“. Con un trend attento di sanificazioni, conclude Rodella, “i driver sono certamente più favorevoli ad utilizzare un’auto in sharing piuttosto che il trasporto pubblico”.
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I PLUS DEL CORPORATE CAR SHARING
Indipendentemente dal Covid, i plus del corporate car sharing rimangono importanti e condivisi all’unanimità. Ne è convinta Laura Clemente, Fleet e Mobility Manager di Althea Italia, che nel nostro Paese conta su un parco auto di circa 750 veicoli. “Sicuramente la pandemia ha modificato le nostre abitudini, viviamo in un mondo nuovo, sono emerse le nostre fragilità. Ma oggi ancora di più la condivisione diventa una soluzione per superare insieme le difficoltà – spiega – Nella riorganizzazione delle attività, il corporate car sharing assume un ruolo da protagonista, per ragioni di saving in termini di costi, welfare aziendale (dato che il car sharing facilita gli spostamenti di dipendenti che non hanno l’auto aziendale assegnata) e impatto ambientale”.
Allo stesso tempo, la convivenza con il Covid determina maggiori responsabilità da parte delle aziende. “La sanificazione diventa un aspetto prioritario – spiega Laura Clemente – Noi utilizziamo già da qualche mese la metodologia dell’ozono ma, non essendo possibile effettuare le sanificazioni dopo ogni utilizzo (perché questa operazione necessita il ricovero dell’auto in officina), abbiamo attuato modalità di igienizzazione rigorose a bordo dei veicoli, affidandole agli stessi driver. Ma l’auspicio è che presto la tecnologia si evolva e che le vetture diventino ‘autosanificanti’. In questo senso, c’è già stata qualche sperimentazione in Cina sugli autobus”.
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Sul futuro del corporate car sharing la Fleet e Mobility Manager di Althea Italia ha le idee chiare. “L’avvento del virus ha dato una spinta all’uso esclusivo della vettura e, in questo, senso il corporate car sharing è una valida alternativa rispetto all’autobus o al taxi. Diverso, invece, è il discorso per il car sharing pubblico, che sicuramente metterà in campo tutte le misure necessarie a garantire una maggiore protezione per l’utilizzatore finale. Oltre alla sicurezza garantita, poi, il corporate car sharing assicura al dipendente la possibilità di poter avere un’auto aziendale ad uso esclusivo non solo durante la settimana lavorativa, ma anche nel weekend, se correlato ad iniziative di welfare aziendale”. E non è poco.