Come funziona il car sharing?
Il car sharing è una formula sempre più popolare in Italia. Scopriamo qui come funziona il car sharing, le formule, le fasi che lo caratterizzano, i costi, quali sono i servizi di car sharing in Italia e le dimensioni del fenomeno del car sharing elettrico, che sta crescendo in maniera rilevante.
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Car sharing: due parole che ormai sono entrate nel vocabolario comune degli italiani. La pratica di guidare un’auto condivisa sta crescendo sempre di più nel nostro Paese: se dieci anni fa si trattava di un fenomeno di nicchia, oggi siamo di fronte a un boom, specie nelle grandi città. A testimoniarlo sono i numeri del Rapporto Aniasa 2019, che parlano di quasi 12mila noleggi effettuati lo scorso anno.
Un comparto in ascesa, dunque. Ecco perché è importante, per coloro che ancora non conoscono in maniera approfondita il servizio, fare il punto sulle varie formule di car sharing, su come fare per usarlo, sui costi e su quali sono gli operatori di car sharing in Italia. Merita un discorso a parte, infine, il fenomeno del car sharing elettrico, che nell’ultimo anno ha vissuto un vero e proprio picco di popolarità.
Approfondisci: i numeri e i trend dell’auto condivisa in Italia
COS’È IL CAR SHARING
Cominciamo dalla domanda più semplice: cos’è il car sharing. Per scoprire il significato del car sharing, basta tradurre dall’inglese: si intende la pratica di condividere le auto messe a disposizione da un’azienda (privata e pubblica) tra più persone. Nato in Svizzera e, successivamente, diffusosi in maniera importante in altri Paesi come gli Stati Uniti, l’Australia e la Germania, in Italia è stato un fenomeno di nicchia fino al 2013, ovvero fino a quando servizi come Car2go e, successivamente, Enjoy sono arrivati nel nostro Paese.
Quali sono le differenze tra car sharing e car pooling? Se la condivisione dell’auto accomuna le due formule, nel car pooling l’auto ha una persona fisica come proprietario – solitamente il driver che la mette a disposizione dei colleghi -, mentre il car sharing è una vera e propria formula di noleggio, visto che la vettura è di proprietà di un’azienda esterna. Un noleggio che, come vedremo, può durare da pochi minuti a qualche giorno. Nel caso il car sharing venga effettuato all’interno di un’azienda, inoltre, si parla di car sharing aziendale (leggi qui come funziona)
Leggi anche: quali sono le varie formule di noleggio?
LE FORMULE DI CAR SHARING
Il car sharing si declina in due formule principali:
- Station based: ovvero la formula più tradizionale. Le auto messe a disposizione per la condivisione vengono noleggiate dall’utente in un punto A, un parcheggio, e devono essere restituite nello stesso punto. Il vantaggio, per l’utente, è intuibile: chi sceglie il car sharing ha sempre la certezza di trovare, in quel determinato parcheggio, un numero consistente di auto. Lo svantaggio è, invece, l’obbligatorietà, per il driver, di tornare in quel punto, una volta terminato il noleggio.
- Free floating: in questo caso, non ci sono vincoli; l’auto viene presa in un punto A e può essere lasciata in un punto B. Questa pratica ha reso necessario l’utilizzo delle app del car sharing per usufruire del servizio. L’utente vede sullo smartphone l’auto più vicina, la apre sempre attraverso il device, la guida e, una volta parcheggiata la vettura a destinazione, la “libera” con qualche click.
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LE FASI DEL CAR SHARING
Come funziona il car sharing? Possiamo distinguere cinque diverse fasi:
- l’iscrizione al car sharing
- la prenotazione dell’auto
- il ritiro dell’auto
- l’utilizzo dell’auto
- il fine noleggio
L’iscrizione al car sharing è un aspetto che distingue i vari servizi: per alcuni di questi, infatti, iscriversi alla formula e scaricare la app è gratuito, per altri è a pagamento (anche se si tratta di una cifra minima). La prenotazione dell’auto può avvenire fino a pochi minuti prima dell’utilizzo (gratuitamente), oppure diverse ore prima, e, solitamente, in quest’ultimo caso si parla di prenotazione estesa ed è richiesto un sovrapprezzo rispetto alla normale tariffa.
Ritiro dell’auto e fine noleggio auto vengono gestiti in maniera agevole dall’utente attraverso l’applicazione sul telefonino. Aspetto importante: nel car sharing free floating è necessario accertarsi, quando si lascia la vettura, che il noleggio sia effettivamente terminato, altrimenti si rischia di continuare a pagare il servizio anche una volta scesi dall’auto.
LA DURATA DEL CAR SHARING
La durata del car sharing è molto variabile: può spaziare da pochi minuti (prendo l’auto per andare, ad esempio, dalla stazione al luogo dove ho un appuntamento) fino a qualche giorno (uso l’auto per un weekend).
Se la durata è più lunga, si pone anche il problema della sosta: come vedremo, quando si scende dalla macchina temporaneamente, per poi riprenderla successivamente, la tariffa si abbassa, ma in ogni caso si continua a pagare il noleggio anche a vettura ferma.
I COSTI DEL CAR SHARING
Quanto costa il car sharing? Ovviamente, le tariffe variano da servizio a servizio, ma in ogni caso ci sono diversi parametri che determinano la spesa. Eccoli nel dettaglio, poi, per chi vuole avere un esempio, ecco quanto costa il servizio di EnJoy:
-L’iscrizione (che può essere gratuita o a pagamento)
-Il costo di utilizzo al minuto
-Il costo chilometrico
-la tipologia di vettura (ovviamente più l’auto è di livello, più il prezzo sale)
Per le durate giornaliere, solitamente, gli operatori stabiliscono tariffe fisse. Così come diversi player hanno battezzato tariffe fisse per acquistare pacchetti chilometrici, molto comodi per chi sa di dover fare un po’ di strada con l’auto.
ASSISTENZA SULL’AUTO IN CAR SHARING
Un discorso a parte merita l’assistenza sull’auto in car sharing. Può accadere, infatti, di rimanere in panne o di avere un incidente durante il noleggio. In questo caso, ci si comporta esattamente come accade per il tradizionale noleggio a lungo termine (scopri qui come funziona).
Ovvero basta avvertire il servizio di assistenza stradale compreso nella formula, via telefono o, più semplicemente, attraverso la app. La manutenzione dell’auto viene gestita dalla società di car sharing, così come, naturalmente, la copertura assicurativa.
IL CAR SHARING IN ITALIA
In Italia, i servizi di auto condivisa più conosciuti e diffusi su tutto il territorio nazionale sono Car2go e DriveNow, che recentemente si sono uniti per dar vita a ShareNow, EnJoy e Ubeeqo.
Negli ultimi tempi, però, stanno nascendo nuovi importanti operatori in alcune grandi città: per fare qualche esempio, si va da Adduma Car a Share’ngo e E-Vai, con questi ultimi che alimentano il fenomeno del car sharing elettrico. Come abbiamo detto all’inizio, i numeri del car sharing in Italia sono in crescita, anche se occorre sottolineare che alcuni servizi oppure i servizi noti in alcune città hanno dovuto chiudere baracca (leggi qui il nostro approfondimento) a causa di vandalismi vari (furti di computer di bordo o addirittura delle stesse auto) o motivi economici (multe per divieto di sosta, oppure costi delle concessioni comunali).
CAR SHARING ELETTRICO
Il car sharing elettrico, infatti, è sempre più rilevante e costituisce una delle direttrici principali di sviluppo dell’auto a zero emissioni. Sul territorio nazionale, stanno nascendo vari servizi, come, ultimo esempio, quello avviato sul lago di Garda con la Renault Zoe.
Se infatti l’autonomia e le infrastrutture di ricarica sono i principali ostacoli alla diffusione dell’auto elettrica, un servizio come il car sharing, che in media dura pochi minuti o al massimo poche ore, con chilometraggi medi limitati, costituisce un incentivo allo sviluppo dell’elettrico.
Certamente le auto a zero emissioni, nei prossimi anni, saranno quelle che alimenteranno maggiormente la crescita del car sharing nelle grandi città.