Meglio wallbox o presa domestica? Dipende da cosa carichi!
Conviene di più una wallbox o una presa domestica tradizionale? La risposta è che... non c'è una risposta! Dipende, infatti, da cosa devi ricaricare.
In questo articolo
Anche in vista di un aumento dell’elettricità pubblica, la ricarica a casa, per chi ha un veicolo ibrido o elettrico, diventa sempre più conveniente, perché meno costosa e spesso con tariffe ad hoc per i mezzi di trasporto.
Quello che ci si chiede è se è meglio installare una wallbox nel proprio garage o usare la semplice presa domestica. Non c’è una risposta univoca, ma tutto dipende dal tipo di veicolo a batterie che si guida.
Leggi Anche: Quanto ci mettono a degradarsi le batterie delle elettriche?
LE DIFFERENZE STANNO NELLA BATTERIA
In generale, qualsiasi tipo di veicolo elettrico non richiede necessariamente l’installazione di una wallbox domestica, ma può essere ricaricato tramite presa di corrente tradizionale.
Questo comporta però alcuni compromessi da accettare: la ricarica sarà più lenta, e inoltre non sarà gestibile in toto da remoto. Le wallbox più complete e costose infatti permettono anche di scegliere le fasce orarie in cui far partire in automatico la ricarica, e quindi di scegliere quelle in cui l’elettricità è più economica.
Leggi Anche: In Francia il noleggio delle elettriche costa 100 euro
CON SCOOTER E MONOPATTINI È SEMPLICE
Tuttavia, questa soluzione ha senso solo per mezzi elettrici con batterie importanti, quindi superiori ai 20-25 kWh. Scooter elettrici e monopattini elettrici non necessitano di soluzioni di questo tipo, ma al massimo di un contatore aggiuntivo per verificare il consumo di energia se l’impianto del garage è condominiale o, nel caso di scooter con batteria estraibile, se si preferisce comunque non portare l’accumulatore in casa.
I mezzi a due ruote sono infatti molto convenienti sotto molti aspetti. Il primo è il listino non così oneroso, seppur leggermente più alto rispetto alle controparti a motore endotermico ma sempre con incentivi convenienti. Il secondo è che nella maggior parte dei casi le batterie sono estraibili e non troppo pesanti: ciò significa che si può lasciare il mezzo in garage e portare l’accumulatore a caricare in casa, senza nessun rischio di “gravare sugli altri”. Comunque, eventualmente un contatore può far stare tutti più tranquilli.
Nel caso dei monopattini elettrici, invece, non c’è di che temere: anche nel garage condominiale solitamente rientrano nel consumo giornaliero consentito, in quanto hanno la batteria paragonabile a quella di un laptop o poco più, e consumano davvero poco per la ricarica.
Leggi Anche: 17 scooter elettrici da comprare per essere green
PER AUTO CON BATTERIA PICCOLA
Anche per le auto ibride plug-in e auto elettriche di piccola taglia, come Dacia Spring o Smart EQ ForTwo, di base può andare bene la presa domestica da 3,5 kW: di solito, dalle impostazioni della vettura, è possibile scegliere se caricare al massimo o al minimo, e comunque in 6-7 ore riescono a ricaricarsi completamente.
La wallbox, in questi casi, conviene solo se l’impianto è condominiale o se si vuole sfruttare la possibilità di scegliere quando far partire in automatico la ricarica.
Leggi Anche: Le colonnine possono essere hackerate?
TARIFFE AD HOC
Nel caso di mezzi elettrici con batterie importanti, e in caso si viva in un condominio, è bene operare senza rischio di multe. Infatti, se il garage è collegato al proprio impianto principale tutto ricade su un unico contatore, ma se si vive in un condominio la questione è diversa.
È ovviamente possibile ricaricare nel proprio garage, senza delibera condominiale. Ma di solito è una seconda utenza, con tariffe sempre più alte rispetto ai 0,20 € / kWh dell’utenza domestica, seppur più basse delle tariffe delle colonnine pubbliche.
Non occorre però aumentare sempre la potenza dell’impianto. Ci sono wallbox che si attaccano al muro, e semplicemente “separano” la corrente da quella condominiale riuscendo a far capire quanto si è consumato, anche lasciando i 3/ 3,5 kW tipici dell’impianto domestico, che vanno bene per la gran parte delle auto elettriche. Mezzi con batterie oltre i 70 o 80 kWh potrebbero optare per un aumento a 6 o 7,2 kW per ridurre le tempistiche.
***
CONTINUA A LEGGERE SU FLEETMAGAZINE.COM
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News.
Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.